Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Giornata mondiale degli oceani 2015
Oceani e mari sono in crisi, è necessario ridurre l’impatto ambientale. Nella giornata a essi dedicata si celebra l’inestimabile valore di questi ecosistemi.
L’acqua ha qualcosa di speciale e misterioso, tutte le creature viventi hanno un elevato contenuto di acqua, che ricopre inoltre il 71 per cento della superficie del nostro pianeta. Negli oceani la vita ha avuto inizio e senza di loro potrebbe cessare.
Queste sterminate distese di acqua salata, apparentemente immutabili ma mai uguali a sé stesse, come un gigantesco fiocco di neve, regolano il clima, producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, forniscono sostentamento a milioni di persone ogni anno, sono necessarie per la produzione di numerosi farmaci e ospitano un’incredibile biodiversità.
Per festeggiare ed evidenziare l’importanza di questo inestimabile patrimonio comune l’8 giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani istituita dall’Onu l’8 giugno 1992, in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro.
Il motto dell’edizione del 2015 è “Oceani sani, pianeta sano”, gli oceani si prendono cura di noi fornendoci preziosi servizi ecosistemici, noi abbiamo la responsabilità di prenderci cura di loro. In realtà l’espressione “prendersi cura” potrebbe forse risultare offensiva per gli oceani, ambienti primordiali che esistono dalla notte dei tempi, bisognerebbe piuttosto ridurre sensibilmente il nostro impatto su di essi e sul pianeta in generale.
La salute degli oceani è infatti in grave pericolo a causa dell’impatto antropico, diretto e indiretto, messa in ginocchio dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici e dal sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche.
L’enorme quantità di gas serra immessi in atmosfera sta aumentando rapidamente l’acidità degli oceani, secondo la Royal Society questo fenomeno potrebbe aumentare fino al 300 per cento in questo secolo. Secondo i ricercatori rappresenterebbe una minaccia alla biologia del pianeta uguale, o forse maggiore, del riscaldamento climatico.
Attualmente meno del 4 per cento degli oceani è tutelato, le aree protette costituiscono una parte minima della superficie complessiva. Eppure proteggere gli oceani comporterebbe grandi vantaggi, anche dal punto di vista economico.
Secondo una ricerca commissionata dal Wwf all’università di Amsterdam in occasione della Giornata mondiale degli oceani, ogni dollaro investito nella salvaguardia delle “aree blu” ne renderebbe almeno tre fra posti di lavoro, risorse e servizi.
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