In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
La top 30 delle centrali a carbone più sporche d’Europa. Due sono italiane
La Germania ospita il numero maggiore di centrali termiche a carbone tra le più inquinanti d’Europa, anche se la peggiore per l’ambiente e il clima è quella di Belchatow, in Polonia, che solo nel 2013 ha emesso 37,2 milioni di tonnellate di CO2. Sono i dati principali del rapporto Europe dirty 30 pubblicato il
La Germania ospita il numero maggiore di centrali termiche a carbone tra le più inquinanti d’Europa, anche se la peggiore per l’ambiente e il clima è quella di Belchatow, in Polonia, che solo nel 2013 ha emesso 37,2 milioni di tonnellate di CO2.
Sono i dati principali del rapporto Europe dirty 30 pubblicato il 22 luglio dalle sezioni europee del Wwf e del Climate Action Network (Can). Le due organizzazioni insieme ad altri enti e istituti di ricerca hanno stilato la classifica delle trenta centrali alimentate a carbone che emettono più gas ad effetto serra nel continente europeo.
Nelle prime dieci posizioni ci sono sei tedesche, mentre le altre tre posizioni spettano alla centrale britannica di Drax (6), a quella greca di Agios Dimitrios (8) e alla centrale di Brindisi Sud (9), in Italia, che ha emesso 11,81 milioni di tonnellate di CO2 nel 2013. L’altra centrale italiana presente nella top 30 è quella di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia (Roma) che si trova al ventesimo posto con 9,73 milioni di tonnellate. Entrambe sono gestite dalla compagnia elettrica Enel.
La Germania e il Regno Unito hanno nove centrali a carbone a testa presenti nella top 30. Un dato che conferma la forte incidenza del settore industriale nello sviluppo economico dei due paesi. Le nove centrali tedesche emettono in totale 168,79 milioni di tonnellate di CO2 a fronte delle 98,66 milioni di tonnellate emesse dalle nove britanniche. Il rapporto, in parte finanziato dalla stessa Unione europea per capire su cosa fondare la strategia energetica in chiave sostenibile oltre il 2020, mostra come tra il 2009 e il 2012 ci sia stato un lieve aumento dell’elettricità prodotta col carbone, nonostante sia tra le fonti di energia più sporche.
Il dato è dovuto a un incremento dell’attività degli impianti già esistenti, che ormai stanno raggiungendo la capacità massima di produzione, complice un calo del prezzo del carbone. Il carbone, infatti, è tra i combustibili fossili più abbondanti e facilmente estraibili del continente europeo. Questo significa che non sono state costruite nuove centrali nonostante la decisione di chiudere diversi impianti nucleari, soprattutto in Germania, dopo il disastro alla centrale di Fukushima, in Giappone.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Un evento meteorologico estremo ha colpito la regione di Valencia, in Spagna. Decine i dispersi. Il governo invia l’esercito nelle zone colpite.
Dalla Cop16 arriva il report sullo stato mondiale degli alberi elaborato dall’Iucn. I risultati non sono quelli che speravamo.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Una proposta di legge è in discussione in Francia per vietare le bottiglie di plastica di dimensioni inferiori a 50 centilitri.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Secondo il rapporto Greenitaly di Symbola, negli ultimi 5 anni più di un terzo delle aziende ha investito nel green. E tutti ne hanno tratto benefici.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.