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Il presidente europeo al leader della Brexit: “Hai raggiunto il tuo obiettivo. Perché sei ancora qui?”
Il presidente europeo Juncker risponde seccato a Farage, tra i leader che hanno spinto i britannici a votare per l’uscita dall’Unione europea. Il video.
Il Parlamento europeo, con sede a Strasburgo, ha discusso in una seduta straordinaria, tenutasi il 28 giugno, l’esito del referendum popolare e consultivo che ha visto la maggioranza dei britannici votare per l’uscita dall’Unione europea. In quella occasione il presidente della Commissione europea, con sede a Bruxelles, Jean-Claude Juncker si è espresso in modo deciso e diretto nei confronti dell’eurodeputato, nonché leader dell’Ukip (United Kingdom independent party, il Partito per l’indipendenza del Regno Unito), Nigel Farage, che a lungo si è battuto per la Brexit, parlando addirittura di una questione “di vita o di morte” per il futuro del paese.
Le parole di Juncker al Parlamento europeo
“Bisogna rispettare la democrazia britannica e la scelta che ha fatto”, ha esordito Juncker, salvo poi essere interrotto da applausi fuori dal coro di Farage al quale ha risposto seccato: “Questa è l’ultima volta che applaude qui. E in un certo modo mi ritengo sorpreso della sua presenza. Lei ha combattuto per l’uscita. Il popolo britannico ha votato per l’uscita. Quindi perché lei è qui?”.
“Che il Regno Unito decida in fretta”
Nel frattempo i leader europei e lo stesso Juncker hanno chiesto al premier David Cameron di prendere una decisione chiara e in fretta per togliere il resto dei paesi che fanno parte dell’Ue dallo stato di caotica incertezza, non solo economica, che stanno vivendo. In particolare, l’Ue è spaventata dal fatto che il governo britannico non sappia dire né quando, né tantomeno se il paese lascerà davvero l’organizzazione continentale creando un clima di tensione sui mercati e tra i cittadini.
La risposta di Cameron, però, è stata tutt’altro che rassicurante affermando che non sarà lui a cominciare il processo biennale di uscita. Questa scelta non verrà presa né “oggi, né domani mattina”.
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