In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
La magia delle città del tufo
Sono così incredibili da non sembrare vere: emergono dalle rocce, dominano le valli, molte si scoprono solo a piedi tra vicoli e grotte. Di sera, quando il sole tramonta e si accendono le luci nelle case, ricordano lo scenario di un presepe. Scopriamo le città del tufo in Italia: sarà come fare un salto indietro nel tempo.
Di sera, quando il sole tramonta e si accendono le luci nelle case, ricordano lo scenario di un presepe. Scopriamo le città del tufo in Italia: sarà come fare un salto indietro nel tempo.
Pitigliano, Sorano e Sovana, le città del tufo nel grossetano
Siamo in Maremma: nel raggio di pochi chilometri si incontrano tre gioielli del tufo. A colpire di più, già nell’avvicinarsi al borgo, posto su un promontorio a strapiombo circondato da valli e fiumi, è Pitigliano. Chiamato anche la Piccola Gerusalemme per la comunità ebraica che risiede qui dal XV secolo, vi trovate tracce etrusche, medievali, rinascimentali. Scoprite il ghetto ebraico, le caverne e le case-torri e non andate via senza aver assaggiato un bicchiere di Bianco di Pitigliano Doc. Sorano è chiamata invece la Matera della Toscana: sorge anch’essa su uno sperone di roccia ed è circondata dalle mura (nel Medioevo era il borgo difensivo della famiglia Aldobrandeschi). Ultima tappa l’etrusca Sovana, ma prima fermatevi al Parco archeologico Città del Tufo che conserva i tesori storici, archeologici e culturali di questo territorio, dalla Chiesa di San Sebastiano alla rocca Aldobrandesca, dalle necropoli alle tombe etrusche, dalle vie cave agli insediamenti rupestri.
Calcata e Civita di Bagnoregio (Vt)
Su uno sperone di roccia che domina la valle del Treja, ha una sola porta d’accesso ed è visitabile solo a piedi. Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, scoprite Calcata attraverso le botteghe artigiani e le gallerie degli artisti che la ripopolarono a partire dagli anni ’60 rapiti dal suo fascino, il palazzo baronale degli Anguillara, con la sua caratteristica torre ghibellina, e la seicentesca Chiesa del SS. Nome di Gesù. Risalendo verso nord, Civita fu definita invece dallo scrittore Bonaventura Tecchi “la città che muore” per la sua posizione su uno sperone di tufo soggetto a continua erosione. Tra i borghi più belli d’Italia, è raggiungibile solo a piedi attraverso un ponte etrusco. Visitate la chiesa di San Donato, il palazzo vescovile e ammirate il panorama sui calanchi argillosi.
Vitorchiano (Vt)
Restiamo in provincia di Viterbo per visitare quest’altro borgo a strapiombo su una rupe di peperino, nella valle del Vezza. Un luogo dove il tempo si è fermato, racchiuso nella cinta muraria ancora presente con la Porta Romana al centro. Curiosità: qui sono state girate alcune scene del film L’Armata Brancaleone di Mario Monicelli. Visitate le numerose chiese, le case (tra cui quella della Strega, del Rabbino, del Vescovo), notate la Fontana a fuso, scolpita anch’essa nel peperino.
Sant’Agata dei Goti (Bn)
Anche questo borgo è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano: il centro è completamente costruito nel tufo e accoglie innumerevoli chiese tra cui il Duomo che risale al 970. Nella stessa piazza trovate il palazzo vescovile con il Salone degli Stemmi che custodisce le effigi di 68 vescovi. Anche la chiesa della Santissima Annunziata merita una visita.
Matera
È la più famosa e la più incredibile di tutte, nonché patrimonio Unesco. La città dei Sassi oggi splende più che mai e si prepara ad essere la Capitale europea della Cultura nel 2019. Fate un giro nelle strade del sasso Caveoso e Barisano, visitate la Cattedrale e le tante chiese rupestri, senza dimenticare la “Cappella Sistina” della pittura rupestre, ovvero la Cripta del peccato originale che si raggiunge percorrendo la via Appia e il sentiero di Pietrapenta. Da non perdere c’è anche il Museo di arte contemporanea, il Musma, un’esposizione ricavata nelle grotte dove le sculture si esaltano a pieno.
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