Il progetto LIFE New4Cartridges, coordinato da Eco Store, si concentra sul mercato delle cartucce d’inchiostro per dare vita a un approccio sostenibile.
La Molisana cambia veste, ora è in carta e a Impatto Zero
Con il nuovo packaging interamente riciclabile nella carta, La Molisana taglia 230mila chili di plastica all’anno e prosegue il suo impegno nella sostenibilità.
Per percorrere con coerenza la strada della sostenibilità oggi è ormai evidente che nulla possa più essere lasciato al caso. Dai processi produttivi, alla scelta delle materie prime, fino al packaging, al mondo dell’industria è chiesto di intervenire su più fronti per diminuire il proprio impatto sull’ecosistema. Questo vale anche per il settore della food industry, che vede i consumatori sempre più attenti a riconoscere e premiare le aziende più virtuose. Un esempio recente e significativo di questo trend riguarda La Molisana, azienda specializzata da oltre un secolo nella produzione di pasta che quest’estate, dopo due anni di studi, ha lanciato sul mercato il suo nuovo pack interamente riciclabile nella carta, la cui componente in carta è proveniente da foreste gestite in maniera responsabile e certificate Fsc.
Una strategia prima di tutto “di natura etica” e frutto di un percorso che parte da lontano, come spiega il direttore marketing e comunicazione Rossella Ferro: “La Molisana ha investito molto per arrivare a una confezione che, attraverso un design contemporaneo, sapesse esprimere il suo patrimonio valoriale: oltre un secolo di storia, la scelta del solo grano italiano, la provenienza della materia prima, il presidio della filiera integrata di Molino e Pastificio”.
Packaging sostenibile. Anche l’abito fa il monaco
Grazie a questo nuovo packaging La Molisana si appresta a ridurre la produzione di plastica di circa 230mila chilogrammi all’anno. Un risultato che risponde a una sensibilità sempre più diffusa tra le persone, come sottolineato anche da Rossella Ferro: “Oggi i consumatori non solo prestano sempre più attenzione all’origine dei prodotti alimentari e alla filiera integrata, ma prediligono quotidianamente i brand che limitano l’impiego di plastica”.
Il pack è il più importante biglietto da visita del brand. È un supporto “parlante” che sublima valori, messaggi e mission proprio “nell’ultimo miglio” in cui si concretizza l’atto di acquisto.
A garanzia della serietà in tema di trasparenza, La Molisana ha voluto affidare la valutazione del livello di riciclabilità del suo nuovo pack ad un ente terzo e imparziale che ha sviluppato una metodica scientifica ad hoc e che rilascia una certificazione denominata Aticelca 501/19. “Il sistema si basa su una analisi di laboratorio che simula le fasi principali del processo industriale di lavorazione della carta da riciclare fino a produrre un nuovo foglio di carta. Il risultato della prova di laboratorio, che analizza i principali elementi che caratterizzano la riciclabilità di carta e cartone e dei prodotti con essi ottenuti, viene riassunto da un indice. Tutto a favore di una maggiore trasparenza verso il consumatore”.
Un “vestito” a Impatto Zero
Oltre ad aver ridotto notevolmente la plastica a favore di un utilizzo prevalente di carta per il suo nuovo packaging, La Molisana ha voluto fare un ulteriore passaggio, aderendo al progetto Impatto Zero di LifeGate. In questo modo il pack non solo sarà più sostenibile, ma contribuirà a compensare le emissioni di CO2 generate dalle confezioni (e dalle cartotecniche espositive), mediante crediti di carbonio generati grazie alla creazione e alla tutela di foreste in crescita in Italia, Brasile e Madagascar. “La scelta di Impatto Zero arriva a chiusura di un cerchio e va nella direzione della concretezza”, spiega Rossella Ferro. “È un impegno reale che cerca di far convergere gli sforzi del singolo con il tentativo globale di contrastare la deforestazione”.
