Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
Joaquin Phoenix: un premio Oscar sempre al fianco di Animal Equality, degli animali e dell’ambiente
Joaquin Phoenix, fresco di premio Oscar, è ambasciatore di Animal Equality e ha recentemente partecipato a una manifestazione a Londra in difesa dei diritti animali. L’editoriale del fondatore di Animal Equality Italia.
A cura di Matteo Cupi, fondatore di Animal Equality Italia
“Siamo così disconnessi dalla natura, con un punto di vista egocentrico, che ci sentiamo liberi di depredare le sue risorse. Commettiamo crimini contro gli animali. Abbiamo paura all’idea di cambiare, ma dovremmo semplicemente usare l’amore e la compassione come princìpi guida”.
È con queste potenti parole che Joaquin Phoenix ha ricevuto l’Oscar per la sua interpretazione magistrale in Joker, un film che l’ha spinto ai limiti e nel quale ha dimostrato tutta la sua immensa sensibilità artistica. Ma quando si tratta di sensibilità, non possiamo non pensare a tutto quello che questo attore, attivista, uomo, sta facendo per l’ambiente, per gli animali e per la nostra salute.
Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quanto accade negli allevamenti intensivi
Grazie a questo film, ha vinto tutto quello che poteva vincere, riuscendo a ottenere una visibilità nuova e inedita sui mezzi di informazione tradizionali e sui social media, ritagliando finalmente uno spazio importante e dando voce a ciò che gli sta più a cuore: il destino degli animali allevati a scopo alimentare e quello del nostro pianeta, due elementi strettamente collegati tra di loro e quasi inscindibili. Per un futuro migliore, infatti, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che avviene tutti i giorni dietro le porte chiuse di macelli e allevamenti, luoghi in cui gli animali vivono l’inferno in Terra e che distruggono il Pianeta a causa dell’inquinamento e dell’impatto ambientale e sanitario che hanno su acqua, terra e aria.
La protesta di Animal Equality a Londra con Joaquin Phoenix
È per questo che Joaquin Phoenix ha deciso, solo pochi giorni fa, di unirsi ad Animal Equality sul Tower bridge a Londra, per un’azione di protesta con lo scopo di attirare l’attenzione sui danni che gli allevamenti intensivi causano agli animali e all’ambiente.
Siamo volati a Londra proprio per questa importante protesta pacifica e insieme a Joaquin e ai nostri colleghi internazionali abbiamo appeso uno striscione di 36 metri quadri sul Tower bridge, uno dei monumenti più riconoscibili e importanti della capitale inglese, che recitava: “Gli allevamenti intensivi distruggono il nostro pianeta. Scegli vegan”.
Con immensa generosità e disponibilità, Joaquin ha distribuito volantini in prima persona, fermando i passanti per invitarli a riflettere su questi temi e a considerare un’alimentazione a base vegetale.
Leggi anche
- Il discorso di Joaquin Phoenix ai Golden globe su veganismo e cambiamenti climatici
- Il menù degli Oscar è stato a base vegetale anche grazie a Joaquin Phoenix
Phoenix è ambasciatore di Animal Equality
“Osservare l’umiltà e l’entusiasmo con cui Joaquin ha avvicinato, uno ad uno, decine di passanti increduli ed estasiati, è stata un’esperienza gioiosa e al limite del surreale. Un momento topico, che ha messo in risalto ancora una volta la caratura morale di un uomo che non ha mai ceduto alle lusinghe della fama e che non indietreggia di fronte a nuove sfide nel perseguire i propri ideali. Ad Animal Equality siamo fieri di avere Joaquin Phoenix come alleato in questa battaglia giusta, necessaria e più che mai urgente”, ha dichiarato Alice Trombetta, general manager di Animal Equality Italia. Joaquin Phoenix ha anche rilasciato delle dichiarazioni molto eloquenti e importanti, parlando proprio con Animal Equality.
Le dichiarazioni dell’attore
“Penso che abbiamo la responsabilità personale di agire, in questo momento, e un modo per mitigare i cambiamenti climatici è regolare i nostri consumi e scegliere un’alimentazione a base vegetale”, ha dichiarato. “A volte sento che non si parla abbastanza di tutto questo. Quindi voglio solo incoraggiare le persone a informarsi di più su come mangiare a base vegetale e come fare la differenza per avere un impatto su questa vera e propria emergenza climatica”.
E ha aggiunto: “Quando si assiste all’orrore che accade davvero dietro le porte chiuse di macelli e allevamenti in tutto il mondo, è impossibile non rimanerne colpiti e rendersi conto che dobbiamo fare qualcosa di drastico per fermare tutto questo. Quindi sto solo facendo la mia parte e provando ad amplificare la voce di questi attivisti che agiscono ogni giorno, compiendo azioni, muovendosi contro tutto questo. Il minimo che posso fare è prendermi del tempo libero oggi e venire qui per parlare di questo problema”.
