Massaggio shiatsu: cos’è, benefici e come si pratica

Lo shiatsu è uno dei più antichi massaggi orientali di origine giapponese. I suoi benefici sono innumerevoli sia sul corpo che sulla mente, scopriamoli insieme.

Affondando le sue radici nella medicina tradizionale cinese, lo shiatsu è una pratica che ha preso piede anche in Occidente per il suo potere benefico su corpo e mente. Lo scopo di questa disciplina è quello di riequilibrare l’energia dell’individuo tramite la pressione applicata secondo criteri precisi. Con lo shiatsu vengono infatti trattati i disturbi, i dolori, le patologie, i malesseri generalizzati e tutto ciò che non può essere portato da un medico tradizionale occidentale.

Cos’è il massaggio shiatsu

Lo shiatsu è un massaggio orientale che si pone l’obiettivo di apportare benessere ed equilibrio alla persona che lo richiede. Lo shiatsu è un ritorno ad una dimensione in cui l’individuo è al centro, in cui la sfera fisica, mentale, emozionale e spirituale si incontrano per confrontarsi e relazionarsi.

Lo shatsu è una pratica che implica una relazione tra il paziente (Uke) e il terapista (Tori), intesi come due persone che entrano in contatto per cercare di capire insieme cosa crea lo squilibrio energetico di Uke e per ricondurre la sua energia a una circolazione armoniosa. La comunicazione tra Uke e Tori avviene su più livelli, molti dei quali non sono “afferrabili”, per questo la relazione che si instaura tra Uke e Tori va oltre la semplice “terapia”. Uke porta dentro di sé ciò che ha ricevuto durante il trattamento e lo rielabora (anche inconsciamente), lo coltiva dentro di sé e questo lo rende diverso, gli permette di prestare attenzione a ciò che lo riguarda in modo più consapevole.

pratica shiatsu
Lo shiatsu proviene dalla cultura orientale, ma oggi è diffusissimo anche in occidente ©Ingimage

A cosa serve il massaggio shiatsu

Secondo la filosofia alla base del massaggio shiatsu, all’interno di ogni singolo individuo scorre un’energia vitale che trova espressione anche nell’amore, nella gioia, nella tristezza, nella paura e in tutti quei sentimenti complessi che ci guidano nelle nostre scelte e nei nostri comportamenti, accompagnandoci nelle esperienze durante tutta la vita. La non espressione o peggio, la repressione di sentimenti ed emozioni, creano situazioni di squilibri energetici che alla lunga porteranno alla malattia: dapprima a livello psicologico, con la perdita della nostra centralità e con l’instaurarsi di stati d’animo alterati come l’ansia e la depressione, poi a livello fisico con disturbi di varia natura (malattie psicosomatiche).

Attraverso il corpo, il contatto e la comunicazione non verbale con la disciplina dello shiatsu è possibile arrivare nella
profondità dell’individuo intervenendo in modo da ristabilire una connessione con il centro e in secondo luogo cercherà di ridare il giusto movimento alle energie bloccate. Ma non è sempre semplice: se gli squilibri sono presenti da molto tempo, addirittura anni, il corpo escogita compensazioni tali da creare nuovi equilibri (errati!) per potersi adattare alla situazione sfavorevole e riuscire ad “andare avanti”.

La complessità di queste compensazioni può essere tale da rendere molto difficile la diagnosi: difficile è focalizzare la radice del problema, lo scompenso energetico primitivo che ha causato il disturbo. A volte invece il “sistema di compensazioni” costruito dal corpo è arrivato al collasso e basta poco per fargli rilasciare in pochissimo tempo tutte quelle emozioni intrappolate e represse che non aspettavano altro che qualcuno, pur con un semplice contatto, desse loro libero sfogo.

uomo sdraiato mentre operatrice friziona la testa
Lo shiatsu non è un semplice massaggio, ma crea una connessione energetica tra paziente e operatore ©Ingimage

Come si svolge una seduta di shiatsu

La seduta shiatsu si apre quasi sempre con un breve colloquio. Inizia poi il trattamento vero e proprio durante il quale il dialogo tra operatore e ricevente continua ad altri livelli: non si usano più le parole, ma il contatto attraverso la pressione, il contatto intenso, consapevole e profondo delle mani sul corpo. Il trattamento si svolge normalmente in silenzio, in modo che sia chi riceve che chi opera possano mantenere l’attenzione su ciò che accade.

