“Vi chiedo di ascoltare il vostro cuore e di lottare per quello in cui credete davvero”. John Lewis ha scritto una lettera che voleva fosse pubblicata il giorno del suo funerale.
Cos’è il Ku Klux Klan. Storia, significato, bandiera del movimento razzista americano
Razzismo che cova sotto le braci, e che può riaccendersi sempre, e che si è già riacceso troppe volte. Violenza, roghi. Questo, evoca il nome del Ku Klux Klan. La nascita del Ku Klux Klan nel 1866 Il Ku Klux Clan è un’associazione segreta costituitasi negli Stati Uniti, a Pulaski (in Tennessee) nel 1866, dopo
Razzismo che cova sotto le braci, e che può riaccendersi sempre, e che si è già riacceso troppe volte. Violenza, roghi. Questo, evoca il nome del Ku Klux Klan.
La nascita del Ku Klux Klan nel 1866
Il Ku Klux Clan è un’associazione segreta costituitasi negli Stati Uniti, a Pulaski (in Tennessee) nel 1866, dopo la guerra di secessione. Inizialmente, fu guidato dal generale sudista Nathan B. Forrest, affiancato dal luogotenente H.W. Evans. A dirigere nei fatti l’organizzazione era un altro ex generale sudista, George W. Gordon, autore dell’ordinanza che regolava la vita del Klan. Il nome potrebbe derivare dal termine greco kyklos, che significa ‘cerchio’, cerchia, e dalla parola inglese clan, ‘famiglia’.
Lo scopo era difendere i privilegi dei bianchi contro gli uomini di colore. Solo un anno prima – e questa è una connessione molto significativa –, cioè nel 1865, era stata abolita la schiavitù anche negli stati meridionali degli Usa. Negrieri e possidenti persero ingenti ricchezze, e si diffuse la paura per ciò che avrebbe fatto o preteso questa massa di persone di colore, finalmente emancipate. Lo strisciante razzismo si unì con gli interessi economici reazionari e con chi voleva ristabilire il dominio bianco, attraverso rudi intimidazioni contro i neri.
All’avversione per i nordisti vincitori, gli irlandesi e per l’elemento cattolico, già manifestatasi in America con i Know Nothing intorno al 1850 (partito politico xenofobo e anticattolico fondato da protestanti e appartenenti a società segrete che chiedevano leggi anti-immigrazione) e successivamente da altri movimenti, il Ku Klux Klan assommò sistematicamente l’odio verso i neri, e successivamente gli ebrei, gli europei del Sud (compresi gli italiani), gli asiatici.
Assunse ben presto il carattere di un’organizzazione criminale e terroristica, ammantandosi di mistero con complessi rituali. Già allora i suoi membri indossavano toghe bianche con cappucci che coprivano il volto, sia per nascondere la loro identità sia per simboleggiare gli spiriti di combattenti defunti, tornati per vendicarsi dei nordisti.
Le leggi contro il Ku Klux Clan
Il Ku Klux Klan, con la miriade di sue cellule, diramazioni e associazioni consimili, innescò una sequela di violenze contro i neri e i nordisti tra il 1868 e il 1870 e fu sciolta, ufficialmente, nel 1869.
Il persistere delle attività nefande del Ku Klux Klan portò alla promulgazione di leggi repressive contro i suoi adepti (Ku Klux Klan Acts del 1870 e del 1871) che sembrarono decretare la scomparsa dell’organizzazione.
La rinascita del Ku Klux Klan nel 1915
Ma, scoppiata la Prima guerra mondiale, con un convegno a Stone Mountain in Georgia (1915) guidato da William J. Simmons, il Ku Klux Klan si rilanciò con un nuovo programma xenofobo contro il paventato pericolo dell’infiltrazione di elementi non bianchi e anglosassoni. Cominciò infatti a combattere anche gli immigrati, gli ebrei e i comunisti.