Grano italiano e filiera integrata
Il nuovo pack, interamente riciclabile nella carta, è solo uno degli ultimi risultati raggiunti da La Molisana nello sforzo di ridurre la propria impronta ambientale. Una volontà che parte dalla consapevolezza, come sottolinea il direttore marketing: “oggi compito dei brand sia anche quello di stimolare il senso critico del consumatore, mostrando in maniera trasparente quello che sta dietro la costruzione di un prodotto”.
Negli ultimi dieci anni in particolare sono state numerose le azioni che La Molisana ha messo in campo, coniugando il business con l’attenzione alla società e all’ambiente. Forte di una storia ultracentenaria, il brand di Campobasso ha potuto infatti contare sul nuovo impulso dato dal Gruppo Ferro, una famiglia di mugnai molisani di esperienza, che nel 2011 ha rilevato l’azienda e da allora ha puntato sulla filiera integrata della pasta, arrivando a presidiarne l’intero ciclo produttivo: dal chicco di grano alla tavola. Una scelta strategica che, oltre a garantire trasparenza e tracciabilità, porta ricadute positive sul territorio con una crescita economica e sociale importante, che permette di creare legami stabili con i coltivatori e portare in tavola una pasta di alta qualità. Altro valore fondamentale de La Molisana è, infatti, quello di mettere nel piatto un prodotto cento per cento italiano, realizzato solo con semi selezionati di grano duro alto proteico proveniente dai territori del centro sud del Paese, impastati con acqua proveniente dal Parco del Matese, considerata tra le migliori d’Italia per le sue caratteristiche oligominerali a bassissimo residuo fisso.
Innovazione tecnologica, per crescere in qualità ed efficienza
Elemento chiave nella strategia di sviluppo de La Molisana è l’innovazione tecnologica, aspetto nel quale dal 2011 al 2019 l’azienda ha investito 80 milioni di euro, per “crescere in efficienza e qualità” e arrivando a disporre di uno dei parchi macchina tra i più evoluti e moderni d’Italia. Tra le prime attività implementate c’è stato l’acquisto di un trigeneratore da 2MV, che ha permesso di ridurre la produzione di CO2 del 30 per cento, sfruttando il vapore del processo di essicazione del grano per generare energia per l’autoconsumo. A questo si è aggiunta la sostituzione della caldaia ad olio con una caldaia a vapore con sistema di recupero dell’energia termica; accordi sottoscritti con fornitori di carta e cartone per il recupero degli scarti di produzione e un sistema di riciclo e riutilizzo dell’acqua nel processo di produzione. Questi sono solo alcuni dei tanti interventi portati avanti negli anni, cui andranno ad aggiungersi (tra il 2020 e il 2022) investimenti per 30 milioni di euro, che completeranno il potenziamento di tutti i settori nevralgici dell’azienda.
Dieta mediterranea, c’è più gusto se c’è salute
Altro tema caro all’azienda è quello “dell’educazione alimentare e dei corretti stili di vita per contrastare i preoccupanti trend sull’aumento dei casi di obesità”, afferma Rossella Ferro. Per portare avanti questo impegno La Molisana si è fatta promotrice di un programma basato sulla dieta mediterranea (dal 2010 patrimonio Unesco dell’umanità), pubblicando ricettari e libri realizzati insieme a nutrizionisti ed esperti, come l’Istituto europeo di oncologia (Ieo) che da anni è impegnato nello studio dell’interazione tra alimenti e salute.
Tante iniziative capaci di abbracciare ambiti diversi, con un unico obiettivo: far fiorire il business in modo etico e sostenibile sotto ogni punto di vista. Uno sforzo riconosciuto anche dal premio Eccellenza d’impresa per la categoria crescita e sostenibilità, che ha attribuito una menzione speciale a La Molisana nel 2019. “Oggi siamo pronti a dare ai nostri sforzi un “approccio formale”, un’impostazione scientifica”, prosegue Rossella Ferro, facendo un annuncio importane. “La Molisana ha scelto su base volontaria di redigere un Bilancio di sostenibilità conforme ai Gri – Global reporting initiative standards, per rendere oggettivi le iniziative e gli investimenti di sostenibilità intrapresi e darne ampia divulgazione”.
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