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La signora Matilde, il documentario “medievale” con Syusy Blady per tutta la famiglia
Nella docummedia La signora Matilde, Syusy Blady racconta in maniera ironica e divertente, a mo’ di gossip, la storia di Matilde di Canossa e la lotta per le investiture.
Non chiamatelo documentario. La signora Matilde – Gossip dal Medioevo, il film su Matilde di Canossa scritto e diretto da Marco Melluso e Diego Schiavo per PopCult è molto più di questo. “Una docummedia”, come amano definirla i due autori, in cui Syusy Blady, con la sua consueta allegria, racconta a mo’ di gossip le gesta della donna che più di chiunque altro ha lasciato un segno sulla cultura popolare italiana degli ultimi mille anni. Se possiamo gustare cibi come il Parmigiano e l’aceto balsamico è solo merito suo. Se ancora oggi il detto “Andare a Canossa” è sinonimo di umiliazione suprema, lo si deve a Matilde.
Donna forte, intelligente e moderna, ha avuto un ruolo determinante in uno dei periodi più confusi (e quindi dimenticati) del Medioevo: quello della lotta per le investiture, in cui si contrappongono imperatori, papi e antipapi. Potenzialmente una noia. E invece no, grazie agli autori, che hanno trovato un linguaggio nuovo e divertente, mutuato anche dai social network, per raccontare le vicende di Matilde, del cugino, l’imperatore Enrico IV e di Papa Gregorio VII, avvicinando così adulti e ragazzi alla grande Storia.
Il film, uscito a marzo 2017 e ripresentato dagli stessi autori e da Syusy Blady alla Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum a fine ottobre, è davvero adatto a tutta la famiglia. Ecco cosa ci hanno raccontato Marco e Diego quando li abbiamo intervistati.
Come vi è venuta l’idea di Matilde?
L’idea è nata nel 2015, quando ricorreva il centenario della morte e abbiamo deciso di partecipare al bando della Film Commission dell’Emilia-Romagna con questo progetto. Hanno creduto in noi e in questo nuovo taglio che volevamo dare alla storia e ci hanno dato un primo finanziamento.
In realtà, il film su Matilde nasce anche da un’esigenza profonda: ci siamo chiesti se fosse possibile affrontare in maniera più divertente la storia – antica o meno – dell’Italia. Siccome dietro a ogni storia ci sono delle persone, abbiamo pensato di provare a raccontare le persone. E siccome siamo appassionati di storie di donne e siamo sempre stati convinti che la storia non sia fatta dagli uomini ma sia solo raccontata dagli uomini, pensiamo sia il momento di raccontare la storia vista dal punto di vista delle donne. Ed è un punto di vista interessante. Matilde di Canossa ci è sembrata ottima per iniziare.
Siete riusciti a rendere molto moderno e divertente il racconto sul Medioevo: a chi vi rivolgete?
La grossa sfida è quella di avvicinare proprio i più giovani alla storia, che sia raccontata non in maniera tradizionale, ma in maniera ironica, divertente, e quindi coinvolgente. Vogliamo far capire che secoli di storia che percepiamo così lontani dal nostro, in realtà non sono così diversi dalla nostra realtà: sono cambiati i nomi, le apparenze, ma le dinamiche sono sostanzialmente uguali. Ci rivolgiamo ad un pubblico molto ampio, dai ragazzi fino agli adulti di tutte le età, perché ognuno può trovare vari spunti e vari elementi, ognuno con il proprio linguaggio. Abbiamo sfruttato anche il linguaggio dei social: i ragazzi ridono perché trovano divertente che Matilde e suo cugino si scambiassero messaggi su Whatsapp, invece le persone un po’ più grandi ridono per il contenuto stesso dei messaggi. Questo doppio linguaggio evidentemente un po’ funziona.
Nuovi progetti e nuovi personaggi da raccontare?
Sta partendo adesso un nuovo progetto sul conte Mattei, un personaggio misterioso e semi-sconosciuto dell’Appennino bolognese, che sul finire dell’Ottocento era un multimiliardario famosissimo in tutto il mondo, tanto da essere citato da Conan Doyle e da Dostoevskij. Poi ovviamente riprenderemo a parlare di donne, come per esempio Teodora, su Ravenna: moglie dell’imperatore Giustiniano, che da attrice divenne imperatrice e poi addirittura santa. Insomma, i progetti sono tanti, vi stupiremo.
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