“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.
Prima che diventino fantasmi
Si dice che l’arte salver
Pensate al Colosseo. Al Partenone. Ai
megaliti di Stonehenge. Sono alcuni tra i siti
più belli e più visitati d’Europa e del mondo.
Caratterizzano la nostra cultura, la nostra storia. Fanno parte del
nostro immaginario.
Ecco, adesso immaginate che l’inquinamento, la guerra, la
sovrappopolazione e un turismo dissennato li minaccino di
distruzione. Non vi sentireste defraudati?
Eppure, in altre parti del mondo, è proprio quello che
accade.
Secondo uno studio condotto dal
Global Heritage Fund (GHF) dal titolo “Saving our
vanishing heritage”, supervisionato da 24 esperti, solo nei Paesi
in via di sviluppo la scarsità di risorse ed i fattori che
vi abbiamo appena descritto starebbero causando il progressivo
degrado di vari siti di interesse storico ed archeologico.
L’organizzazione ne ha individuati circa 500 in pericolo “generico”
e 12 che potrebbero subire “perdite e distruzioni irreparabili”. Lo
scopo dello studio è quello di sensibilizzare le grandi
associazioni internazionali come l’Unesco
e la Banca Mondiale
affinché vengano stanziati maggiori fondi per tutelare
questi luoghi. Ricordiamo infatti che, mentre l’Europa è
abbastanza ben messa per quanto riguarda la tutela (l’Italia ad
esempio ospita 44 siti Unesco, la Spagna 41), Paesi come il
Perù ne hanno solo nove e il Guatemala, culla dei Maya, solo
tre.
Curioso il fatto che Il GHF abbia prodotto questo rapporto proprio
nell’Anno
internazionale della biodiversità. Come a dire:
i siti di interesse artistico, storico e archeologico sono
paragonabili a
specie animali e vegetali in via d’estinzione.
Facciamo di tutto per salvaguardarli!
Ecco i dodici:
– Ninive – Iraq
Situata nei pressi del Tigri (insieme all’Eufrate, uno dei due
fiumi della Mezzaluna fertile, quella che si studia a scuola come
culla della nostra civiltà), a pochi passi dell’attuale
città irakena di Mossul, fu capitale dell’Assiria nell’XI
secolo a.C, epoca in cui furono eretti palazzi.
– Ani – Turchia
Nel medioevo fu la capitale del regno armeno. Si trova in Turchia,
nella provincia turca di Kars. Gareggiava in splendore con
Costantinopoli, il Cairo e Baghdad
– Palazzo di Hisham – Cisgiordania
Dista a circa 5 km da Gerico, Cisgiordania. Era utilizzato come
residenza invernale dai califfi omayyadi. Fu eretto sul modello
delle terme romane nel 743 d.C. e decorato con marmi e stucchi.
– Chersonesos – Ucraina
Si parla di Chersonesos Taurica, la penisola di Crimea sulle rive
del Mar Nero abitata un tempo dai Tauri, o Cimmeri, nell’attuale
Ucraina. Divenne una colonia greca nel VII a.C.
– Famagusta – Cipro
Fondata nel 300 d.C. sulle rovine della città greca di
Arsinoe, è una città situata sulla costa orientale
dell’isola di Cipro. Nel 1492 divenne addirittura roccaforte
veneziana, baluardo difensivo contro gli ottomani. Ed ispirò
Shakespeare: pare che il drammaturgo inglese si sia lasciato
suggestionare dalla rocca per la tragedia di Otello.
– Forte Santiago – Filippine
Si tratta di una fortezza, edificata nel XVI secolo dal
conquistatore spagnolo Miguel López de Legazpi. Nel 1896 vi
fu giustiziato Jose Rizal, medico, scrittore e poeta, ritenuto
l’eroe nazionale delle Filippine. Fu lui ad ispirare il movimento
nazionalista filippino e fu condannato a morte per la sua
resistenza contro l’invasione spagnola.
– Palazzo Sans Souci – Haiti
Fu la residenza reale di Henri Christophe, l’autoproclamato sovrano
della parte settentrionale di Haiti agli inizi del diciannovesimo
secolo. il palazzo fu distrutto in gran parte nel 1842 da un
terremoto e da allora non fu mai ricostruito.
– Tempio Maluti – India
Conosciuta come la “la città dei templi” (pare ci sia un
tempio per ogni casa), Maluti è uno dei più
impressionanti tesori archeologici e architettonici dell’India. La
maggior parte degli edifici sacri sono dedicati alle
divinità della religione induista.
– Mirador – Guatemala
Il Guatemala è la terra dei Maya. Mirador è un grande
sito precolombiano che si trova nella parte settentrionale della
regione. Amche se fu scoperto nel 1926, gli fu data maggior
attenzione a partire dal 1962, quando ci si accorse che gran parte
delle costruzioni non era contemporanea delle classiche
città maya della regione (come Tikal e Uaxactun), ma
risaliva all’epoca cosiddetta pre-classica.
– Mahasthangarh – Bangladesh
Qui si trovano i resti della più antica città
fortificata del Bangladesh, Pundravardhana. L’area fu scoperta solo
nel 1931 e al suo interno si trovano le rovine di molti edifici
religiosi: buddhisti, induisti e musulmani.
– Taxila – Pakistan
È uno dei principali siti archeologici dell’Asia
meridionale, sviluppato su una valle attraversata dalla Via della
Seta. Al suo interno restano ancora molti monasteri, stupa e templi
che ne fecero uno dei maggiori centri di studio buddisti tra il
quinto e il primo secolo avanti cristo.
– Lamu – Kenya
È la città più antica del Kenya, sviluppata a
partire da un primo insediamento swahili. Si trova sull’isola di
Lamu, a sua volta parte dell’omonimo arcipelago nell’oceano
indiano. La popolazione è in prevalenza musulmana.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.
Il west highland white terrier è un piccolo cane dal grande carattere. Selezionato in Scozia è diventato ben presto famoso in Europa e Usa
In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Un evento meteorologico estremo ha colpito la regione di Valencia, in Spagna. Decine i dispersi. Il governo invia l’esercito nelle zone colpite.
Dalla Cop16 arriva il report sullo stato mondiale degli alberi elaborato dall’Iucn. I risultati non sono quelli che speravamo.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.