La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Junior, come va l’Alfa Romeo elettrica “progettata per emozionare”
La prima Alfa Romeo elettrica della storia punta tutto sul piacere di guida. Non è ancora l’addio ai fossili, ma per il marchio è una svolta epocale.
Si chiama Junior la prima elettrica di serie Alfa Romeo. “Un simbolico benvenuto a una nuova generazione di Alfisti” sottolinea una nota. L’auto elettrica delle emozioni, “perfetto bilanciamento tra handling (ossia dinamica, piacere di guida) ed elevato comfort nella routine quotidiana”; la nota fa riferimento in particolare alla versione Veloce, la più potente, quella che a breve vi racconteremo nella nostra prova. Certo, non è un addio ai combustibili fossili quello di Alfa Romeo (addio che, se confermato, dovrebbe avvenire nel 2027), anzi della Junior ci anche versioni ibride (con motore 1.2 e trazione anteriore o integrale), ma è comunque una svolta epocale.
Dopo vari tentativi (tutti però prototipi o piccole produzioni di nicchia), Alfa Romeo sceglie la Junior, un suv compatto (Sport urban vehicle la definiscono evidenziandone le doti sportive), per entrare nel mercato dell’auto elettrica. E lo fa con una versione al vertice della gamma e dal nome esplicito, Veloce (la versione elettrica più accessibile si chiama semplicemente Junior ed è quella da 156 cavalli), puntando soprattutto su potenza (207 kW, ossia ben 280 dei “vecchi” cavalli), agilità, leggerezza (quella sostenibile leggerezza che per l’auto elettrica diventa efficienza). I prezzi dell’Alfa Romeo Junior elettrica partono da 39.500 euro.
Prima Brennero, poi Milano, infine Junior: la controversa genesi sul nome della prima Alfa Romeo elettrica
Insomma, quella che avrebbe dovuto chiamarsi Milano (e prima ancora Brennero), poi diventata Junior (ma il nome non compare mai sull’auto) a seguito della querelle con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che aveva espresso parere negativo sul nome spiegando che “un’auto che si chiama Milano non può essere prodotta in Polonia”, sembra l’auto perfetta per rispondere a una delle più diffuse fake news che circolano sull’auto elettrica, che la vorrebbero noiosa e in genere meno appagante.
E pazienza se la prima elettrica Alfa Romeo viene prodotta in Polonia, anche la prima auto del marchio non prodotta in Italia; se non ha senso alzare muri (e dazi) verso la Cina, figuriamoci se può averne nei confronti di uno stato membro dell’Ue. E pazienza, ancora, se la Junior elettrica è frutto della globalizzazione, quella che permette al gruppo Stellantis (proprietario del marchio) di produrre su una stessa piattaforma auto elettriche diverse, come Peugeot 2008, Opel Mokka e Corsa, ma anche modelli Fiat e Jeep.
Alfa Romeo Junior Veloce: identikit di un’elettrica pensata per divertire
L’importante è che ogni modello conservi una sua personalità. E nel caso della Junior la caratteristica (emersa anche nella nostra prova), è certamente quel piacere di guida che ha fatto la storia del marchio Alfa Romeo. Il resto sono numeri: 410 chilometri di autonomia dichiarati nel ciclo misto, che salgono in “teoria” a oltre 590 (ma solo se si guida in città e, quindi, si sfrutta al meglio la rigenerazione in frenata), meno di 30 minuti per ricaricarsi dal 20 all’80 per cento (a patto di usare la ricarica rapida da 100 kW), una batteria da 54 kWh.
Fin qui le parole. Adesso veniamo ai fatti, alla prova su strada (a dire il vero in pista, in quel Centro sperimentale di Balocco, nel vicentino, dove sono stati sviluppati numerosi modelli Alfa Romeo e dove è stato possibile provare i primi esemplari della Junior elettrica ancora in fase di omologazione). Una scelta affatto casuale, almeno se si vuole valorizzare proprio gli aspetti legati al piacere di guida, alle prestazioni, al divertimento di un’elettrica, quest’ultimo aspetto forse il più evidente fra quelli emersi nella nostra prova.
Dedicata a chi pensa (ancora?) che l’auto elettrica sia noiosa
Chi ha posseduto un’Alfa Romeo sa bene di cosa parliamo. Un design che esprime movimento, una meccanica che unisce al sapiente bilanciamento dei pesi (che vuol dire divertimento ma anche stabilità e sicurezza) soluzioni più tecniche (trazione anteriore, sterzo diretto, assetto ribassato, un differenziale che privilegia il comportamento sportivo). Insomma, la Junior veloce è un’elettrica pensata per chi privilegia il piacere di guida nel senso più tradizionale del termine.
Al sound artificiale che riproduce il rumore di un’auto endotermica preferiamo di gran lunga il silenzio, che consideriamo da sempre una delle caratteristiche premianti di un’auto elettrica. Stop, non ci interessa approfondire oltre per ora. Ma il risultato è notevole: la Junior è una delle elettriche più appaganti fra quelle che vi abbiamo raccontato finora, diciamo con qualche analogia all’ultima Mini Countryman, un’altra elettrica che all’efficienza quasi antepone quello che da sempre gli inglesi chiamano go-kart feeling.
