Il dispositivo Levante canyon mooring analizza i cambiamenti climatici e la protezione degli ecosistemi marini. Aumentano le innovazioni alle Cinque Terre.
Al largo di una delle località turistiche italiane più famose al mondo, sono stati posizionati degli strumenti tecnologici utili per l’acquisizione ed elaborazione di dati geofisici ed idro-oceanografici del Mar Ligure.
La stazione profonda “Levante canyon mooring” e un’altra, costiera, presso la Baia di Santa Teresa consentono agli studiosi di osservare i cambiamenti che avvengono nel Mediterraneo.
Dopo l’iniziale messa in mare nel 2019, di recente le sonde sono state riposizionate per continuare l’analisi della reazione dell’ecosistema marino e dei cetacei ai cambiamenti climatici.
Le Cinque Terre rappresentano uno dei luoghi turistici più visitati e conosciuti al mondo, ma ora vengono sfruttate anche a livello scientifico per studiare i cambiamenti climatici. L’ente Distretto ligure delle tecnologie marine (Dltm) – insieme all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e all’Istituto idrografico della Marina – ha installato due stazioni sottomarine al largo degli splendidi borghi in provincia di La Spezia.
Nello specifico, si tratta di due strumenti noti come “Stazione costiera” e “Stazione profonda” che fanno parte del più ampio progetto chiamato LabMare. Per merito di queste innovazioni tecnologiche, l’area di Mar Ligure che comprende anche il prezioso Santuario di Pelagos, ricco di cetacei, diventa un utile strumento di monitoraggio. Le Cinque Terre uniscono così i tipici paesaggi da cartolina alla lotta contro i cambiamenti climatici.
I coralli delle Cinque Terre
L’osservatorio “Levante canyon mooring” è costituito da una catena strumentata dedicata al monitoraggio geofisico ed oceanografico in mare profondo di parametri come salinità, temperatura, torbidità e velocità della corrente, per lo studio del fondo e della colonna d’acqua. La stazione di monitoraggio offshore è caratterizzata da una trappola per sedimenti posta a 582m di profondità, che permette di ottenere informazioni relative all’apporto di sedimenti e nutrienti, che si incanalano nel canyon (provenienti dalla piattaforma continentale), e da un torbidimetro a 580m di profondità che ha lo scopo di registrare la torbidità dell’acqua tramite la luce diffusa dalle particelle sospese nel mare.
Vi sono poi sensori di conducibilità, temperatura e pressione posti a tre differenti profondità, rispettivamente a 579, 335 e 83 metri, allo scopo di poter confrontare i dati lungo la colonna d’acqua. “Questo tipo di infrastruttura costituisce un osservatorio sottomarino multidisciplinare avanzato, presente a livello mediterraneo e mondiale, ma fino ad oggi assente nel Mar Ligure Orientale. Per ottenere informazioni dettagliate sui cambiamenti climatici ci vorrà ancora qualche anno”, spiega Mireno Borghini di Cnr Ismar che si occupa della ricerca coordinata da Dltm.
L’installazione iniziale nel 2019 e il riposizionamento avvenuto nell’estate 2022 sono stati resi possibili grazie alla Nave oceanografica del Cnr Dallaporta, consentendo il posizionamento dell’osservatorio a circa 6,5 miglia nautiche al largo dell’Area marina protetta delle Cinque Terre, dove la profondità raggiunge i 600 metri. Questo tratto di mare costituisce un punto di osservazione marino esclusivo, non solo perché è posto all’interno del Santuario Pelagos, zona con elevata concentrazione di cetacei, ma anche per la presenza di un canyon sottomarino che, per le forti correnti di fondo e il notevole apporto di sedimenti e sostanze organiche, crea un ambiente favorevole allo sviluppo e crescita di ecosistemi di pregio quali i coralli profondi.
“Uno studio congiunto, nel 2014, ha infatti evidenziato con il supporto di un sottomarino a comando remoto la presenza di coralli bianchi vivi alla profondità di circa 570m. Questi organismi danno origine ad ecosistemi profondi ad elevata biodiversità ma subiscono un forte impatto causato dalla pesca a strascico; devono quindi essere preservati e sono di notevole interesse scientifico”, aggiunge Borghini. Il sistema di monitoraggio multidisciplinare rappresenta il primo passo verso un più vasto sistema di acquisizione ed elaborazione di dati geofisici ed oceanografici nel Mar Ligure e nel tratto di mare di fronte le Cinque Terre.
Stazione tecnologica in profondità
Oltre al Levante canyon mooring, Dltm ha installato un laboratorio hi-tech a 10 metri di profondità, dotato di telecamera digitale subacquea, tecnologie per il monitoraggio dei parametri ambientali e speciali gabbie per lo studio della degradazione delle plastiche e l’assorbimento di sostanze inquinanti in ambiente marino. L’innovativo osservatorio sottomarino si trova presso la Baia di Santa Teresa (La Spezia) ed è stato posizionato con il supporto della Cooperativa mitilcoltori associati e del Comune di Lerici, nell’ambito del progetto LabMare finanziato dalla regione Liguria.
“Oltre al monitoraggio ambientale, finalizzato anche allo studio degli effetti dei cambiamenti climatici, l’infrastruttura potrà essere utilizzata da parte di imprese ed enti di ricerca come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione per testare tecnologie all’avanguardia e sensori subacquei innovativi” spiega il comunicato stampa di presentazione del progetto. Il collegamento cablato dell’infrastruttura permetterà inoltre la fruizione in tempo reale delle immagini e dei dati geofisici ed oceanografici acquisiti.
Il distretto che comprende le Cinque Terre si sta facendo conoscere in ambito scientifico anche grazie ad altre novità tecnologiche. Dltm ha in atto il progetto Smartbol che mira a intervenire in un settore critico tanto per l’economia nazionale quanto per quella locale, puntando ad aumentare la sicurezza, la velocità e l’efficienza nella trasmissione dei dati relativi agli scambi commerciali via mare. Si vuole quindi digitalizzare il più importante documento di trasporto, la polizza di carico, attraverso l’uso della tecnologia blockchain – diventata famosa grazie all’utilizzo nel settore delle criptovalute – per aumentare l’efficienza, l’ottimizzazione dei processi (con una importante diminuzione dei costi) e la sicurezza nelle transazioni.
Il riscaldamento globale è un fenomeno che sta interessando molti luoghi diversi in tutto il mondo, fra questi anche location turistiche che potrebbero perdere le qualità naturali e paesaggistiche che le hanno reso famose. Le Cinque Terre si ergono a esempio da seguire grazie alle misure intraprese per affrontare il problema e agli studi scientifici iniziati per poter contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
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