Per Jeep la responsabilità ambientale è sempre più un dovere. Tant’è che ha appena lanciato Compass e Renegade 4xe, i primi modelli del marchio elettrificati. Li abbiamo provati.
Due Jeep, Renegade e Compass, per la prima volta elettrificate. A cui si aggiungerà presto l’iconica Jeep Wrangler, anche lei plug-in hybrid entro fine anno. Il marchio americano, noto per aver prodotto nel 1940 la Willys impiegata dall’esercito americano nella Seconda guerra mondiale, da anni marchio della galassia Fca, marcia spedito verso un nuovo futuro, sempre più green. A confermarlo, qualche giorno fa, anche Mike Manley, ceo del gruppo succeduto a Sergio Marchionne, durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre 2020 del gruppo automobilistico. Manley, parlando del gruppo ormai prossimo alla fusione col francese Psa, ha sottolineato proprio il progressivo passaggio verso la mobilità elettrica di Fca: “Stiamo lanciando cinque nuove vetture elettrificate, quattro delle quali made in Europe. Siamo concentrati – ha proseguito – nell’impegno di avere un portafoglio di veicoli elettrificati che ci aiuterà a rispettare le sempre più stringenti regole sulle emissioni e l’efficienza nei consumi”, ha aggiunto Manley, sottolineando come l’elettrificazione sia già al centro della strategia di Fca che, dopo la presentazione il marzo scorso della nuova 500 elettrica (in vendita da settembre) e della versione elettrica del Ducato, da settembre comincerà la vendite delle versioni ibride plug-in di Jeep Compass e Renegade seguite, nel terzo trimestre dell’anno, dalla Jeep Wrangler Phev “che arriverà negli showroom Usa entro la fine dell’anno e in Europa e in Cina a inizio 2021”, ha concluso Manley.
Con le nuove Jeep® Renegade e Compass 4xe Plug-In Hybrid, il futuro di Jeep® è all’insegna dell’elettrificazione, del divertimento di guida e delle eco tecnologie.100% Hybrid, 100% Jeep®. Guarda la conferenza stampa per saperne di più: https://t.co/394Ux5Yb1z
Jeep, comincia il viaggio verso l’elettrificazione
Suv e 4×4 non sono mai stati buoni esempi di mobilità sostenibile, non fosse per due considerazioni “fisiche”, peso e ingombro, con relativi riflessi su consumi, emissioni, spazio occupato nelle nostre città e via così. Già ma le cose cambiano – gioco forza – e oggi anche i modelli 4×4 cambiano rotta. Jeep lo ha appena fatto presentando i suoi primi modelli ibridi plug-in, ossia Renegade e Compass 4xe. Già, le dimensioni rimangono, al momento incomprimibili, insieme al peso, che anzi aumenta… Ma l’elettrificazione del powertrain aiuta. Stessa tecnologia per entrambi i modelli Jeep: un motore turbo a benzina da 1,3 litri accoppiato a un motore elettrico alimentato da una batteria da 11,4 kWh (montata sotto i sedili posteriori) ricaricabile anche da una presa di corrente esterna. Due i livelli di potenza, 130 o 180 cavalli, a cui si aggiungono i 60 cavalli prodotti dal motore elettrico. Risultato: la possibilità di muoversi nel silenzio della natura per 50 chilometri in elettrico. E senza perdere nulla di quelle caratteristiche che negli anni hanno costruito il Dna di Jeep, ossia l’avventura e la libertà di muoversi anche su terreni difficili, nel rispetto della natura e dell’ambiente.
Renegade e Compass 4xe: fino a 130 km/h in elettrico
Al posto di 4×4, 4xe, ecco il nuovo sinonimo di prestazioni (fino a 240 cavalli di potenza), divertimento di guida (si può viaggiare fino a 130 km/h in modalità solo elettrica), efficienza (il costruttore dichiara consumi pari a circa 2 litri/100 km in modalità ibrida) e responsabilità ambientale (le emissioni dichiarate dei nuovi modelli sono inferiori a 50 g/km). Efficienza, prestazioni e responsabilità i nuovi pilastri della politica Jeep che sceglie la tecnologia ibrida plug-in per proporre una gamma di auto più virtuosa. Il tutto senza perdere nulla in termini di caratteristiche 4×4 che, anzi, come sa bene chi conosce il funzionamento di un motore elettrico, i modelli ibridi plug-in, dotati di una vera autonomia elettrica, beneficiano anche di un aumento della coppia motrice, l’ideale per procedere a bassa velocità e su terreni impervi.
