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Under the bamboo tree, due giorni di eventi sul bambù nel labirinto più grande del mondo
Al Labirinto di Fontanellato, il più grande al mondo, un weekend alla scoperta della pianta dalle mille virtù, il 13 e 14 ottobre. L’appuntamento perfetto per visitare il monumentale dedalo di sentieri.
Il 13 e 14 ottobre a Fontanellato in Provincia di Parma torna l’appuntamento con Under the bamboo tree: un week end di convegni, workshop, esposizioni, laboratori e sorprese gastronomiche e musicali sul tema bambù nel luogo – il Labirinto della Masone – che ha proprio in questa pianta una delle sue principali caratteristiche distintive. Nella location perfetta per definizione, un’occasione unica per scoprire tutte le curiosità, proprietà e possibilità di utilizzo di una pianta eccezionale.
Tutto sul bambù in due giorni
È il più grande al mondo e certamente uno dei più affascinanti proprio perché creato grazie all’utilizzo di diverse specie di bambù: il Labirinto di Franco Maria Ricci è un luogo unico, ideale per ospitare un week end di approfondimenti su questa pianta. Under the bamboo tree si propone come un momento di studio e stimolo in merito al bambù avvalendosi di prestigiose collaborazioni negli ambiti più diversi.
La manifestazione – organizzata in collaborazione con Aib (Associazione Italiana Bambù) e Isia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze) – apre sabato 13 ottobre, proprio con un ciclo di conferenze dedicate all’impiego del bambù nell’ingegneria e nell’architettura per informare e formare chi intende prendere a modello il Labirinto e applicarlo in altri esperimenti di progettazione e design di esterni e interni industriali e non.
Il week end ha un respiro anche internazionale grazie alla presenza di Mauricio Cardenas Laverde, architetto colombiano che, prendendo spunto dalla sua esperienza decennale nell’utilizzo del bambù nel design e nelle costruzioni, ne esaminerà i motivi di innovazione e Luis Felipe Lopez, ingegnere strutturale colombiano che parlerà delle applicazioni strutturali del bambù. Grandi i nomi del panorama italiano, tra gli altri segnaliamo Emanuele Montibeller, direttore artistico di Arte Sella, che illustrerà la relazione tra arte e natura nella galleria con opere a cielo aperto; Marco Fabiani, ingegnere dottore di ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche, che racconterà l’ingegneria del bambù e Marco Imperadori, professore Ordinario di produzione edilizia al Politecnico di Milano, che esaminerà le possibilità di progettazione e innovazione tecnologica col bambù. A moderare gli incontri sarà Cristina Gabetti, che all’interno di Striscia la Notizia, conduce “Occhio al futuro”, una delle poche rubriche che offre piccoli grandi consigli per la salvaguardia del futuro del pianeta.
Non solo convegni ma anche show cooking, laboratori, espositori con i loro prodotti e la premiazione del concorso internazionale Bamboo Rush per la progettazione e realizzazione di un oggetto di design in bambù. Agli appuntamenti si accede acquistando il biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone che costa 18 Euro; l’orario di apertura è dalle 10.30 alle 19.00.
La storia del Labirinto di Franco Maria Ricci
È una storia affascinante quella della nascita del Labirinto di Franco Maria Ricci, un sogno che il noto editore coltiva da anni e vede nella condivisione con il pubblico la sua realizzazione piena.
Quando pensiamo al labirinto, probabilmente viaggiamo fino a Creta ricordando quello di Cnosso costruito da Dedalo, su ordine di Minosse con intenzioni non proprio pacifiche; l’idea di Ricci invece, per sua stessa ammissione, è quella di “…immaginare un equivalente addolcito, che fosse anche un Giardino, dove la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo…”
Per realizzarlo è stata utilizzata una materia prima insolita, una pianta poco diffusa e conosciuta in Italia, il bambù che non ha malattie, non perde le foglie, non muore anzitempo e purifica anche l’aria dall’anidride carbonica. Nell’idea del creatore, questa pianta può diventare un elemento importante per il paesaggio padano e per questo la Fondazione interna al Labirinto fornisce, anche gratuitamente, a chi interessato, le piante necessarie e un servizio di consulenza per coltivarle, magari per mascherare certi disadorni capannoni industriali. Un’importante funzione ambientale dunque, incentivata grazie a corsi e seminari che avranno per oggetto la cura e tutte le possibili utilizzazioni di questa pianta meravigliosa.
Ispirato alla forma classica di quelli romani, a quattro campi interconnessi che si sviluppano intorno a un quadrato centrale, il Labirinto Ricci introduce bivi e biforcazioni che nei labirinti antichi, rigorosamente univiari, non esistono. Una superficie dalla pianta a stella che ricopre 7 ettari dove migliaia di bambù di specie diverse fanno da cornice a un museo che comprende oltre 400 opere (pitture, sculture e oggetti d’arte dal ’500 al ’900, tra cui opere di Bernini, Canova, Carracci, Ligabue, Savinio); una biblioteca con testimonianze dell’arte grafica e tipografica e un archivio dove sarà possibile ad esempio vedere la corrispondenza dell’editore con autori del calibro di Calvino, Borges, Roland Barthes.
Un luogo pensato per perdersi tra arte e natura senza dimenticare nulla: troverete infatti due ristoranti, due suites e una piazza centrale di duemila metri quadrati contornata sui tre lati da un grande porticato pensata per concerti, feste ed esposizioni. E se vi sembra che sia un luogo da favola per sposarsi, qui è presente un’insolita cappella a forma di piramide, dove un prete benedirà il vostro matrimonio.
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