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La storia del polpo Inky, in fuga per la libertà
L’animale sarebbe fuggito dal National aquarium, in Nuova Zelanda, evadendo dalla propria vasca e approfittando di un tubo di scarico.
Sembra che Inky ce l’abbia fatta, con l’intraprendenza e l’intelligenza proprie della sua specie, ed ora si sta probabilmente godendo l’agognata libertà vagando nell’Oceano Pacifico. Inky è un esemplare maschio di polpo comune (Octopus vulgaris) che fino a pochi giorni fa era rinchiuso in una vasca nel National aquarium di Napier, in Nuova Zelanda.
Quando però la mattina del 12 aprile il personale dell’acquario ha controllato il suo acquario il cefalopode era scomparso. Gli unici segni del suo passaggio erano alcune tracce d’acqua che conducevano ad un tubo di scarico del diametro di appena 150 millimetri. Si suppone che l’animale abbia aperto il coperchio della sua vasca, rimasto accidentalmente socchiuso, si sia arrampicato lungo la parete di vetro, si sia calato fino al pavimento per poi infilarsi nel tubo di scarico.
Inky avrebbe quindi percorso i cinquanta metri del tubo per poi ritrovarsi in mare, nelle acque della Hawke’s Bay, finalmente libero (una scena che a immaginarla ricorda l’epica fuga di Andy Dufresne, protagonista de Le ali della libertà). La fuga avrebbe dell’incredibile, ma sembra l’unica spiegazione plausibile, i responsabili dell’acquario escludono infatti che l’animale sia stato rubato.
Inoltre questa teoria sarebbe supportata dalla straordinaria intelligenza di questi animali e dalla loro peculiare conformazione fisica, l’assenza di endo ed esoscheletro gli consente infatti di assumere qualsiasi forma e di passare attraverso cunicoli molto stretti.
“I polpi sono famosi artisti di fuga, sono animali molto intelligenti, molto curiosi e tendono a esplorare appena hanno la possibilità di farlo – ha dichiarato Rob Yarrell, responsabile dell’acquario. – Inoltre sono capaci di passare in spazi molto molto piccoli, arrivando a ridursi alla dimensione della loro bocca, l’unica loro parte rigida del loro corpo”.
I cefalopodi, invertebrati di cui fanno parte polpi, calamari, seppie e nautilus, hanno un sistema nervoso molto sviluppato, cervelli di grandi dimensioni, sono caratterizzati dalla capacità di risolvere problemi complessi e dal rapido apprendimento e sono in grado, tra le altre cose, di orientarsi in un labirinto e aprire bottiglie e barattoli.
“Inky era molto curioso, aveva una forte personalità, forse voleva solo scoprire cosa accedeva all’esterno”, ha aggiunto Reiss Jenkinson, custode dell’acquario di Napier. Oppure, semplicemente, il polpo (uno dei primi animali intelligenti del pianeta) non accettava la reclusione e desiderava tornare padrone del proprio destino, anche se questo implica il rischio di essere divorato da una foca o da un essere umano. Inky infatti non era nato in cattività, era stato portato all’acquario da un pescatore che lo aveva catturato due anni fa.
Qualunque sia il suo destino ci piace immaginarlo libero, mentre caccia mimetizzandosi alla perfezione con il fondale marino, simbolo dell’indomito desiderio di tutti gli animali di vivere in libertà nel proprio ambiente secondo la propria natura.
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