Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Aggiornamento ore 08:13 (ora italiana), 13 dicembre 2023: il global stocktake è stato approvato in una manciata di minuti seguito da una standing ovation da parte dei delegati e della stampa presente nella plenaria presso l’Expo City di Dubai.
ADOPTED: With an unprecedented reference to transitioning away from all fossil fuels, The UAE Consensus is delivering a paradigm shift that has the potential to redefine our economies.#COP28#UniteActDeliverpic.twitter.com/XImRxXnl4C
Dopo 36 ore è finalmente arrivata all’alba del 13 dicembre (ora locale, notte fonda in Italia) l’ultima bozza di Global stocktake, il documento più atteso dalla Cop28 di Dubai, dopo il fallimento del precedente tentativo portato avanti dalla presidenza dell’emiratense Sultan al-Jaber. E visto che il muro contro muro non ha portato ad alcun risultato utile, la soluzione è stata trovata nell’adozione di una terza espressione rispetto a phase out e phase down e questa formulazione è transitioning away, ovvero applicare una transizione dai combustibili fossili presenti nei sistemi energetici “così da raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050”, in modo conforme a quanto indica la scienza.
Si tratta di una locuzione che sembra davvero una via di mezzo, un compromesso tra eliminare e ridurre perché contiene in sé sia la gradualità, la volontà di “allontanarsi” dal modo in cui oggi produciamo l’energia, che la necessità di portare a termine la transizione. Certo, non si tratta di una posizione netta. Né sulle fossili nel loro complesso, né sul carbone, per il quale si è deciso di replicare la stessa formula già approvata due anni fa alla Cop26 di Glasgow: una diminuzione e non un’uscita. Per di più, limitata al solo carbone unabated, ovvero privo di sistemi di cattura della CO2. Si poteva fare di meglio, certamente. E la reazione immediata del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres lo testimonia. Tuttavia, il fatto di aver per la prima volta fatto esplicitamente riferimento alle fonti fossili come di un settore dal quale occorre “transitare via”, traducendo in modo letterale la formulazione del documento, è oggettivamente un passo avanti incoraggiante.
Dov’eravamo due anni fa
Si tratta dunque di un avanzamento rispetto a due anni fa quando alla Cop26 di Glasgow la comunità internazionale era riuscita a inserire la volontà di ridurre gradualmente solo il carbone, tra tutti i combustibili fossili. Ma ancora poco, troppo poco, per l’urgenza della situazione sottolineata dalla scienza e ribadita più volte dalle Nazioni Unite. Urgenza necessaria per contrastare le conseguenze peggiori della crisi climatica e tenere in vita l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media entro gli 1,5 gradi rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900).
"calls on…"
This is the crucial term here.
In UNFCCC legal jargon, this is known to mean an "invitation" or "request"
And, even more crucially, it is the *weakest* of all the various terms used for such exhortations#COP28pic.twitter.com/KOfPIblSY5
Un aspetto che ha lasciato perplessi molti analisti, primo su tutti il giornalista britannico Hickman, è la presenza nel testo introduttivo del paragrafo 28, quello ora dedicato alla transizione energetica, del verbo “calls” riferito alle parti, al posto di verbi decisamente più “forti” nel vocabolario delle Nazioni Unite, come evidenziato anche in un tweet di due anni fa di Simon Evand di Carbon Brief.
After all the #COP26 debate about whether "requests" is stronger UN-speak than "urges" (it is), here's a fuller version of the @UNFCCC style guide on how to choose verbs in legal text
eg "encourage" is at the weaker end of the spectrum, which runs from "instructs" to "calls" pic.twitter.com/5L1Z7dfUFM
È per questo che, al fine di comprendere se si tratterà di una base efficace, occorrerà attendere. Il rischio è che il testo si presti in modo troppo facile alle interpretazioni. Quando si parla di “accelerare gli sforzi” per diminuire l’uso di carbone unabated, cosa significherà concretamente? Quando si indica la necessità di arrivare a poter contare su sistemi di produzione di energia ad emissioni basse o nulle “ben prima o attorno alla metà del secolo”, cosa si intende sul serio? “Ben prima” e “attorno” sono oggettivamente due definizioni molto diverse tra loro. E la parola “transizione” stessa potrebbe essere interpretata in modo positivo sia da chi spera in un’accelerazione dell’azione climatica, sia da chi invece vorrebbe continuare ancora a lungo a sfruttare i combustibili fossili.
Anche l’aver incluso il carbon capture and storage – tecnologia molto costosa e ancora acerba – tra gli elementi che possono in qualche modo “giustificare” il continuare ad utilizzare carbone, petrolio e gas, rischia di allungare i tempi. Cosa che il Pianeta non può assolutamente permettersi.
Il Global stocktake approvato senza che il gruppo Aosis fosse ancora in aula
Tre reazioni, tra le altre sono particolarmente utili per provare a comprendere la portata del testo. La prima è quella raccolta da Lifegate a Dubai del commissario europeo Hoekstra, secondo il quale “la transizione equivale all’inizio della fine delle fossili”. La sua interpretazione, evidentemente, è che la formula inserita sia più vicina al phase out che al phase down.
