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Jane Goodall è ormai un’icona, una persona in pace con se stessa. Ha portato questa sua calma ed esperienza alla conferenza sul clima di Parigi, per la protezione delle foreste.
Per 40 anni ha condotto ricerche sulla vita sociale dei primati, in particolare degli scimpanzé. Così l’antropologa britannica di fama mondiale Jane Goodall è diventata fonte d’ispirazione per molte generazioni e oggi è tra le persone più attive e decise nella lotta alla deforestazione grazie all’istituto che porta il suo nome.
Jane Goodall, vegetariana, ha una voce tranquilla e una presenza che caratterizza quelle persone in pace con se stesse perché hanno dimostrato tutto. L’antropologa ha portato il suo stile alla conferenza sul clima di Parigi, invitata da Inger Andersen (alla sua destra nella foto), direttrice dell’Unione mondiale per la conservazione della natura, una delle organizzazioni internazionali più autorevoli sul tema dal punto di vista scientifico.
È stata l’occasione per presentare il breve documentario Stop the burning che riunisce le testimonianze di trenta personaggi che chiedono ai capi di stato e di governo di agire per salvare i polmoni del pianeta. La cosa più bella di questo video è la voce fuori campo, gentilmente prestata da Goodall per raccontare, col suo timbro, i drammi che stanno vivendo le foreste.
In occasione della presentazione a Parigi, la ricercatrice londinese si è resa disponibile dando consigli ai giovani che vogliono intraprendere la sua strada, e fornendo il suo punto di vista su alcuni temi legati al valore delle aree verdi. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
Chi non è stato degnamente rappresentato alla Cop 21?
Gli indigeni non hanno avuto voce. Ma queste popolazioni sono estremamente importanti. I popoli indigeni proteggono grandi superfici di foresta e per questo dovrebbero avere voce ancor prima degli altri protagonisti. Stesso discorso vale per le donne che sono responsabili dei figli in modo diverso rispetto agli uomini. Sono capaci di guardare davvero al loro futuro – e a quello della Terra – in modo concreto.
Pensa sia possibile fermare la creazione di nuove piantagioni di palma da olio e certificare quelle esistenti?
Dobbiamo farlo. Non si può rispondere che così, che lo faremo. Non sarà una cosa facile, bisogna partire con il contrasto alla corruzione. Dobbiamo convincere sempre più aziende a smettere di usare prodotti da olio di palma non certificato. Dobbiamo farlo il più in fretta possibile.
Cosa pensa della scelta sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani, di essere vegetariani per l’ambiente?
Penso sia meraviglioso, ed è un fenomeno che sta crescendo molto rapidamente. È straordinario osservare come i vegetariani stiano aumentando in tutta la Cina, e addirittura in Argentina, un paese si vive per la carne di manzo. Sembra incredibile, ma il numero sta crescendo persino lì…
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