Uno studio olandese ha calcolato la riduzione delle emissioni legate ai sistemi alimentari con l’adozione di diete più sane e sostenibili.
La dieta della carrying capacity
La società urbana vive traendo nutrimento e risorse dal rapporto con la campagna. Salvaguardare i terreni agricoli è lo scopo di progetti come Sustainable Food Cities Network. “L’obiettivo – spiega Tom Andrews, direttore del progetto – è la diffusione di un sistema alimentare sano, con meno impatto ambientale e con prezzi più accessibili”. La scelta
La società urbana vive traendo nutrimento e risorse dal rapporto con la campagna. Salvaguardare i terreni agricoli è lo scopo di progetti come Sustainable Food Cities Network. “L’obiettivo – spiega Tom Andrews, direttore del progetto – è la diffusione di un sistema alimentare sano, con meno impatto ambientale e con prezzi più accessibili”. La scelta di una produzione agroalimentare a chilometro zero aumenta la qualità della vita e limita l’urbanizzazione speculativa. Ridimensionare la nostra dieta è il primo passo concreto verso la sostenibilità che può fare chiunque viva in città.
Una ricerca pubblicata dalla Cornell University di New York e dall’Università di Roma Tre dimostra che con una alimentazione vegetariana ogni individuo ha bisogno di 0,14 ettari (1400 metri quadrati) di terreno agricolo per il proprio nutrimento. Aggiungendo a questa dieta i prodotti caseari, le carni bianche fino alle carni rosse, il terreno necessario a una singola persona aumenta fino 0,82 ettari.
Il suolo è una risorsa preziosa e limitata. L’urbanizzazione diffusa e irrazionale, il così detto urban sprawl, e il terreno per il pascolo consumano suolo agricolo, ovvero ci privano della terra capace di produrre cibo per questa e per le generazioni future.
Città come Milano già non sono in grado di garantire autonomamente il fabbisogno alimentare dei suoi abitanti. Il valore della carrying capacity del Parco agricolo di Milano risulta poter nutrire poco più di 760mila individui, meno di un terzo degli effettivi residenti. A fronte di ciò esistono casi virtuosi come Cremona, la cui espansione contenuta permette alla campagna circostante di nutrire anche parte popolazione dei comuni limitrofi. Questo dimostra l’assoluta necessità di recuperare la produttività delle campagne e di condurre una dieta vegetariana. Per il bene delle nostre città e dell’umanità.
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