La seconda reazione è quella del gruppo Aosis, che rappresenta le piccole nazioni insulari, la cui presidente Anne Rasmussen, delegata delle Samoa, ha reagito rivolgendosi al presidente al-Jaber con queste parole, al termine della Cop28: “Non volevamo interromperla, ma siamo un po’ confusi rispetto a quanto appena accaduto. Sembra che abbiate approvato il documento mentre i piccoli Stati insulari in via di sviluppo non erano presenti in sala. Stavamo lavorando duramente per coordinare i 39 piccoli Stati insulari, colpiti in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici, e quindi siamo arrivati in ritardo. Per quanto riguarda il paragrafo 28, siamo straordinariamente preoccupati che non sia ciò di cui abbiamo bisogno. Temiamo in particolare che i punti e ed h di possano potenzialmente fare regredire anziché avanzare. Il secondo punto in particolare ci appare come un elenco di scappatoie”.
La terza reazione è quella dei delegati dell’Arabia Saudita. Che non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fuori dalla seduta plenaria, al termine della Cop28, sono stati visti chiacchierare a lungo con i colleghi cinesi. Con volti distesi sui quali campeggiavano grandi sorrisi. Quasi a lasciar pensare che la loro, di interpretazione, possa essere diametralmente opposta a quella di Hoekstra. Soltanto i fatti, nei prossimi mesi e anni, potranno dirci chi avrà avuto ragione.
Live blog
10:19, 13 Dicembre 2023
Il commissario europeo Hoekstra: “Transizione equivale ad inizio della fine delle fossili”
“È davvero una buona notizia. Siamo passati attraverso diverse fasi, di speranza e di timore. La cosa che ha consentito di fare la differenza è il gigantesco lavoro diplomatico che abbiamo effettuato e il ponte che siamo riusciti a costruire con i nostri amici nel Pacifico, ai Caraibi, in America Latina, Africa Asia e ovviamente in America del Nord per essere certi che la grandissima maggioranza di nazioni potesse vedersi garantito ciò che è necessario in termini di mitigazione, adattamento e finanziamento”, ha dichiarato il commissario europeo per l’Azione climatica Wopke Hoekstra.
”È la prima volta in cui si parla di petrolio in un documento ed è un fatto significativo. Certamente, dobbiamo continuare ad agire, perché questo è solo un principio. Ciò che conta è quello che facciamo nella realtà”, ha aggiunto il politico olandese. Che, commentando le parole del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato: “Ho soltanto visto un tweet e penso che sia allineato totalmente con la scelta che abbiamo assunto di avviare l’inizio della fine delle fossili. Abbiamo avviato il phase out, soltanto utilizzando parole diverse, ma la ‘transizione’ è esattamente questo”.
10:08, 13 Dicembre 2023
Pichetto Fratin: “Compromesso bilanciato e accettabile”
Secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, l’accordo raggiunto sul Global stocktake è “un compromesso bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione”.
9:40, 13 Dicembre 2023
António Guterres: “Ma l'addio alle fossili resta inevitabile, che lo vogliano o no”
“L’era delle fonti fossili deve terminare, e deve terminare in modo giusto ed equo”, affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. “Ci tengo a sottolineare – ha aggiunto – che l’uscita dai combustibili fossili resta inevitabile, che lo vogliano o no. Speriamo che non arrivi troppo tardi”. Rivolgendosi poi a “coloro che si sono opposti ad un riferimento chiaro” sulla nozione di eliminazione di carbone, petrolio e gas, ha ammonito: “Il mondo non può permettersi ritardi, indecisioni o mezze misure”.
To those who opposed a clear reference to phase out of fossil fuels during the #COP28 Climate Conference, I want to say:
Whether you like it or not, fossil fuel phase out is inevitable. Let’s hope it doesn’t come too late. pic.twitter.com/q2LqMw75K1
L’inviato speciale degli Stati Uniti per il clima, John Kerry, ha accolto con soddisfazione l’approvazione del Global stocktake alla Cop28, giudicandolo “un motivo per essere ottimisti” in un mondo in conflitto. “Penso – ha aggiunto – che tutti possono essere soddisfatti”.
8:45, 13 Dicembre 2023
Simon Stiell: “Ecco cosa si può fare grazie alle Cop”
“A partire dalla fine dei combustibili fossili, tutte le parti hanno concordato su ogni parola, virgola, punto. Questo sottolinea quanto le conferenze delle Nazioni Unite possono raggiungere”, ha confermato l’entusiasmo anche Simon Stiell, segretario esecutivo dell’Unfccc.
#COP28 needed to signal a hard stop to fossil fuels and their planet-burning pollution.
We didn’t turn the page on the #fossilfuel era, but this is clearly the beginning of the end.
Per la prima volta ci sono i combustibili fossili in un accordo ufficiale
“Per la prima volta, per fronteggiare le emissioni, abbiamo per la prima volta le parole ‘combustibili fossili’ nel nostro accordo finale”, ha affermato il presidente della Cop28 al-Jaber dopo l’approvazione del global stocktake.
We delivered world first after world first.
A global goal to triple renewables and double energy efficiency.
Declarations on agriculture, food and health.
More oil and gas companies stepping up for the first time on methane and emissions.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Il partito del presidente Ilham Aliyev conferma la maggioranza dei seggi, ma gli osservatori internazionali parlano di voto non democratico. Nuova ondata di repressioni nel petrol-Stato che a novembre ospiterà la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici
L’ultimo caso riguarda un attivista del movimento per la democrazia. Sarebbe stato detenuto per due giorni e torturato. Aveva aiutato un giornalista a lasciare il paese di nascosto.
Dopo le critiche, il presidente Aliyev espande il comitato organizzativo di Cop29 a 42 elementi, includendo 12 donne. Le donne sono storicamente sottorappresentate nei principali vertici sul clima.
L’attuale ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali dell’Azerbaigian ed ex alto dirigente della compagnia petrolifera nazionale sarà il presidente della Cop29, in programma a Baku il prossimo novembre.
La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.