La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Sea Shepherd è fatta di gesti e azioni che fanno la differenza, di persone che non si girano dall’altra parte. L’organizzazione per la difesa dei mari invita a non lasciare dietro di sé crudeltà né inquinamento, ma rispetto per tutte le vite. L’editoriale del presidente italiano Andrea Morello.
Durante un viaggio a Siracusa, in Sicilia, insieme a Patrizia Maiorca, ho assistito alla nascita di un nido di tartaruga Caretta caretta. Grazie alla segnalazione di un giovane ragazzo, abbiamo capito dove fosse il nido sulla spiaggia dell’Arenella. Perché lui e suo padre hanno deciso di non restare a guardare queste piccole tartarughe che correvano il rischio di non trovare più il loro mare sotto un sole cocente, ma di agire per salvaguardare la loro vita.
Per questo durante la notte siamo riusciti a capire dove fosse il nido, sotto la sabbia impaccata e indurita dal calpestìo e da numerosi passaggi di un macchinario spianante usato per lisciare la sabbia ai turisti. Come se avessero capito che finalmente il luogo era protetto, le quindici splendide tartarughine sono uscite dalla sabbia per prendere il mare, sopravvissute in mezzo ai lettini e alle luci notturne che spesso le deviano dal loro naturale percorso, facendole morire a terra. Quella notte l’azione di questo giovane ragazzo ha fatto la differenza.
Sea Shepherd è proprio questo: azione che fa la differenza. Come ogni giorno quando l’alba illumina l’orizzonte blu, 25 persone partono dal porto di La Spezia, in Liguria, con la motonave M/V Sam Simon per pattugliare le acque del Tirreno in difesa del mare e delle vite che lo abitano, agendo sotto la bandiera che sventola sulla prua della nave Jolly Roger.
Alle ore 7:20 c’è il primo avvistamento di un Fishing aggregating device (Fad), un aggregato fluttuante fatto di plastica legata con spaghi di nylon fissato con un peso a fondali molto profondi. Uno dopo l’altro iniziamo ad individuare e mappare col gps due, cinque, decine di Fad che rappresentano un reale pericolo proprio per le tartarughe che rimangono impigliate, a volte senza possibilità di potersi più slegare e portandole a morte certa.
L’azione di quel ragazzo di Siracusa unita all’azione dei 25 volontari di sei nazionalità diverse e alla direzione marittima di Catania che ha coordinato con noi questa attività di pattugliamento ha portato a immediati risultati già nei primi quattro giorni: 3.500 metri di spaghi di nylon recuperati da mare, 1.500 metri di filo da pesca di grosso spessore senza ami recuperato dal mar Mediterraneo, 29 Fad illegali e innumerevoli bottiglie di plastica, palloncini gonfiabili, secchi ancora con pitture e taniche ancora con materiali inquinanti al loro interno ora sono a bordo della Sam Simon.
Questi Fad illegali hanno effetti sia sulla vita del Mediterraneo sia sulla pesca locale legale. Infatti, la non riconoscibilità e la mancanza completa di tracciabilità di questi Fad li rende partecipi di operazioni di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn).
Sea Shepherd lotta contro l’uso della plastica e contro la pesca illegale con dieci navi in quasi tutti i mari del nostro Pianeta, ma la più importante arma che fa la differenza è la passione dei singoli individui che porta a non girarsi dall’altra parte davanti all’illegalità e alla crudeltà ma a combatterla con l’azione diretta.
Milioni di tonnellate di plastica vengono buttate nei mari ogni anno, miliardi di pesci illegalmente pescati e re-immessi nei mercati globali con trasferimenti inimmaginabili da nave in nave, governi interi (come quello giapponese) ancora oggi illegalmente si recano nel santuario delle balene del sud per ucciderle in barba alle leggi internazionali e nonostante la condanna della Corte internazionale di giustizia.
Nonostante il livello di illegalità presenti in mare e i numeri spaventosi a livello globale della devastazione che la nostra civiltà sta portando avanti, un numero sempre crescente di persone e di navi armate di telecamere, passione, coerenza e supporto da terra, agisce ogni giorno per la cosa più importante per cui lottare: la vita.
Ispirati da quarant’anni di azione diretta del nostro fondatore, il capitano Paul Watson, e dai volontari che in tutto il mondo da terra e da mare non girano lo sguardo, anche oggi mettiamo (come ci diceva sempre Enzo Maiorca) la “prua al mare” della Sam Simon per difendere, conservare e proteggere il mare collaborando con le autorità e i governi che non voltino lo sguardo, agendo concretamente uniti a tutti i pastori del mare che oggi agiranno pulendo le spiagge, raccogliendo la plastica dal mare, fermando la pesca illegale senza lasciare dopo il loro passaggio né crudeltà, né inquinamento ma condivisione e rispetto per tutte le vite.
Sono trascorsi quattro anni da quel tragico 31 maggio del 2013, quando Jairo Mora Sandoval fu assassinato a soli 26 anni. “Jairo era un giovane attivista della Costa Rica, brutalmente ucciso per mano di bracconieri. Ha perso la vita mentre si occupava di ciò che più amava: proteggere la nidificazione delle tartarughe marine. I bracconieri hanno ucciso l’attivista lasciandolo soffocare nella sabbia, prima di colpirlo alla testa con un proiettile. Giorni prima della sua morte, Jairo chiese aiuto al governo del Costa Rica che rifiutò di intervenire. Poco dopo fu ucciso e, solo grazie alla pressione popolare, i bracconieri vennero arrestati per poi essere rilasciati in quanto la polizia sostenne di non avere prove. Tornarono nuovamente in galera solo perché lo chiese l’opinione pubblica e solo per qualcuno di loro arrivò la condanna definitiva”, così lo ha ricordato il capitano Paul Watson in un lungo commentario a lui dedicato. In suo onore Sea Shepherd conservation society ha lanciato l’operazione Jairo, per la protezione delle tartarughe marine. Anche l’Italia ha voluto rendere onore a Jairo e a giugno, lungo le cose del Cilento, ha preso il via la campagna Jairo Mediterraneo, per la protezione dei nidi di tartarughe Caretta caretta. L’azione diretta dei volontari Sea Shepherd Italia è per le tartarughe e per la memoria di Jairo affinché il suo sacrificio diventi azione di molti in ogni mare.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
In Scozia la popolazione selvatica di gallo cedrone conta ormai solamente 500 individui, per questo è stato avviato un piano per salvarla
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
L’Australia amplia la riserva marina delle isole Heard e McDonald, superando i suoi stessi obiettivi di tutela degli oceani.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
I polpi lavorano in gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso, per cacciare. Triglie e cernie sono gli “amici” più stretti.
Il Living planet report del Wwf testimonia che la crisi della biodiversità è reale e intrecciata alla crisi climatica. Ma possiamo invertire la rotta.