Lo scienziato francese Aurélien Barrau ha scritto un libro in cui racconta perché la lotta per la vita sulla Terra è la madre di tutte le battaglie.
La teoria evoluzionistica
Da dove veniamo? E’una domanda destinata ad avere moltissime risposte, nessuna per
Apparentemente la storia è abbastanza semplice ed è,
in qualche modo, familiare: i nostri antenati sono le scimmie.
Secondo la teoria evoluzionistica, enunciata da C. Darwin noi siamo
“homo sapiens sapiens”, l’ultimo anello di una catena evolutiva che
dagli ominidi (primati mammiferi bipedi) arriva fino all’uomo.
Nella sua enunciazione più ingenua la nostra è una
storia che inizia, idealmente, 5 o 6 milioni di anni fa, quando per
la prima volta i nostri progenitori si separarono dalle scimmie.
Continua, senza intoppi, o quasi, con un lento, ma costante
progresso che raggiunge il suo obiettivo con la nostra
“creazione”.
Nella realtà le cose sono molte più complicate,
quella di C. Darwin, infatti, non solo è semplicemente una
teoria, per quanto largamente accettata, ma per sua stessa
ammissione è una topica, un esempio utilizzato a scopo
argomentativo.
E’assurdo assegnare realtà ad un gruppo evolutivo come
l'”homo erectus” o l'”homo abilis”, i quali sono stati così
chiamati in seguito alle ipotesi di differenziazione rispetto ai
loro predecessori, in base, insomma a quello che si è
supposto essere il loro tratto caratteristico, con l’esplicito
scopo di completare una sequenza di sviluppo, pressoché
immaginaria, giacché le informazioni in nostro possesso sono
molto limitate.
Il compito dei paleontologi è immane, possedendo solo poche
note di una partitura devono ricostruire un’intera sinfonia, per
fare ciò, sono costretti ad ipotizzare riempimenti per le
ampie lacune di informazione.
Questo è provato dal fatto che, ad ogni nuova scoperta
archeologica, tutto il sistema vacilla e comunque si vanificano le
precedenti classificazioni. Anche, recentemente, con la scoperta di
un tipo, fin’ora, sconosciuto di ominide è stata confutata
la precedente, ideale linea evolutiva che ci separava dagli
australopitechi, che potrebbero, al contrario di quanto creduto fin
ora, aver convissuto, o anche aver fatto parte dei nostri
antenati.
Ipotesi, solo ipotesi: innovative oggi, obsolete domani. La storia
evolutiva del genere umano è ancora, per molti versi un
mistero, che non dobbiamo avere fretta di risolvere e che
potrà essere compreso solo abbandonando la pretesa di essere
il fine di questo fantomatico progresso, coscienti di essere
semplicemente una parte di quest’incerto percorso.
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