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Iridologia cos’è e a cosa serve, come funziona lo specchio della salute
L’esame dell’iride per verificare la salute psicofisica generale. In sintesi, l’iridologia mostra:
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Ma lo sono anche del corpo poiché nell’iride, il disco colorato intorno alla pupilla, trovano corrispondenza tutti gli organi e apparati, funziona come una piccola ricetrasmittente dello stato di salute degli organi. Immaginatevi un medico che descriva le caratteristiche della vostra costituzione, racconti la storia passata di malattie e operazioni subite senza farvi una sola domanda. Si rimane spesso sorpresi dalla precisione del suo resoconto.
La lettura delle macchie e delle modificazioni che compaiono sull’iride permette di rilevare eventuali alterazioni organiche avvenute nel corso degli anni e fornisce contemporaneamente indicazioni precise sul tipo di processo patologico in atto: semplice infiammazione, malattia cronica oppure una proliferazione tumorale, benigna o meno.
Iridologia, cos’è
La più sintetica ed esplicativa definizione di iridologia è: “Lettura ed interpretazione delle forme (morfologia) e dei colori (cromatismo) presenti nell’iride come fonte d’informazione globale biologica, psichica e genealogica”.
L’iridologia è una tecnica di diagnosi che mira a determinare lo stato di salute di una persona attraverso l’esame delle caratteristiche dell’iride: colore, trama, macchie, segni particolari. Utilizzata soprattutto in omeopatia e naturopatia, l’iridologia ha conosciuto recentemente un grande sviluppo anche al di fuori di questi ambiti: consente infatti non solo di individuare le cause profonde di una malattia in atto ma anche un processo patologico prima ancora che si manifesti. All’interno di questo approccio olistico l’iride viene considerata come una minuziosa macchina di “elaborazione dati” del corpo umano che raccoglie informazioni sulla funzionalità del sistema psicofisico attraverso i vasi sanguigni e i nervi.
Come funziona
Il meccanismo che sta alla base di questa “registrazione” è dovuto al collegamento tra il sistema nervoso e l’iride. Quest’ultimo è irrorato da vasi sanguigni e ricco di terminazioni nervose come molte altre zone dell’organismo. Su di esso tuttavia l’azione del sistema nervoso si manifesta non solo come sistema di controllo dell’attività locale ma anche di segnalazione o “trascrizione” sulla funzionalità degli organi periferici con cui è in relazione. In pratica semplificando molto la complessa struttura dei meccanismi coinvolti si può dire che il sistema nervoso, attraverso il controllo esercitato sulla contrazione e rilassamento del muscolo dell’iride e sulla dilatazione o contrazione dei vasi che lo irrorano, “scrive” su di esso tutto ciò che succede e proviene dall’interno dell’organismo, quasi fosse il pennino di un sismografo.
L’indagine iridologica non è né invasiva né dolorosa e viene effettuata mediante un apposito strumento non elettromedicale, l’iridoscopio, che, dotato di particolari ottiche, consente di esaminare l’iride fin nei suoi più microscopici dettagli. Ogni zona è indicatrice di numerose informazioni specifiche, per una corretta diagnosi è però necessario basarsi non solo sui segni specifici ma valutare soprattutto le relazioni d’insieme.
- Valutazione del riflesso pupillare e della pupilla, cioè il forame centrale dell’occhio dal quale passa la luce.
- Valutazione del rapporto tra Orlo pupillare interno, cioè il margine della pupilla sul suo versante interno verso il centro dell’occhio, e Orlo irideo esterno, cioè il margine della pupilla sul suo versante esterno verso la periferia dell’occhio.
- Valutazione della zona della corona, anche detta collaretto o siepe, è la zona che sta tra la pupilla e la linea circolare frastagliata chiamata appunto margine della corona.
- Valutazione della zona degli organi, situata tra il margine della corona e il margine dell’iride.
- Valutazione delle costituzioni, delle diatesi, del rapporto tra gli elementi, dei blocchi energetici.
- Valutazione dei segni patografici cioè delle alterazioni nella trama del tessuto irideo e dei segni patocromatici, cioè delle alterazioni di colore.
- Valutazione delle relazioni d’insieme (o Diagnosi biotransenergetica).
