Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Sorridono i lemuri, istituite 7 nuove riserve in Madagascar
Le nuove riserve sono state create per proteggere habitat critici che ospitano numerose specie a rischio estinzione.
Il Madagascar ospita forse il più alto numero di specie endemiche del mondo. Il Paese si è infatti separato dall’Africa milioni di anni fa favorendo lo sviluppo di piante e animali unici. Delle circa 200mila specie classificate in Madagascar, 150mila non vivono in nessun altro luogo del pianeta.
I pericoli per la biodiversità del Madagascar
Purtroppo la conservazione del patrimonio naturalistico dell’isola non è buona, bracconaggio e commercio illegale affliggono molte specie ma il nemico principale per la biodiversità è la deforestazione. Secondo gli esperti circa il 90 per cento della foresta originaria dell’isola è andata perduta.
Sette nuove riserve per proteggere le specie in pericolo
Arriva però finalmente una buona notizia, il primo ministro del Madagascar ha infatti annunciato l’istituzione di sette nuove riserve naturali, studiate per proteggere le specie in maggior pericolo come i lemuri, i camaleonti e le rane. Le nuove riserve si estendono per oltre 30mila ettari di foresta pluviale particolarmente minacciati e sono stati selezionati su proposta delle associazioni ambientaliste Rainforest Trust e Madagasikara Voakajy.
Salvare un patrimonio naturale unico al mondo
“Proteggendo le ultime roccaforti dei lemuri Indri (Indri indri), degli aye aye (Daubentonia madagascariensis), dei fossa (Cryptoprocta ferox), dei camaleonti Tarzan (Calumma tarzan) e delle volpi volanti del Madagascar (Pteropus rufus), potremo salvare queste specie uniche dall’estinzione – ha dichiarato Paul Salaman, amministratore di Rainforest Trust. – Questo è davvero un grande giorno per la meravigliosa fauna selvatica del Madagascar”.
Come sono nate le riserve
La creazione delle aree protette è il risultato del lavoro durato sei anni che ha coinvolto numerosi soggetti, tra cui le comunità locali, gli enti governativi e organismi del settore privato. “Lavorando insieme abbiamo trovato una soluzione per la conservazione sostenibile di alcune delle specie più minacciate del Madagascar”, ha spiegato Julie Hanta Razafimanahaka, direttore di Madagasikara Voakajy.
Il preoccupante tasso di deforestazione del Madagascar
Le designazione delle aree protette potrebbe contribuire a invertire il crescente degrado ambientale del Paese. La perdita delle foreste pluviali orientali del Madagascar, secondo i dati diffusi da Global Forest Watch, ha superato il milione di ettari tra il 2001 e il 2013.
L’importanza delle comunità locali nella conservazione
Buona parte del disboscamento è ancora legata alle attività di sussistenza, come la conversione dei terreni in risaie o pascoli per il bestiame o per la produzione di carbone. Proprio per questo se si vuole preservare la stupefacente biodiversità dell’isola è necessario collaborare con le comunità locali, insegnando alle persone l’importanza, anche economica, della conservazione.
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