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Killer di Capodanno, nuovi arresti
La strage della discoteca Reina ha un responsabile, identificato il killer di Capodanno. Caccia all’uomo in tutta la Turchia.
Identificato il killer di Capodanno per la strage al Reina di Istanbul, dove sono morte 39 persone e 69 sono state ferite. Nell’ambito dell’indagine sono state fermate finora una ventina di persone. Scagionato il primo sospettato, Ihake Mashrapov.
Scambio di persona
È stato infatti rilasciato dalla polizia turca il 28enne cittadino del Kirghizistan, di cui erano state diffuse le generalità e persino il passaporto nei giorni scorsi. L’uomo, che ha negato ogni coinvolgimento e che ora si trova a nel suo paese, sarebbe solo molto somigliante al vero attentatore del Reina, ora riconosciuto ma di cui non si divulga l’identità. Mashrapov sarebbe stato rilasciato dopo un controllo in aeroporto.
Il killer di capodanno
Secondo le indagini, il vero autore della strage avrebbe trascorso un periodo in Siria, dove sarebbe stato addestrato dall’Isis per compiere la strage.
Tra le piste, anche quella che identifica il responsabile della strage in un uomo residente nella provincia anatolica di Konya, trasferitosi a fine novembre con la moglie e i 2 figli piccoli prbabilmente da un paese dell’Asia centrale (si ipotizzano Kirghizistan o Uzbekistan, o ancora la regione cinese dello Xinjiang). La caccia all’uomo, al momento, è senza sosta e avrebbe già assicurato alla giustizia 16 presunti complici, tra cui proprio la moglie dell’attentatore.
Nel frattempo, anche il presidente Erdogan è tornato a parlare ai media dopo la strage, assicurando che la Turchia non si farà mettere sotto scacco dalla strategia del terrore. “Non cederemo a questo gioco”, ha detto, assicurando che il paese non si è arreso ai terroristi.
Killer di Capodanno – Aggiornamento del 5 gennaio
Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, altre persone sarebbero finite in manette oltre alle 34 già arrestate ieri. Sarebbe avvenuto all’alba, a Silivri, distretto della provincia di Istanbul. Le persone arrestate proverrebbero dalla regione autonoma uigura dello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina, dove vive una minoranza turcofona di religione islamica.
Un aiuto dai servizi segreti stranieri?
Tra i nuovi dettagli che emergono dall’indagine, anche quello rivelato dal primo ministro turco, Numan Kurtulmus: secondo lui nella strage avrebbero avuto un ruolo anche servizi di intelligence stranieri, vista la “professionalità” del killer.
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