Dal nuovo giacimento, chiamato Johan Sverdrup, la Norvegia potrebbe estrarre quasi 3 miliardi di barili di petrolio. Di qui al 2070.
L’Italia dovrà raddoppiare le rinnovabili se vuole rispettare l’accordo di Parigi
Dopo la firma a New York dell’accordo sul clima, l’ultimo rapporto di Fondazione sostenibile mostra un’Italia ancora indietro su rinnovabili ed emissioni.
L’Italia dovrà definire una nuova Strategia Energetica Nazionale, se vuole rispettare gli impegni presi a New York. È quanto emerge dall’ultimo rapporto elaborato da Fondazione Sviluppo Sostenibile “Climate Report”, che ha analizzato le implicazioni e i futuri impegni a livello internazionale e nazionale da rispettare per restare sotto i 2°C e puntare a 1,5°C.
“L’attuazione dell’accordo di Parigi obbliga ad una svolta delle politiche climatiche, a tutti i livelli, compreso anche quello nazionale”, ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione. “Prima si parte, prendendo atto realmente del nuovo obiettivo, prima si possono cogliere le opportunità di nuovi investimenti, di nuova occupazione, di sviluppo di una green economy richiesti e promossi dalle più incisive misure climatiche dell’accordo”.
Per l’Italia l’impegno dovrà essere maggiore perché, come spiega il rapporto, le emissioni di CO2 sono aumentate per la prima volta dopo anni di riduzione, a fronte di un aumento dei consumi e ad uno stop alla crescita delle rinnovabili.
285 miliardi di dollari di investimenti nelle rinnovabili nel mondo
Ciò che risulta subito chiaro è che, dopo anni positivi di investimenti nelle fonti rinnovabili che ci vede tra i leader a livello mondiale, oggi “il quadro è notevolmente peggiorato: le rinnovabili sono passate dal 16,7 per cento nel 2013 al 17,3 per cento del 2015, con una crescita modestissima, dello 0,2 per cento all’anno”, mentre “è diminuita la quota di elettricità da fonti rinnovabili passando dal 43 per cento al 38 per cento tra il 2014 e il 2015”. Un passo troppo lento che ci pone lontani dagli obiettivi del 27 per cento entro il 2030.
Come rispettare gli impegni
Ma il rapporto fornisce anche i punti su cui lavorare. Innanzitutto dovrà raddoppiare la quota di fonti rinnovabili del consumo energetico finale entro il 2030, passando dal 17,3 per cento di oggi a circa il 35 per cento. “Nel solo comparto elettrico – continua il rapporto – le rinnovabili dovrebbero soddisfare almeno i 2/3 della domanda di elettricità”. Non solo, ma le emissioni andranno ridotte del 50 per cento rispetto al 1990 (oggi siamo a circa il 20 per cento) e ridotti i consumi energetici del 40. Una strategia che dovrà essere globale e condivisa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
17 milioni di dollari da maggio 2018. È quanto hanno speso le compagnie petrolifere e le lobby del petrolio per acquistare spazi pubblicitari su Facebook e creare una narrativa falsata sui cambiamenti climatici e sugli impatti che i combustibili fossili hanno sulla crisi climatica. Sia attraverso i profili ufficiali che gruppi locali di supporto, si
Un report punta il dito su 20 colossi dei combustibili fossili: a loro è imputabile il 35 per cento delle emissioni che hanno portato all’emergenza climatica.
Google ha annunciato il suo piano per mettere in atto “il più grande acquisto aziendale di energia rinnovabile della storia”. La notizia arriva durante la settimana del terzo sciopero globale per il clima che in Italia si terrà il prossimo 27 settembre. L’acquisto di Google include un pacchetto da 1.600 megawatt di contratti per l’energia eolica
Gli attivisti di Exctintion Rebellion occupano l’ingresso dell’unico sito britannico di fracking, chiedendo al governo di cessare le attività che sono in netto contrasto con la crisi climatica.
Nel 2018 la capacità rinnovabile installata è ferma al 60%, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia. Con questo trend di crescita non raggiungeremo mai gli obiettivi per la riduzione della CO2.
Le lobby del petrolio hanno investito poco meno di un miliardo di euro in tre anni per fermare o rallentare le politiche climatiche vanificando gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici.
Sabato 30 marzo alle 20:30 si celebra l’Earth Hour, l’Ora della terra, l’evento mondiale promosso dal Wwf per ricordare ai cittadini del mondo l’importanza di dare al Pianeta un futuro sostenibile.
Centinaia di progetti di fracking sono stati sospesi nel Wyoming perché l’amministrazione non ha considerato gli impatti sui cambiamenti climatici.