Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
La qualità del vino bio
Mediamente la competenza enologica dei negozianti specializzati in biologico è contenuta, e la grande distribuzione, i supermercati, stanno solo ora inserendo i prodotti bio nei suoi assortimenti (con grande successo). Nella ristorazione e nella distribuzione specializzata in vino (enoteche) la presenza del vino biologico è limitata. Il commercio del vino tradizionale sembra avere paura del
Mediamente la competenza enologica dei negozianti specializzati in
biologico è contenuta, e la grande distribuzione, i
supermercati, stanno solo ora inserendo i prodotti bio nei suoi
assortimenti (con grande successo). Nella ristorazione e nella
distribuzione specializzata in vino (enoteche) la presenza del vino
biologico è limitata.
Il commercio del vino tradizionale sembra avere paura del vino
biologico certificato. Dicono: “non ci crediamo, noi vendiamo vino
buono e basta” e alcuni viticoltori biologici sono “costretti” a
vendere nelle enoteche senza la certificazione per evitare
ostacoli!
Molti tra i vini biologici degli anni ’70 e ’80, pur brillando per
buona volontà e aspetti salutistici, erano “debolucci” sui
valori organolettici, ma le cose sono cambiate e di molto. Per
tacitare i più dubbiosi… ci sono le medaglie e i
riconoscimenti che i nostri produttori sani e migliori collezionano
nei principali concorsi vinicoli nazionali e internazionali che
dimostrano la sulla qualità dei vini biologici. Per
limitarci al 2002 sono biologiche alcune medaglie di metallo
pregiato al Douja d’or, al Concours Mondial de Bruxelles, al Japan
Wine Challenge di Tokio, al Vinitaly di Verona, al Mundus vini di
Neustadt, punteggi siderali attribuiti dalla bibbia Wine Spector, i
5 grappoli d’oro dell’Associazione Italiana Sommelier e via
brindando.
Interessante il riconoscimento di miglior rapporto qualità
prezzo del Gambero Rosso.
Ristorazione e distribuzione di vino di qualità cancellino
la memoria di qualche bottiglia sbagliata del passato: la
produzione nazionale vede ora bottiglie di assoluta eccellenza, su
un tessuto medio di prodotti in grado di competere sul mercato.
Attualmente l’80% del vino da uve biologiche prodotto in Italia va
all’estero dove l’attenzione per i prodotti biologici è
più sentita e spesso più necessaria. Il nostro
augurio è che anche in Italia culla del vino buono, del
sole, delle colline ricoperte di vigne, si cominci a dare
attenzione al vino con certificazione biologica per valorizzare la
qualità e la conduzione ecologica della vigna e in generale
del territorio. Chiedete ovunque siate, al ristorante, al bar, nei
negozi, vini da uve biologiche.
Gian Antonio Nalin Posocco
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