La funzione dell’iridologia
L’iridologia è innanzitutto uno strumento di analisi delle grandi funzioni interne dell’organismo. Spesso permette di diagnosticare sul nascere una patologia, ancora prima che il paziente ne manifesti chiaramente i sintomi. Questo perché attraverso la comparsa di macchie nell’iride questa tecnica è in grado di rilevare le alterazioni cellulari indotte dalla malattia, le quali sono alla base e precedono di gran lunga il sintomo conclamato. La sua particolarità consiste nella possibilità di individuare anche le predisposizioni di ciascuno a contrarre un particolare disturbo sia fisico sia psichico. Permette di delineare un quadro completo del soggetto osservato: personalità, difese immunitarie, stress, stato di salute dei singoli apparati ed organi, patologie pregresse e in atto.
L’iridologia è dunque un utilissimo strumento a disposizione della medicina preventiva mentre non è adatto in situazioni di urgenza quali fratture, gravi disturbi circolatori e così via.
Storia dell’iridologia
È un fenomeno interpretato e spiegato in modi diversi, ma conosciuto e utilizzato in campo medico da millenni. Nel Rinascimento Paracelso scrive: “Considerate l’occhio nella testa, con quale arte è costruito e come il corpo ha impresso così meravigliosamente la sua anatomia nella sua immagine”.
Ad aprire la strada all’iridologia moderna furono il medico ungherese Ignaz Von Peczely (1826-1911) e lo svedese Nils Liljequist (1851-1936). Sembra che Peczely abbia intuito la correlazione tra segni dell’iride e patologie dopo che arrivò ad intuire il collegamento tra iride e organi notando nell’iride di una civetta con la gamba spezzata un segno che poi scomparve con la guarigione. Intuizione che trovò conferma nelle numerose osservazioni successive. Liljequist, invece, rilevònel 1893 come la somministrazione di veleni allopatici modificasse il colore dell’iride.
La prima mappa che suddivide l’iride per regioni e settori è del 1902 ad opera di Johannes Thiel. Da allora molti sono stati gli autori che hanno prodotto studi approfonditi, vanno ricordati tra gli altri Leon Vannier, Bernard Jensen e Angerer il quale ha scritto un’opera monumentale in dodici volumi. Di particolare rilevanza ai giorni nostri è da citare il lavoro di S. Rizzi, il quale ha tra l’altro compiuto una vastissima ricerca per l’individuazione del rimedio omeopatico dall’iride.
Idrologia costituzionale
Lo studio dell’iride riguarda la valutazione dell’integrità dei tessuti che vengono detti collettivamente “costituzione“. L’iridologia costituzionale è un ottimo strumento di indagine anche preventiva per evitare stati di malattia e l’iridologo consiglierà l’interessato su come migliorare la qualità della vita incrementando il livello della salute, come mantenersi in condizioni di equilibrio bioenergetico, come attivarsi in metodiche igieniche, alimentari e biofisiche naturali, come evitare o rompere con abitudini malsane, come prevenire le malattie rinforzando e accrescendo il corredo immunitario. Quando questi equilibri si rompono, può instaurarsi uno stato di malattia e lo si può osservare simultaneamente nelle iridi e nel corpo.
La mappa dell’occhio
L’iridologia si basa sul presupposto che l’iride rappresenti una mappa che riproduce al suo interno tutto il corpo umano, la sua anatomia e soprattutto le sue funzioni.
L’iride appare allo specialista come una “mappa” in cui trovano precisa localizzazione gli organi. Topograficamente l’iride viene suddiviso in dodici zone chiamate ore, e in sette cerchi concentrici che vanno dalla pupilla alla periferia del disco irideo e corrispondono al sistema nervoso, alla funzione gastrica, intestinale e così via, distribuiti in sedici settori che dividono il disco irideo in spicchi corrispondenti al cuore, polmone, orecchio. Ciascuna iride permette di esplorare gli organi della metà del corpo corrispondente, mentre quelli mediani compaiono su entrambe.
Mappa dell’occhio destro e sinistro
La collocazione degli organi nei vari settori varia a seconda delle scuole sviluppatesi all’interno dell’iridologia.