Normal, Dynamic o Advanced efficiency?
Se il piacere di guida sulla Junior rimane una priorità, nei fatti le cose cambiano a seconda della modalità di guida scelta: Dynamic, la più divertente e sportiva è quella adatta alle curve, che sfrutta tutta la potenza e le migliori doti sportive, influenzando anche la frenata che diventa più “naturale”, simile a un’auto endotermica; Natural, l’equivalente di Normal, come intuibile è la modalità più adatta all’uso quotidiano, compromesso fra prestazioni ed efficienza; Advanced efficiency, la versione Alfa di Eco, limita la potenza, riduce i consumi (ma anche la resa del climatizzatore, per esempio), sfrutta la rigenerazione in frenata (a cui concorre anche la nota funzione Brake che riduce anche l’uso dei freni). E a proposito di autonomia e ricarica, fra i sistemi di bordo c’è l’Ev Routing che attraverso il navigatore, una volta impostata la destinazione, calcola automaticamente le eventuali soste lungo il percorso.
Dimensioni, peso e comfort
Ma un’elettrica deve avere anche altre caratteristiche, mica tutti vivono il casa-lavoro come fosse una competizione quotidiana con sé stessi, giusto? E qui escono altri aspetti della Junior. Le dimensioni sono tutto sommato urbane (la lunghezza è di poco superiore ai 4 metri), il peso relativamente contenuto. La posizione di guida, seppur più sportiva di altri suv, rimane più alta, conservando intatto il vantaggio di una migliore visibilità sulla strada.
Certo, su tombini, binari del tram e pavé cittadini la Junior potrebbe essere meno confortevole di altre elettriche (il condizionale è d’obbligo visto che la nostra prova ha solo sfiorato e per poco le condizioni citate, seppur presenti nel circuito), causa anche i cerchi di grande dimensione (20 pollici, una misura da auto sportiva per capirci, fin troppo per un’elettrica così; con una “spalla” più generosa del pneumatico e un’impronta a terra più ristretta migliorano comfort e aumenta l’efficienza).
Cosa offre la Junior in termini di spazio
Aspetti dinamici a parte, anche negli interni della Junior è avvertibile l’obiettivo di riflettere le caratteristiche sportive del marchio. Lo si intuisce dalla forma della strumentazione digitale davanti al pilota, ma anche dal display touchscreen da 10,25 pollici, sì al centro della plancia ma rivolto al pilota. E se in passato l’infotainment non era esattamente l’aspetto più convincente di un’Alfa Romeo, anzi, in questo caso la Junior beneficia di tecnologie condivise con altri modelli Stellantis, inclusa la presenza dell’intelligenza artificiale, con ChatGpt che permette di porre all’auto attraverso il riconoscimento vocale domande complesse legato o meno al viaggio.
Bene lo spazio, adatto a 4 persone (dietro c’è il tunnel della trasmissione nel pavimento, giustificato dalla presenza in listino di versioni endotermiche), comodi i sedili (su questa versione Veloce molto sportivi), bagagliaio ampio e accessibile da un portello elettrico e comodo il vano per il cavo di ricarica ricavato sotto il cofano anteriore, così anche quando bagnato o sporco non crea problemi con altri bagagli.
Sicurezza: così rispettare le Zone 30 è semplice
Nella norma la dotazione di serie dei sistemi di assistenza alla guida, gli Adas, che a seconda degli allestimenti includono una telecamera posteriore, sensori di parcheggio, parcheggio semi-autonomo, cruise control adattivo, mantenimento di carreggiata, riconoscimento della segnaletica (inclusi i limiti di velocità, a cui l’auto, volendo, si adegua automaticamente, un modo efficacie per rispettare anche le Zone 30, sulle quali tra fake news e smentite ci sono state recenti polemiche). Utilissimo anche il Driver attention alert che, come intuibile, monitora lo stato di attenzione del pilota.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
La Mini più grande della storia per la prima volta anche elettrica. La Countryman punta così a conquistarsi un ruolo di auto per la famiglia. Vediamo con che esito.
Chiamatele giardinette, familiari o shooting brake. Alternative a suv e crossover, cresce l’offerta di station wagon elettriche che uniscono praticità, stile ed efficienza. Come la Bmw i5 Touring
Viaggiare nel silenzio aiuta a scoprire un territorio lentamente. Ma anche a riflettere sulle leggende e i falsi miti. In Svezia, per capire (a bordo di una Volvo EX30) se il freddo è davvero un nemico per l’auto elettrica.
Con il debutto della suv iX2 procede la transizione del gruppo Bmw. In crescita il mercato delle elettriche col “15% delle vendite totali”. Annunciati 15 nuovi modelli a “zero” emissioni nel 2024.