Allora si ebbero (1922) sanguinose violenze nella Louisiana, nel Texas, nell’Oklahoma, nella Pennsylvania e in altri stati americani.
Anni Trenta: milioni di adepti e infiltrazioni nei governi statali
Il Ku Klux Klan arrivò a godere dell’appoggio di alcune personalità del giornalismo, di qualche governo locale e perfino di senatori come J.Thomas Heflin dell’Alabama. Nel primo decennio dopo la guerra gli affiliati e i simpatizzanti pare si potessero contare tra i due e i sei milioni, con una forte presenza addirittura nei governi di vari stati, tra cui Texas, Indiana e Oklahoma. Acquistò un inaudito peso e causò sanguinosi atti di violenza in tutti gli Stati, influenzando le elezioni politiche del 1926.
Fatto oggetto di reazioni indignate e di processi, il Ku Klux Klan negli anni tra il 1926 e il 1930 declinò nuovamente.
Ricomparve ancora allo scoppio della Seconda guerra mondiale, nel 1939, sia con l’antico nome, sia con quello di Legione Nera.
La bandiera del Ku Klux Klan
La prima insegna adottata alla nascita dall’organizzazione segreta era un drago nero. Ce n’è un esemplare conservato al Tennessee State Museum.
Quella più diffusa, adottata successivamente e onnipresente in tutte le foto d’epoca, è una croce celtica con al centro una goccia di sangue.
Il razzismo nel Dopoguerra e l’episodio di Missisippi Burning
Agli inizi del 1958 si sciolse, ma solo per ricostituirsi con il nome di Chiesa cristiana nazionale. Tra nuove recrudescenze di razzismo, una nuova rinascita del Ku Klux Klan si è avuta negli anni Sessanta, durante l’avvio di nuove attività del governo americano contro la discriminazione razziale. Durante le presidenze di John F. Kennedy e di Lyndon Johnson il riproporsi del problema razziale in termini nuovi, con disposizioni legislative in favore della desegregazione e l’insorgere di forme di resistenza violenta fra i neri, generò un’ennesima ripresa delle attività del Ku Klux Clan, con gravi episodi di torbida violenza in alcuni stati del Sud.
Il film Mississippi Burning – Le radici dell’odio (1988) di Alan Parker rievoca un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1964, quando tre attivisti per i diritti civili furono brutalmente assassinati nel Mississippi dal Ku Klux Klan. I responsabili furono condannati a pene irrisorie e ben presto scarcerati. Nel 2005, a quarant’anni di distanza, è stato riaperto il processo contro lo sceriffo Edgar R. Killen, il capo del Klan locale che commissionò il delitto. Il processo si è concluso con la sua condanna a sessanta anni di carcere.
Tra il 1882 e il 1968, 4.743 persone sono state uccise da linciaggi, 3.446 di queste erano di colore.
- In Mississippi 539 sono state le vittime di colore, 42 i bianchi
- In Georgia 492 neri, 39 bianchi
- In Texas 352 erano neri e 141 bianchi
- In Louisiana 335 neri, 56 bianchi
- In Alabama 299 le vittime di colore, 48 i bianchi.
Oltre agli assassinii ufficialmente registrati, sono state compiute persecuzioni contro i soldati americani di colore di ritorno dalla Prima guerra mondiale, attentati esplosivi, perfino congiure. Tra le attività criminose ci sono intimidazioni, ricatti, lettere minatorie, case, scuole e chiese date alle fiamme.
L’ideologia razzista che è alla base del Ku Klux Klan non si è mai esaurita del tutto negli Stati Uniti. Pare che oggi sul territorio americano esistano un centinaio di cellule, con qualche migliaio di aderenti, che si richiamano alla sua ideologia e condividono l’odio contro neri, immigrati e omosessuali. Atti criminali del Ku Klux Klan si sono registrati, in America, fino ai giorni nostri.
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