Il momento di agire è adesso
Nel corso dell’azione, Joaquin e tutti gli attivisti di Animal Equality hanno retto cartelli che mostrano la sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi, nonché l’impatto devastante di questo sistema sull’ambiente e sul clima. È stato un momento molto emozionante per tutti gli attivisti che si sono uniti a Joaquin e ai fondatori di Animal Equality, per mostrare pubblicamente a tutti l’importanza dell’impegno per animali e ambiente.
Leggi anche
- Animal Equality svela irregolarità e crudeltà dietro la mozzarella di bufala
- Bruno Bozzetto racconta la sofferenza degli animali in gabbia con una vignetta
“Tower bridge si è trasformato in un atto di speranza. Essere lì è stata un’esperienza indescrivibile che ricorderò per tutta la vita”, dice Carolina Bertolaso, responsabile delle campagne di Animal Equality in Italia che ha partecipato in prima persona all’azione con Joaquin Phoenix. “Il messaggio che abbiamo lanciato al mondo è tanto semplice quanto importante: la sofferenza di miliardi di animali negli allevamenti intensivi non può più essere ignorata. Ormai è chiaro a tutti che la loro miseria è direttamente connessa alla nostra stessa sopravvivenza. Se continueremo a rimanere impassibili nel perpetrare questa follia, a pagarne le conseguenze saremo anche noi. Nelle nostre mani risiede la possibilità di cambiare le cose, ed il momento di agire è adesso. Il cambiamento deve avvenire, e io non potrei essere più orgogliosa di aver fatto parte di questo momento, perché dentro di me so per certo che ieri, a Londra, abbiamo fatto la storia”.
Le parole di Carolina descrivono molto bene le sensazioni forti e potenti che abbiamo provato tutti noi quel giorno, che non dimenticheremo facilmente, consapevoli che abbiamo fatto un po’ di storia del movimento nel proseguire l’opera di divulgazione di questi temi importanti per tutto il pubblico.
Le nostre inchieste: negli allevamenti intensivi con Rooney Mara
Ma questa non è stata la prima volta che Animal Equality ha deciso di coinvolgere artisti e influencer nelle proprie campagne. Joaquin Phoenix infatti conosceva già l’operato di Animal Equality e proprio per questo ha deciso di chiamarci per l’azione di Londra. Soltanto pochi mesi fa infatti, abbiamo condotto una lunga inchiesta insieme alla sua compagna, l’attrice pluripremiata Rooney Mara, che ha dimostrato una sensibilità incredibile nella scelta di entrare in alcuni allevamenti insieme ai nostri investigatori.
L’inchiesta l’ha portata all’interno di un allevamento di oltre tremila scrofe in gabbia e un allevamento di oltre 50mila polli ammassati gli uni sugli altri in condizioni di sofferenza estrema. Secondo i dati raccolti sull’allevamento di polli che abbiamo visitato con Rooney Mara, 1.936 animali sono morti nelle prime sette settimane di vita, con una media di 42 polli morti al giorno.
L’esperienza dell’attrice
“Nulla ti prepara a guardare gli occhi di una scrofa, la cui vita consiste nell’essere continuamente ingravidata artificialmente e nelle rimanere rinchiusa in una gabbia fino a quando non verrà mandata al macello”, ha dichiarato Rooney Mara dopo l’inchiesta.
“Continuavo a pensare a mia sorella, che ha appena avuto un bambino, e a quanto fosse bello quel desiderio immediato di nutrire e proteggere tuo figlio. Non riesco a immaginare quanto possa essere terribile vivere letteralmente intrappolati e schiacciare i tuoi figli involontariamente, senza poter fare nulla al riguardo”.
Le immagini che abbiamo girato con Rooney hanno mostrato ancora una volta a milioni di persone in tutto il mondo le sofferenze degli animali rinchiusi in questi luoghi, e grazie alla dedizione e alla generosità di persone come Rooney Mara e Joaquin Phoenix abbiamo la possibilità di amplificare il nostro messaggio e di farlo arrivare a quante più persone possibili.
Il messaggio di Animal Equality
L’industria agroalimentare contribuisce in modo determinante all’inquinamento dell’acqua, dell’aria e alla deforestazione, oltre a causare enormi sofferenze agli animali confinati in macelli e allevamenti. Allo stesso tempo, gli allevamenti intensivi contribuiscono a oltre il 15 per cento delle emissioni di gas serra secondo la Fao.
Le nostre scelte sono la base sulla quale possiamo costruire un futuro migliore, libero da tutto questo, e insieme a persone generose come Rooney Mara e Joaquin Phoenix andremo avanti a veicolare questo messaggio fondamentale e imprescindibile: dobbiamo esercitare compassione per gli animali sfruttati dall’industria alimentare, con tutte le armi che abbiamo a disposizione. Possiamo scegliere una dieta vegana per ridurre il nostro impatto sul pianeta, diffondere informazione, conoscenza e parlarne con quante più persona possibili – cambiando ciò che mangiamo e come ci rapportiamo ad animali e ambiente, possiamo cambiare il corso del nostro futuro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.
La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.