Un’ibrida “normale” con un prezzo democratico e una missione ambiziosa: diventare una rivale credibile della Prius, l’ibrida più venduta al mondo. Ci riuscirà? Intanto noi l’abbiamo provata.
Kia Optima, l’ibrida plug-in che si controlla a distanza
Immaginate una nuova auto ibrida, di quelle però che possono anche ricaricarsi dalla spina di casa ( plug-in) e che per questo offrono una cinquantina di chilometri in totale silenzio, sfruttando solo l’autonomia elettrica. Una berlina dai consumi e dalle emissioni minimi ma dalle apparenze normali, quasi classiche. Spaziosa, molto spaziosa. Grandicella anche fuori a
Immaginate una nuova auto ibrida, di quelle però che possono anche ricaricarsi dalla spina di casa ( plug-in) e che per questo offrono una cinquantina di chilometri in totale silenzio, sfruttando solo l’autonomia elettrica. Una berlina dai consumi e dalle emissioni minimi ma dalle apparenze normali, quasi classiche. Spaziosa, molto spaziosa. Grandicella anche fuori a dire il vero. A guardarla la nuova Kia Optima plug in hybrid si fa fatica a credere che… Nel bagagliaio ci sia un pacco di batterie litio-ioni della capacità di 9,8 kWh; che insieme al “normale” motore a benzina ci sia anche un secondo motore elettrico da 50 kW che permette di superare i 100 km orari di velocità andando solo in elettrico; che insieme, il 4 cilindri da 2 litri a benzina e il motore elettrico, offrano la notevole potenza di 205 cavalli.
L’ibrida che si comanda a distanza
Ma la vera sorpresa della Kia Optima plug-in hybrid è un’altra e si chiama Remote control. Grazie a questo sistema (che funziona attraverso una sim installata a bordo e senza canone) l’auto è sempre connessa e controllabile attraverso il telefonino (non importa quale, IOS, Android o altro). Cosa si può controllare a distanza standosene tranquillamente sdraiati sul divano di casa? La localizzazione dell’auto in tempo reale, per esempio. L’archivio storico dei percorsi, diversi report (tempi di guida, tempi di sosta, consumo carburante, allarmi satellitari). Attraverso il Remote control si può vedere sullo schermo del proprio telefonino la riproduzione del cruscotto della Optima, si può sapere in tempo reale lo stile di guida, gli eccessi di velocità e si può fissare un alert in caso di superamento dei limiti di un’area geografica delimitata. Insomma, attraverso il telefonino si può sapere tutto dell’auto e di chi la sta guidando in quel momento. Ma Remote control non è solo uno “spione”, ma anche un sistema che permette di identificare un guasto a distanza e di attivare l’assistenza offerta dalla centrale operativa 24h. Occhio alla privacy però…
Quando la sicurezza ha tante facce
Un tempo era il numero degli airbag, l’abs o il controllo di stabilità a rendere un’auto sicura. Oggi, ci sono sistemi che in qualche modo anticipano la guida autonoma, e che sulla Optima ibrida hanno nomi che sembrano indecifrabili: Slif (Speed limit information function), una telecamera che “leggendo” i cartelli stradali fornisce tutte le informazioni indispensabili per rispettare i limiti di velocità, rilevando anche i divieti di sorpasso; Lkas (Lane keep assist system) un sistema che si accorge di un possibile sbandamento e riporta l’auto sulla giusta strada agendo attivamente sul volante. C’è anche un radar che frena regola la velocità e, in caso di pericolo, frena l’auto per evitare una collisione.
https://www.youtube.com/watch?v=5N6qXwiL10Y
C’è tanto spazio, anche dietro
Da fuori i classici tre volumi non lasciano immaginare un grande spazio. Qui però stiamo parlando di un’auto lunga 4,85 metri, e con un passo (lo spazio fra le ruote per capirci) importante. Il che si traduce in un’abitabilità notevole. Sulla Kia Optima c’è tanto spazio davanti e dietro, il comfort acustico è notevole, specie se si viaggia col solo motore elettrico. Le batterie, nascoste in parte sotto i sedili, in parte nel vano della ruota di scorta, rubano un po’ di spazio al bagagliaio, che perde una parte di capacità (rimangono 307 litri), e al serbatoio di benzina che si riduce di 10 litri.
Ma com’è da guidare?
Fino a pochi anni fa 205 cavalli erano la potenza di un’auto sportiva. La differenza è che sulla Optima questa potenza è raggiunta grazie a un moderno motore a iniezione diretta di benzina e da un motore elettrico. La cosa bella è che non è diversa da un’altra auto da guidare. Ha un normale cambio automatico, è veloce, accelera con grinta. A renderla speciale è l’autonomia in solo elettrico di 54 km dichiarati (la ricarica può avvenire sfruttando la normale rigenerazione o attraverso il cavo in dotazione, dalle colonnine o dalla rete domestica, con tempi variabili da 3 a 6,5 ore). E’ bello vedere sugli strumenti di bordo che quando si guida e toglie il piede dall’acceleratore si attiva il sistema di frenata rigenerativa, che recupera l’energia cinetica, ricarica le batterie e risparmia carburante. I consumi dichiarati sono molto interessanti a fronte di emissioni decisamente basse (37 g/km di CO2).
Un solo allestimento e nuovi gadget utili
La Kia Optima plug-in hybrid offre molto anche alla voce connettività. Il telefonino, per esempio, non ha più bisogno di cavi e prese Usb, ma si ricarica per induzione appoggiandolo su un apposito supporto (addio a cavi e cavetti). Di serie c’è un software che permette di collegare e sdoppiare lo smartphone sullo schermo touch di bordo, in modo da poter sfruttare tutte le funzioni (app incluse) senza toccare il telefono, dunque in totale sicurezza. La Optima ibrida è offerta in un unico allestimento, molto completo al prezzo di 44 mila euro, che include la garanzia di sette anni, sull’auto e sulle batterie del sistema ibrido. Optional è previsto un pacchetto (Platinum) che racchiude la gran parte delle dotazioni legate alla sicurezza attiva (radar, telecamere, riconoscimento segnaletica e molto altro), 3 mila euro “extra” ma ben spesi. L’hanno prossimo arriva anche la versione ibrida station wagon.
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