Occhio destro
1. cervello, cervelletto, orecchio
2. bulbo, ipofisi,, laringe, faringe
3. esofago, tiroide, braccia, spalle
4. seno, polmoni, bronchi, costole
5. stomaco
6. insieme al 5, fegato vescica colon
7. appendicite, reni, ghiandole, surrenali
8. utero o prostata, ovaie o testicoli
9. bacino e vescica
10. pelle, muscoli
11. sangue
12. linfa, sistema fibro-legamentoso
Occhio sinistro
1. cervello, cervelletto, orecchio
2. bulbo, ipofisi,, laringe, faringe
3. esofago, tiroide, braccia, spalle
4. seno, polmoni, bronchi, costole
5. stomaco
6. insieme al 5, fegato vescica colon
7. appendicite, reni, ghiandole, surrenali
8. utero o prostata, ovaie o testicoli
9. bacino e vescica
10. pelle, muscoli
11. sangue
12. linfa, sistema fibro-legamentoso
L‘iride di destra informa sulla parte destra e lo stesso dicasi per quello di sinistra.
A differenza delle ore che rappresentano una suddivisione teorica, i circoli sono effettivamente visibili nell’individuo malato mentre mancano in quello sano. Anch’essi sono in relazione con i diversi sistemi organici.
A cosa serve? Alcuni esempi
Insufficienza renale, ulcera gastroduodenale, affezioni linfatiche ed ematiche, sono solo alcune delle patologie che possono dare origine ad quadro clinico serio e si possono prevenire grazie ad un esame iridologico. Un approccio che renderà più efficace e radicale la cura, riducendo il rischio di abusi farmacologici.
La rilevazione della fotografia delle iridi è utile nello studio e nell’osservazione dei cambiamenti delle condizioni dello stato di salute bioenergetica e può essere confrontata con altre fatte in epoche successive, così da osservare se lo stato di salute migliora o peggiora. Grazie all’iridologia di possono verificare:
- la forza o debolezza costituzionale;
- quali settori dell’organismo meritino maggiori attenzioni;
- i tratti dell’ereditarietà genetica;
- l’intossicazione dell’organismo e come e dove questa influenzi lo stato di salute;
- aree del corpo a rischio di sviluppare malattie;
- gli effetti di un ambiente inquinato;
- le possibili cause che determinano uno stato di squilibrio salutistico bioenergetico.
Idrologia e dieta
L’iridologia mostra le necessità nutrizionali primarie del corpp e l’ipo o iper attività dell’intestino. Jill Thomas, naturopata ed erborista specializzata in iridologia, indica nel libro Basta con la stanchezza, semplici rimedi alimentati per riacquistare tono e vitalità. Bere a parecchie riprese durante la giornata: uno o due bicchieri appena alzati, e poi circa un’ora prima dei pasti sempre a temperatura ambiente. Il modo migliore di iniziare la giornata senza stanchezza è fare una colazione a base di fiocchi d’avena o d’orzo, un paio di cucchiaini di semi e di germogli di grano, qualche frutto e una bella tazza di vero yogurt senza zucchero ma con tanti giusti fermenti, magari mescolato a una goccia di olio di semi di lino.
Il pranzo deve includere verdure, una piccola quantità di proteine e frutta. Un errore da evitare è sovrapporre nello stesso pasto due tipi diversi di proteine animali. Le proteine animali, per essere digerite, hanno bisogno di tempo e di energie.
Cercate di incorporare ogni giorno un’adeguata quantità di acidi grassi essenziali fondamentali per il funzionamento delle cellule. Essi si dividono in due categorie: gli omega 3 e gli omega 6.
Se sentite bisogno di mangiare per recuperare energie: una manciata di mandorle o di semi, uno yogurt, un frutto o un centrifugato di verdure.
La cena ideale dovrebbe comprendere una grande quantità di verdure e una mezza porzione di proteine. Cercate di mangiare il meno possibile la carne rossa, privilegiate fagioli, legumi, pesce e pollo e aggiungete qualche carboidrato complesso come riso integrale, pasta, quinoa e miglio. Come dessert scegliete yogurt intero o frutta, magari una tazza di tè alle erbe.
Idrologia e fertilità
La gravidanza non si manifesta a livello dell’iride con segni particolari ad eccezione di una leggera traccia, come si verifica nel caso d’infiammazione dell’utero o di fibroma.
Visitare l’iridologo
L’intervallo ottimale tra una visita e l’altra varia, ovviamente, a seconda delle considerazioni dell’iridologo, ma nel caso di una malattia cronica si aggira intorno ai sei mesi, mentre per quelle acute viene ripetuta ogni dieci giorni. L’iridologo non pronuncia diagnosi e non gestisce stati di malattia in senso medico, la sua attività è finalizzata al conseguimento e alla conservazione dell’equilibrio salutistico del soggetto tramite una osservazione sistematica delle sue manifestazioni globali.
di Fabrizio Minisini
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