Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
La casa delle mamme blogger
Hanno fatto del multitasking il loro credo inossidabile e possiedono abilità organizzative ai limiti del virtuosismo, tanto da riuscire non soltanto a destreggiarsi tra le mille incombenze che gravano su chi alleva bambini ma addirittura ad elargire consigli, informazioni e trucchi del mestiere genitoriale su pagine web create e costantemente aggiornate da loro. Le cosiddette mamme blogger,
Hanno fatto del multitasking il loro credo inossidabile e possiedono abilità organizzative ai limiti del virtuosismo, tanto da riuscire non soltanto a destreggiarsi tra le mille incombenze che gravano su chi alleva bambini ma addirittura ad elargire consigli, informazioni e trucchi del mestiere genitoriale su pagine web create e costantemente aggiornate da loro. Le cosiddette mamme blogger, ormai divenute un punto di riferimento per le donne che quotidianamente si inoltrano lungo gli avventurosi sentieri della maternità, si trovano a fronteggiare la duplice esigenza di creare una casa a misura di bambino e al tempo stesso disporre di un ambiente in cui svolgere, seppur a distanza, la propria attività professionale. Si tratta per lo più di giornaliste freelance o professioniste della comunicazione, e non è raro che le loro esperienze di gestione del focolare domestico, ivi compresi i dilemmi casalinghi connessi all’arredamento e all’energia, costituiscano l’argomento di alcuni dei post più gettonati dei propri blog. Interpellarle di persona e scrutare un po’ più da vicino il ménage familiare di qualcuna di queste sagaci signore svela un universo ancora più variegato e interessante del previsto.
Materiali atossici e applicazioni domotiche da smartphone
“Uno degli errori più comuni commessi dai neogenitori consiste nel surriscaldare la casa in cui vivono” osserva Silvana Santo, madre di due bambini e paladina di quelle stesse istanze ecologiste che animano il suo blog inequivocabilmente intitolato Una mamma green. “Non è affatto salutare per un neonato essere esposto ad una temperatura superiore ai 20-21 gradi, né tanto meno trovarsi in contatto con materiali tossici. Per questo ho scelto di tinteggiare le pareti con pitture all’acqua, realizzate con sostanze innocue. Ovviamente prediligo gli impianti energetici a pannelli solari, per abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera, e cerco di ottimizzare i consumi utilizzando i doppi infissi e l’isolamento termico. Ma uno dei supporti più utili proviene dalle “app” di domotica che tutti ormai possono installare sul proprio smartphone, ad esempio d’estate, per azionare a distanza le tende oscuranti e riuscire così a contenere i costi di raffreddamento. A questo proposito, l’uso di un climatizzatore inverter, che modula la propria potenza in funzione della temperatura circostante, è di gran lunga preferibile a quello tradizionale”.
Pianificazioni abitative a lungo termine
Le cautele e le astuzie indispensabili a conciliare figli e professione si moltiplicano esponenzialmente nel caso della cosiddetta famiglia allargata, come quella di Valentina Piccini, creatrice del blog Mamme a spillo, che attinge alla sua rodata esperienza di coabitazione con quattro figli, ai quali si aggiugono i precedenti due del suo compagno, per un totale di ben sei bambini. “Abbiamo scelto a suo tempo di abitare in un casale a tre piani in Toscana, ristrutturandolo in funzione delle nostre esigenze familiari presenti e future” racconta Valentina. “Desideriamo che i nostri figli sperimentino fin da piccoli il contatto con la natura e del resto già a scuola cominciano a familiarizzare con l’orto e con l’idea di autoproduzione delle verdure che poi mangeranno. A casa abbiamo suddiviso tutti gli spazi pensando a loro: le camere da letto sono concepite come doppie, nel senso che al momento ciascuna di esse accoglie due bambini ed è occupata per metà dal relativo guardaroba, ma quando cresceranno la stanza potrà essere divisa in due affinché ognuno abbia la propria. Analogamente i 600 metri quadrati dell’immobile sono già pronti per essere riadattati in futuro creando tre distinte unità abitative, ovvero appartamenti separati per figli adulti e genitori. Io al momento ho ricavato il mio ufficio e lo spazio in cui lavoro dalle vecchie cantine che ho ristrutturato”.
Uno spazio emozionale a misura di bambino
È dunque inevitabile che i nuovi arrivati, ovvero i figli, divengano subito il fulcro di ogni scelta abitativa e i protagonisti assoluti dell’universo casalingo, come conferma anche Lucrezia Sarnari, autrice del blog Ceraunavodka. “Sebbene il mio compagno di professione faccia il designer, la divisione degli spazi diventa pressoché impossibile da salvaguardare quando c’è un bimbo in casa” ammette Lucrezia. “Il divano e il lettone diventano un suo quasi esclusivo appannaggio, ed io lavoro per lo più in sala, appoggiando qua e là il computer. E quanta attenzione nel predisporre e arredare la sua cameretta”. A tal proposito, oltre al sensato suggerimento di tinteggiare le pareti utilizzando nuances delicate che aiutino i bambini a rilassarsi, non sono pochi gli esperti che oggi ripropongono il consiglio, ispirato al metodo Montessori, di collocare in casa qualche mobile di dimensione ridotta, a misura di bambino (sedioline e letti bassi, scaffali alla sua altezza ecc.) per facilitare una sua interazione spontanea con l’ambiente.
Il mommy blogging come veicolo di informazioni e scelte innovative
Dal sempre più diffuso fenomeno del cosiddetto mommy blogging emerge dunque un ritratto sociologico piuttosto peculiare delle nuove mamme italiane connesse ed internettizzate. Casalinghe e lavoratrici, (quasi) senza soluzione di continuità, i nuovi angeli del focolare si caratterizzano come donne assai più pragmatiche, documentate e tecnologiche delle loro antenate, capaci di gestire le più immediate e dirette manovre di accudimento, ma anche di occuparsi in prima persona e con cognizione di causa delle scelte abitative più idonee a creare l’ambiente ideale in cui allevare i propri “cuccioli umani”.
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