L’orso Bernardo e la sua compagna

Se ne vanno e basta, Bernardo e la sua compagna. Forse con un lamento, forse, ma con tanta tanta più dignità di noi.

Uno sparo, un boccone avvelenato, a più di questo servono
per liberarsi di uno stupido, insulso, irruente animale.

Questi animali se ne vanno, chissà, in un altro mondo
più buono, più dolce di questo, e noi poveri,
ignoranti umani abbiamo talmente tanta paura di morire, che
restiamo a chiederci “e noi cosa ci facciamo qui”?.

Bernardo e la sua compagna e ancora un altro orso e
probabilmente altri ne verranno sono solo il sintomo di un essere
umano che non è capace di vivere con i propri simili, ma
neanche con chi è tanto diverso.

Essere in grado di capire che questo mondo non appartiene solo a
noi umani, non è debolezza, ma la constatazione di una
realtà.

Nel Parco degli Abruzzi, se non ci fosse l?orso, se non ci fosse
il lupo, nessuno investirebbe così tanti soldi. Nessuno!

E’ quello che non capisce la gente che vive lì (non
tutti ovviamente), è quello che non capisce che mettendo dei
probabili bocconi avvelenati non si avvelena solo l?orso e neanche
il tanto odiato lupo, ma si avvelena la propria vita, fatta di
pochezze e di piccole certezze che poi certezze non sono.

Dopo Jj1, dopo Bernardo e la sua compagna, dopo tutti gli orsi
di questo mondo, sono convinta che saranno loro a restare su questo
pianeta nella memoria e noi ad andarcene senza il rimpianto di
nessuno.

Chaplin diceva che ?se non vivi come pensi finisce che pensi a
come vivi? e credo che questo è la vera unica ipotesi di
vita che possiedono questi bastardi, ossia pensano solo a come
vivono!

Daniela
Bellon

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