L’operatore può sentire sotto le mani la realtà della situazione non solo fisica, ma anche energetica del corpo del ricevente e i suoi cambiamenti; il ricevente a sua volta può cogliere il fremito sottile del fluire dell’energia stimolato dalla pressione e il proprio movimento di risposta all’azione dell’operatore. Lo shiatsu diventa così un autentico colloquio non verbale tra operatore e ricevente, un colloquio che va a toccare diversi piani di consapevolezza.

L’operatore eseguirà le pressioni secondo le modalità caratteristiche dello shiatsu: perpendicolarità, costanza, assenza di sforzo muscolare e ascolto. Il trattamento riguarda tutto il corpo, addome, dorso, gli arti e il capo. Al termine il ricevente rimarrà ancora alcuni minuti sdraiato in piacevole abbandono per permettere allo shiatsu di continuare la sua azione dentro di lui, mentre gradualmente riprende contatto con la realtà circostante. Possono seguire alcune domande, precisazioni e chiarimenti tra i due soggetti che hanno fatto shiatsu insieme. L’operatore può anche fornire consigli utili per mantenere nel tempo i benefici ottenuti con la seduta.

seduta shiatsu
Donna durante una seduta di shiatsu con operatrice abilitata ©Ingimage

Come è fatto uno studio shiatsu

Lo studio dell’operatore di shiatsu è un ambiente confortevole e rilassante, che favorisce una condizione di calma e interiorizzazione. Di solito l’arredo è essenziale e sobrio: protagonista della stanza è il futon, un materassino particolare imbottito di cotone, abitualmente impiegato in Oriente per svariate situazioni di vita quotidiana. Sul futon viene fatto sdraiare il ricevente: il trattamento shiatsu infatti si svolge a terra.

Diverse sono le posizioni che, a seconda delle necessità, possono essere fatte assumere al ricevente: sdraiato prono o supino, disteso su un fianco, a volte anche seduto con l’adeguato sostegno di cuscini. La posizione sarà comunque sempre confortevole e tale da garantire la stabilità sul terreno, poiché l’eventuale precarietà dell’appoggio verrà opportunamente equilibrata dal sostegno fornito dal corpo dell’operatore.

Al ricevente verrà chiesto di togliersi le scarpe, mentre non gli verrà chiesto di spogliarsi, come avviene di solito per i massaggi, perché nello shiatsu non è richiesto di lavorare sulla pelle nuda. Gli abiti indossati potranno essere una semplice maglietta e un pantalone da tuta, meglio se in tessuto naturale.

stimolazione sesto chakra
Lo shiatsu aiuta a combattere l’ansia, lo stress e l’insonnia, ma non solo ©Ingimage

Benefici di un massaggio shiatsu

Questa pratica viene spesso utilizzata per combattere  l’insonnia, gli stati di stress e ansia (non patologici) favorendo uno stato di rilassamento psicofisico; per alleviare disturbi e dolori articolari, dolori cervicali e mal di testa; per favorire la mobilità delle articolazioni; per sciogliere le tensioni muscolari; per migliorare la postura e la circolazione sanguigna e/o linfatica.

Il massaggio shiatsu non può essere praticato da chiunque, esistono degli operatori certificati che sono abilitati a eseguire trattamenti di questo genere. È dunque a loro che bisogna rivolgersi per valutarne l’efficacia in relazione alle problematiche presentate.

Controindicazioni

Trattandosi di un massaggio lo shiatsu non presenta grandi controindicazioni, ma esistono alcune situazioni in cui è controindicato sottoporsi alla pratica. Nella fattispecie, è controindicato il trattamento shiatsu in caso di infezioni cutanee; infiammazioni e/o ferite in corrispondenza delle aree che si dovranno manipolare; disturbi cardiovascolari; fratture recenti; ernia al disco in fase acuta; disturbi respiratori; patologie tumorali; disturbi epatici e/o renali.

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