Enormi nuvole di schiuma bianca si sono adagiate lungo le strade della cittadina di Mosquera, vicino a Bogotá creando gravi problemi alla popolazione.
Negli ultimi giorni una grossa massa di schiuma tossica si è formata sulle acque del fiume Balsillas arrivando a Mosquera, una cittadina poco fuori Bogotá, in Colombia. Si tratta di una sostanza tossica e corrosiva, dannosa per la salute dei cittadini, costretti a vivere un’altra conseguenza dell’inquinamento del fiume.
Le nuvole di schiuma bianca si sono adagiate lungo le strade della cittadina creando gravi problemi alla popolazione. Il fenomeno è causato dagli scarichi inquinanti provenienti dal sistema fognario dalla vicina zona industriale e dalle sostanze che si trovano nei detersivi utilizzati dagli abitanti. Il tragico evento non è nuovo alla popolazione che a causa della schiuma ha riscontrato, negli anni passati, gravi problemi respiratori e forti irritazioni cutanee.
Nuvole tossiche e fiumi inquinati: anche l’India nel 2019
Il Sudamerica non è l’unico continente a risentire del forte inquinamento dei fiumi: anche l’India ha vissuto una situazione simile, ritrovandosi sommersa dalla schiuma tossica nel dicembre del 2019. A Marina Beach, una spuma voluminosa bianca ha invaso una spiaggia turistica di Chennai, nel sudest dell’India. La sostanza riscontrata è la stessa di quella depositatasi vicino Bogotà, composta da scarichi di lavatrici mescolati ad acque reflue con rifiuti industriali. Nonostante provochi danni alla pelle, le immagini arrivate da Chennai mostravano i cittadini tuffarsi in mezzo alla schiuma, noncuranti dei pericoli.
I fiumi, loro malgrado, sono la principale fonte d’inquinamento degli oceani: un nuovo studio condotto dall’Environmental Science & Technology ha rivelato che la maggior parte della plastica che finisce negli oceani arriva da 10 corsi d’acqua, la maggior parte dei quali si trova in Asia. Si stima infatti, che mille corsi d’acqua siano responsabili di circa l’80 per cento dell’inquinamento totale. Inoltre, i fiumi che trasportano un consiste carico organico, contribuiscono al rilascio di maggiore CO2.
Un solo pianeta in cui vivere
In questi ultimi decenni, l’attuale modello di società, basato sullo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali pur di garantire una crescita economica esponenziale, sta rischiando di collassare. La crisi climatica in atto deve spingerci a ripensare al nostro modello produttivo e alle nostre abitudini. Salvaguardare l’ambiente in cui viviamo è fondamentale per il benessere e lo sviluppo della società. Il rischio è di ritrovarci nel 2030 con il fabbisogno pari a quello di 2 pianeti. Peccato che questo è l’unico che abbiamo.
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