Americane nel Dna, le nuove Jeep ibride sono costruite a Melfi
Costruite nello stabilimento Fca di Melfi, Jeep Renegade e Compass sono il primo passo verso la “redenzione” elettrica del marchio americano, il cui sforzo rimane appunto quello di continuare a proporre veicoli 4×4 capaci di affrontare terreni difficili rendendone più accettabile l’impatto ambientale. Nel dettaglio, i due modelli esteriormente sono quasi indistinguibili dalle versioni diesel o benzina. Pochi dettagli e la nuova presa per la ricarica elettrica sul lato sinistro sono gli unici indicatori. Anche dentro le versioni ibride plug-in si riconoscono da pochi dettagli: schermate dedicate al funzionamento del sistema ibrido sul display touchscreen, il sistema (Selec-terrain) che permette di selezionare, oltre alle varie opzioni 4×4 anche le nuove modalità di guida introdotte dal sistema ibrido plug-in.
Jeep Renegade e Jeep Compass 4xe: le abbiamo guidate
Trazione integrale e cambio automatico a 6 marce sono sempre di serie, sia su Jeep Renegade, sia su Compass 4xe. Sul fronte della sicurezza, le nuove versioni ibride plug-in offrono molti dei sistemi Adas disponibili oggi: dal sistema anti-collisione al mantenimento della carreggiata, dal sistema che “legge” i cartelli stradali, al rilevatore di stanchezza, fino ai numerosi sistemi di assistenza alle manovre con sensori e telecamere capaci di migliorare la sicurezza. Fatte le dovute differenze, Jeep Renegade e Jeep Compass 4xe sono molto simili da guidare, più divertente la prima, più confortevole la seconda. Come funziona il sistema ibrido di Jeep? Come anticipato ci sono 2 motori elettrici: il primo agisce sulle ruote anteriori insieme al motore a benzina, il secondo è attivo solo sulle ruote posteriori. Insieme al riduttore e a un differenziale, i tre motori “orchestrano” il funzionamento del sistema 4×4 che, come in tutte le Jeep, è molto sofisticato ed efficiente, tanto da permettere prestazioni off road davvero notevoli, specie sfruttando proprio la parte elettrica. Per i due modelli Jeep la novità più rilevante sono le nuove modalità di funzionamento offerte dal sistema ibrido, Hybrid, Electric e E-save, selezionabili manualmente. In pratica è chi guida che sceglie: in Hybrid motore a benzina ed elettrico lavorano insieme in funzione del livello di carica della batteria; selezionando Electric si sfrutta tutta l’autonomia elettrica disponibile (circa 50 chilometri, ma dipende molto dal tipo di strada e dallo stile di guida), fino a velocità di 130 km/h; l’ultima funzione, E-save, in pratica permette di mantenere la carica della batteria il più possibile durante il viaggio, peggiorando però i consumi. Come su tutti gli ibridi, anche sui nuovi modelli Jeep è presente la frenata rigenerativa in decelerazione (il livello di produzione energetica è selezionabile su due livelli) e frenata. Il tutto conservando le doti per cui una Jeep è famosa, ossia le sue capacità off-road con ben cinque modalità di guida con programmi per la neve, fango, sabbia e persino rocce (situazione in cui sono disponibili le marce ridotte per muoversi lentamente ma con il massimo dell’aderenza). Da non confondere con i più stradali crossover, Renegade e Compass possono affrontare davvero l’avventura, per questo sono in grado di attraversare anche corsi d’acqua profondi fino a 40 cm in totale sicurezza (e volendo, anche nel silenzio dell’elettrico).
A disposizione app e wallbox dedicate alla ricarica
Come tutti i modelli ibridi plug-in, anche Jeep Renegade e Compass 4xe possono recuperare la completa autonomia elettrica nel tempo di una notte, basta collegarsi alla normale presa domestica tramite il cavo fornito in dotazione. L’alternativa proposta da Jeep è una wallbox che permette di pianificare l’ora d’inizio della ricarica dallo smartphone, utile per sfruttare la tariffa più conveniente. Dall’app Go 4xe LIVE è possibile verificare da remoto lo stato di carica, accendere il climatizzatore o verificare l’autonomia mentre i sistemi Uconnect di bordo sono stati arricchiti con un’interfaccia per la gestione delle stazioni di ricarica che permette di individuare la ricarica pubblica più vicina, controllarne la disponibilità, avviare il processo di ricarica e pagare. In questo senso Jeep beneficia anche degli accordi che il gruppo Fca ha stretto con Enel X, Terna o Engie, che prevedono a breve la possibilità, con una sola card, di accedere a più di 130 mila stazioni di ricarica in 21 paesi europei.
Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Come un suv 4×4 può trasformarsi in un’auto capace di ridurre il suo impatto, senza ridurre le prestazioni offroad. In viaggio, a bordo di Jeep Renegade 4xe, per capire come sfruttare al meglio il sistema ibrido plug-in e la ricarica da casa.
Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.