Ha destato scalpore l’uccisione di Loonkito, uno dei leoni più vecchi del mondo, ad opera di alcuni pastori keniani.
Questo non è un caso isolato: nei pressi del parco nazionale di Amboseli sono stati uccisi dieci leoni in una settimana.
Loonkito aveva 19 anni. Un’età notevole per gli standard dei leoni: se vivono in natura, di solito la loro aspettativa di vita non supera i tredici. Di sicuro era uno dei leoni più vecchi in tutta l’Africa, forse il più vecchio – ma questo è impossibile affermarlo con certezza. Loonkito era fragile, stanco e, disperato per la fame, ha aggredito il bestiame nel villaggio di Olkelunyiet, nel sud del Kenya, al confine con il parco nazionale di Amboseli. I pastori l’hanno ammazzato.
https://t.co/hSuFCD5Qo9 Some 16 years ago, we did not have lions surviving past age 10 in our landscape. Today, older lions exist in the wild due to the efforts of many, primarily the local communities, who bear the burden of sharing land with lions. #coexistence#Loonkiito
La siccità peggiora i conflitti tra uomo e fauna selvatica
La storia di Loonkito ha fatto il giro del mondo, per la sua età avanzata che lo rendeva unico. La sua uccisione è stata una “situazione difficile per entrambe le parti, le persone e il leone”, commentano i portavoce di Lion Guardians, un’organizzazione che lavora proprio per la coesistenza pacifica di queste due specie. E che ricorda Loonkito come “un simbolo di resilienza e di coesistenza”.
Questo, però, non è stato un episodio isolato. Il Kenya infatti è reduce da una lunga e devastante ondata di siccità che ha colpito l’intero Corno d’Africa (e che sarebbe stata pressoché impossibile senza la crisi climatica). Ed è proprio al termine delle ondate di siccità che i conflitti tra l’uomo e la fauna selvatica diventano più frequenti, perché i leoni non trovano cibo e vanno a cercarlo in prossimità dei villaggi. Come sta succedendo in questi giorni.
Loonkito è uno dei dieci leoni uccisi in una settimana in Kenya
Il Kenya wildlife service (Kws), che si occupa di conservazione della natura in Kenya, fa sapere che nell’arco di una settimana sono stati uccisi dieci leoni nei pressi del parco nazionale di Amboseli. Sei dei quali in un solo giorno: avevano predato un cane e undici capre.
Per questo motivo, il Kws ha iniziato a lavorare con la popolazione locale per capire come si possano bilanciare due esigenze che, al momento, per alcuni appaiono inconciliabili: proteggere la fauna selvatica e garantire la sicurezza e i mezzi di sussistenza della popolazione. Una delle possibili soluzioni potrebbe essere quella di sviluppare sistemi di allerta che entrino in funzione non appena un leone si avvicina a un centro abitato.
Raccontare la storia dei leoni “criniera nera” per comprendere meglio la sesta estinzione di massa: è Tracking extinction lions, un progetto di reportage a cui tutti possono dare un piccolo contributo.
È stato pubblicato un libro per bambini che racconta la vita di Cecil e del suo branco. Nonostante la morte l’eredità del leone più famoso del mondo è ancora viva.
Per la prima volta sarà possibile vivere in diretta l’incontro notturno con i leoni nel Masai Mara e il reinserimento di alcune tartarughe marine nell’Oceano Indiano.