L’assemblea nazionale della Repubblica Centrafricana ha emesso un voto storico, quello per l’abolizione della pena di morte. L’ultima esecuzione risale al 1981, quando furono fucilate sei persone condannate per omicidio.
La Repubblica Centrafricana si unisce all’elenco dei paesi africani che negli ultimi anni hanno abolito la pena di morte nel continente, la Guinea nel 2016, poi il Ciad nel 2020 e infine Sierra Leone e Malawi nel 2021.
Commutate anche 30 condanne a morte
La Repubblica Centrafricana è il secondo paese più povero al mondo e la sua storia è puntellata da guerre civili. L’ultima ha iniziato a diminuire di intensità a partire dal 2018.
Tra i segnali distensivi, il presidente Faustin Archange Touadéra – che ha il compito di promulgare la legge sulla pena di morte affinché diventi operativa – ha anche commutato le condanne a morte di 30 prigionieri nel braccio della morte.
“È una legge che soddisfa le nostre aspettative. Dovremo sensibilizzare la popolazione centrafricana su questa nuova legge” ha dichiarato all’agenzia turca Anadolu Bruno Gbiegba, coordinatore di advocacy per l’abolizione nella condanna a morte nella Repubblica Centrafricana e membro di Redhac (network per la difesa dei diritti umani in Centrafrica).
#BuoneNotizie Repubblica Centrafricana – Il 27 maggio l'Assemblea nazionale ha approvato per acclamazione e in uno scroscio di applausi l'abolizione della #penadimorte. Il provvedimento entrerà in vigore non appena sarà firmato dal presidente Faustin Archange Touadéra. pic.twitter.com/xFr2bkVpud
Un continente sempre più contrario alla pena di morte
Alla fine del 2021, in più di due terzi dei paesi del mondo, la pena di morte è stata abolita per legge o di fatto: 108 paesi (la maggior parte degli stati del mondo) hanno abolito la pena di morte nella loro legislazione per tutti i reati e 144 sono abolizionisti di diritto o di pratica.
Secondo Amnesty International, i 5 stati che hanno eseguito più condanne a morte nel 2021 sono la Cina, seguita da Iran, Egitto, Arabia Saudita e Siria. Ma la sorpresa arriva dall’Africa: per numero, dopo l’Europa, è il continente africano quello che si sta schierando con maggiore convinzione contro la pena di morte. Un segno che qui i diritti civili non sono secondari, come spesso si pensa.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.