La deforestazione dell’Amazzonia è calata del 18%

Il Brasile ha annunciato un importante calo della deforestazione, si tratta del secondo livello di più basso registrato nell’ultimo quarto di secolo.

La foresta amazzonica ospita circa un terzo della biodiversità del pianeta ed è uno degli ultimi grandi polmoni verdi della Terra, la giungla brasiliana è considerata una delle più importanti difese naturali contro il riscaldamento globale in virtù della sua capacità di assorbire enormi quantità di anidride carbonica.

 

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Questa imponente cattedrale di alberi è però minacciata dal fenomeno della deforestazione, responsabile ci circa il 75 per cento delle emissioni del Brasile. Negli ultimi 50 anni la foresta ha perso un quinto della sua superficie ma sembra essere iniziata un’inversione di tendenza. Il processo di deforestazione dell’Amazzonia brasiliana ha infatti registrato una diminuzione del 18 per cento nel corso del 2014.

 

Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Izabella Teixeira nel corso di una conferenza stampa annunciando anche l’adozione da parte delle autorità brasiliane di un nuovo sistema di allarme satellitare per contrastare la criminalità organizzata in Amazzonia. Da agosto 2013 a luglio 2014 la deforestazione è stata pari a 4.848 chilometri quadrati, contro i 5.891 chilometri quadrati dell’anno precedente, è il secondo dato più basso registrato dal 1988.

 

Eppure i dati forniti dal governo non tranquillizzano Imazon, un’organizzazione non governativa di Belem che ha presentato uno studio indipendente secondo cui la deforestazione sarebbe aumentata del 467 per cento ad ottobre rispetto allo stesso mese del 2013. «Il governo non raccoglie le speculazioni, lavora con dati certi. Non si possono mischiare informazioni: una cosa sono i dati dell’Istituto di geografia e statistica e un’altra quelli raccolti da un singolo ricercatore», ha replicato Izabella Teixeira.

 

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“Se i dati fossero attendibili sarebbe una buona notizia ma non significa che il problema della deforestazione sia risolto”, ha affermato Marco Lentini di Imazon, sottolineando come il Brasile sia ancora lontano dal mantenere la promessa di ridurre la deforestazione a 3.900 chilometri quadrati all’anno entro il 2020.

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