I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Edimburgo è la prima capitale europea a promuovere diete vegetali
Prima capitale in Europa a farlo, Edimburgo ha sottoscritto il Plant based treaty per promuovere diete vegetali in risposta alla crisi climatica.
- Sottoscrivendo il Plant based treaty, Edimburgo si è impegnata nella transizione verso diete vegetali.
- È la prima capitale europea a farlo riconoscendo come la sostenibilità dei sistemi alimentari può contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici.
- Conservatori e associazioni contadine chiedono di non eliminare del tutto la carne, ma di promuovere una produzione sostenibile.
Edimburgo è la prima capitale europea a impegnarsi ufficialmente per promuovere una transizione verso diete vegetali per ridurre le emissioni e contrastare i cambiamenti climatici. Lo scorso gennaio, infatti, il consiglio comunale della città ha sottoscritto il Plant based treaty lanciato durante la Cop26 a Glasgow. Prima di Edimburgo, in Europa il trattato finora era stato condiviso solo da Haywards Heath, una cittadina di circa 30mila abitanti in Inghilterra.
Cos’è il Plant based treaty
Il Plant based treaty è basato su tre principi: nessun cambiamento dell’uso del suolo per l’allevamento, una transizione attiva dai sistemi alimentari di origine animale ai sistemi di origine vegetale, il ripristino degli ecosistemi chiave. Tra le iniziative concrete che si possono adottare per mettere in atto queste linee guida ci sono, ad esempio, il passaggio a piani alimentari vegetali in scuole, ospedali, residenze per anziani, carceri e istituzioni governative, l’introduzione di una tassa sulla carne, il divieto di creare nuovi allevamenti e di espandere quelli esistenti. Il trattato può essere sottoscritto da individui, organizzazioni, imprese, amministrazioni cittadine e finora vi hanno aderito in 74mila, tra premi Nobel, celebrità, ong e città.
Edimburgo promuove le diete vegetali per diminuire l’impatto del consumo di carne
“Approvando il trattato riconosciamo che i sistemi alimentari sono uno dei principali motori dell’emergenza climatica e che il passaggio a diete a base vegetale può contribuire enormemente alla riduzione delle emissioni di gas serra”, ha detto Steve Burgess, il consigliere dei Verdi che ha portato la proposta in consiglio. “Le diete vegetali sono un vantaggio per tutti: hanno un minore impatto sull’ambiente e sul benessere animale e apportano significativi benefici per la salute umana”, ha spiegato.
Prima della sottoscrizione del trattato, il consiglio comunale di Edimburgo ha prodotto una valutazione di impatto che ha rivelato come le abitudini alimentari rappresentino quasi un quarto (il 23 per cento) dell’impronta ecologica dei consumi di Edimburgo, metà del quale (il 12 per cento) è legata al consumo di carne. Il prossimo passo sarà un piano d’azione per mettere in pratica il trattato.
Per chi si oppone al trattato la carne è nutriente e può essere sostenibile
I consiglieri conservatori si sono opposti alla sottoscrizione del trattato sostenendo l’importanza dell’apporto nutrizionale della carne, mentre alcune associazioni contadine della città hanno accusato il consiglio comunale di voltare le spalle alle comunità agricole sottolineando che il modo in cui viene prodotto il cibo è più importante del fatto che sia animale o vegetale e chiedendo, al contrario, un sostegno da parte dell’amministrazione agli agricoltori impegnati nella produzione di cibo sostenibile.
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