Le auto ibride di Toyota scorteranno il Giro d’Italia e faranno da apripista alle corse Deejay Ten, una partnership all’insegna dei comuni valori sportivi e del miglioramento della qualità dell’aria.
Cos’è il kaizen e perché è fondamentale per raggiungere i traguardi
Kaizen è un termine giapponese che significa miglioramento continuo. Grazie a questo approccio Toyota ha vinto, dopo venti tentativi, la 24 ore di Le Mans con un’auto ibrida.
Era il 2012 quando alle 24Ore di Le Mans, una delle gare automobilistiche di endurance più antiche (si corre dal 1923) e importanti di sempre, partecipavano per la prima volta due auto ibride, aggiungendo così un tassello alla rivoluzione green nel mondo del motorsport. Una di queste vetture era la TS030 Hybrid di Toyota con cui la casa automobilistica segnava il ritorno a questo tipo di competizioni, corse che non sono solo vetrine, ma che servono a testare su strada la reale efficacia delle innovazioni tecnologiche apportate alle auto. E fino ad oggi le vetture ibride hanno dimostrato di non essere da meno in termini di velocità e resistenza rispetto ai classici prototipi Le Mans.
La vittoria grazie al kaizen
Dopo sei anni di gare nel Circuit de la Sarthe, lo scorso 17 giugno, Toyota ha vinto la l’86esima edizione della 24 Ore di Le Mans, conquistando la prima vittoria storica al suo ventesimo tentativo. Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima e Fernando Alonso sono partiti dalla pole position con la #8 TS050 Hybrid e hanno tagliato per primi il traguardo dopo 388 giri (circa 5.300 km), mentre Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López, con la #7 TS050 Hybrid, hanno conquistato il secondo posto. Come accade spesso, anche in questo caso, la vittoria è stato il successo di un lavoro di squadra. Il team del Toyota Gazoo Racing ha capito che essere i più veloci non poteva bastare, ma che occorreva il “kaizen”. Sembra quasi una brutta parola: in realtà è l’unione di due termini giapponesi e viene tradotto con l’espressione “miglioramento continuo”. Fu coniato dall’economista giapponese Masaaki Imai nel 1986 per descrivere la filosofia di business che supportava i successi dell’industria del Sol Levante negli anni ‘80 con particolare riferimento, appunto, a Toyota.
La forza del miglioramento continuo
È sul kaizen che ha fatto leva Akio Toyoda, presidente di Toyota Motor Corporation, per smuovere la squadra: “Nella nostra storia non avevamo mai vinto Le Mans – ha commentato dopo il recente successo – ma non siamo rimasti a guardare, ci siamo dedicati allo sviluppo di nuove tecnologie, credendo che se avessimo realizzato un’auto che fosse più veloce, avremmo potuto vincere. Tuttavia, nel 2017 non è successo. Dopo la gara, alzai la voce con la squadra: ‘Non possiamo vincere a Le Mans se ci interessa solo fare una macchina veloce! Quello che non abbiamo è la forza, non siamo una squadra forte!’ Quindi – ha raccontato – è stata ricostruita la gara chiedendosi perché non c’era stata la forza dall’inizio e si è giunti alla conclusione che ciò che mancava era l’idea del kaizen”. Ogni persona del team ha lavorato allora pensando a come prevenire eventuali errori e poi riflettendo sul da farsi.
Una nuova vettura per la strada
La gara di giugno è stata vinta da auto dotate di una tecnologia ibrida-elettrica che ha consentito il risparmio del 35 per cento del carburante rispetto al 2012. “Stiamo sviluppando una vettura stradale derivante dalla macchina da corsa che gareggia a Le Mans. Kaizen è miglioramento continuo, è un’idea comune in Toyota e ora anche i membri del team lo associano alla vittoria, quindi credo che abbiamo fatto un passo in più verso la realizzazione del progetto”.
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