Il 2022 ormai alla fine passerà alla storia come l’anno più caldo per l’Italia dal 1800, sia per le temperature massime che per le medie. I dati del Cnr.
Il Consorzio Lamma, che riunisce regione Toscana e Cnr, ha spiegato che il 2022 sarà l’anno più caldo per l’Italia dal 1800 a oggi.
A livello mondiale è il 2016 l’anno più caldo.
Siamo alla fine dell’anno ed è tempo di bilanci. In fatto di clima, quello che sta per finire si appresta a diventare l’anno più caldo di sempre per l’Italia, da quando gli scienziati hanno iniziato a registrare le temperature, ovvero dal 1800. Le temperature di dicembre, infatti, sono sopra la media e in linea con la tendenza dei primi 11 mesi del 2022.
A confermarlo sono gli scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’istituto per le Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac). Il climatologo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma, che riunisce regione Toscana e Cnr, ha spiegato all’Ansa che il primato del 2022 riguarda sia le temperature massime che quelle medie. Diverso il discorso per le minime: l’anno record è stato il 2018, che è anche il secondo anno più caldo di sempre dopo il 2022.
A livello mondiale è stato il 2016 l’anno più caldo di sempre, seguito dal 2020 e dal 2019. In ogni caso, secondo il Global annual temperature rankings outlook pubblicato dall’agenzia americana Noaa, c’è una probabilità superiore al 99 per cento che il 2022 si collochi tra i 10 anni più caldi mai registrati, e una probabilità inferiore all’1 per cento che si classifichi tra i primi cinque.
In particolare è l’Europa a detenere il record di riscaldamento globale: negli ultimi 30 anni, infatti, le temperature su territorio europeo sono aumentate di oltre il doppio della media globale, le più alte di qualsiasi altro continente del mondo. Le temperature in Europa sono aumentate in modo significativo nel periodo compreso tra il 1991 e il 2021, a una media di circa 0,5 gradi per decennio.
Freddo negli Stati Uniti e caldo in Europa sono collegati
Mentre gli Stati Uniti sono alle prese con una tempesta di neve, in Italia trascorreremo un capodanno all’insegna delle temperature miti, 5-6 gradi sopra la media. Niente pioggia (con qualche eccezione in Liguria), né neve: la siccità la farà da padrona anche a fine anno.
Ma il caldo di queste festività e il gelo in America sono fenomeni collegati tra di loro: è il cosiddetto effetto “jet-stream”, ovvero di corrente a getto. È sempre il climatologo Gozzini a spiegarlo: la naturale circolazione dell’aria ad andamento sinuoso che a 9-12 chilometri di altitudine attraversa tutto il Pianeta, influenza il posizionamento dei sistemi di alta e bassa pressione e determina, dunque, le condizioni meteo a livello locale.
L’intensità del jet-stream può essere alterato dai cambiamenti climatici: così possiamo avere temperature molto basse sugli Stati Uniti e temperature miti sul Mediterraneo. Come a ricordarci, ancora una volta, che tutto è collegato. Anche, e soprattutto, il clima.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Secondo uno studio del Cnr il 2018 è stato un anno record per il caldo: più di 1,5 gradi sopra la media dell’ultimo trentennio. Dati che confermano i cambiamento climatici.