
Ansia da matematica? Il 48 per cento degli studenti italiani ne soffre. Math Legacy usa il gioco per trasformare la matofobia in fiducia nei numeri.
L’azienda milanese specializzata nella realizzazione di oggetti di plastica di design ha acquistato il 2% di Bio-on.
La plastica rappresenta oggi un problema ambientale di proporzioni catastrofiche. Si stima che ogni anno otto milioni di tonnellate di plastica galleggino negli oceani di tutto il mondo e, secondo uno studio, nel 2050 nel mare ci saranno più pezzi di plastica che pesci. Investire nello sviluppo di materiali più sostenibili e polimeri biodegradabili è dunque l’unica strada da percorrere per tamponare questa emergenza planetaria. In questa direzione ha deciso di andare Kartell, azienda italiana specializzata nella realizzazione di oggetti di design, dai mobili, ai complementi d’arredo, all’illuminazione, in plastica. Kartell ha infatti acquistato il 2 per cento di Bio-on, impresa bolognese che opera nel settore della bioplastica effettuando ricerca applicata e sviluppando materiali ecosostenibili.
L’obiettivo di Kartell, che ha investito in questa operazione dieci milioni di euro, è accelerare lo sviluppo dell’elettronica organica basata sulle tecnologie Bio-on per acquisire una posizione di rilievo in questo settore emergente. “Siamo particolarmente orgogliosi che un marchio prestigioso come Kartell riconosca l’innovazione e le potenzialità delle tecnologie sviluppate da Bio-on”, ha commentato Marco Astorri, presidente e ceo di Bio-on. “La nuova frontiera dell’elettronica organica rientra da tempo nei piani di sviluppo della nostra bioplastica, un prodotto piattaforma che ha già dimostrato di poter essere utilizzato in vari settori industriali per creare prodotti ecosostenibili. Per questo vogliamo condividere la nostra tecnologia con un partner industriale come Kartell che rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo”.
La bioplastica e i materiali sviluppati da Bio-on (PHAs o poli-idrossi-alcanoati) sono di origine esclusivamente vegetale e “sono ottenuti da fonti rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari”, si legge in un comunicato dell’azienda. Le materie prime utilizzate provengono da fonti di scarto di lavorazioni agricole, tra cui melassi e sughi di scarto di canna da zucchero e di barbabietola da zucchero. A fronte della completa biodegradabilità, queste plastiche garantiscono, nella maggior parte dei casi, le medesime prestazioni e proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali.
Il costante aggiornamento e la ricerca di nuovi materiali e nuove tecnologie fanno parte della storia di Kartell. “Sono molto soddisfatto di esplorare il futuro ed in particolare di scoprire nuove tecnologie completamente diverse rispetto ai prodotti che abbiamo realizzato fino ad oggi”, ha dichiarato Claudio Luti, presidente di Kartell. “Questa partnership è in linea con le strategie di Kartell sempre alla ricerca di innovazione che possano accompagnare il marchio in un processo di crescita e di evoluzione industriale e di prodotto”. Le ricerche per l’applicazione di polimeri di origine vegetale nel settore dell’elettronica organica sono attualmente in corso nei laboratori Bio-on e i primi risultati sono attesi nel corso del 2018.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Ansia da matematica? Il 48 per cento degli studenti italiani ne soffre. Math Legacy usa il gioco per trasformare la matofobia in fiducia nei numeri.
Il 12 marzo scopriremo le startup selezionate per la seconda edizione di Women in Action, il programma di accelerazione di LifeGate Way.
Da scarto a risorsa: Kymia è la startup al femminile che allunga la vita del mallo del pistacchio, prezioso ingrediente per la cosmetica e la nutraceutica.
Approvati i fondi per il ripristino degli impianti di desalinizzazione di Porto Empedocle, Enna e Trapani: pregi e difetti di un’utopia che è ormai realtà.
La startup italiana Idra Water ha brevettato la caraffa in acciaio che purifica l’acqua del rubinetto grazie a un filtro ceramico.
L’Indonesia è un gigante mondiale del nichel impiegato nelle batterie di auto elettriche. Ma non sta sviluppando una sua filiera interna ed è fortemente dipendente dalle commesse della Cina.
Con l’intelligenza artificiale, Osense aiuta le aziende a ottimizzare i processi e migliorare le performance di sostenibilità.
La nuova piattaforma di intelligenza artificiale cinese è semi-open source, veloce ed energeticamente sostenibile. Ma è anche un’arma geopolitica.
La startup TaDa punta sull’analisi dei dati energetici per permettere di abbattere i consumi e assumere un ruolo attivo nella lotta alla crisi climatica.