Il cairn terrier è un cane dalle antiche origini. Originario delle impervie terre scozzesi è ormai famoso in tutto il mondo per la sua allegria e vivacità.
Labrador, un cane “pop” con il carattere da giocherellone
Il labrador è attualmente uno dei cani più popolari in Italia e all’estero. Una razza versatile, che si adatta a varie situazioni in modo del tutto naturale, selezionata allo scopo di lavorare insieme all’essere umano. È anche vero, però, che il cane di St. John – l’antenato da cui discende il labrador che oggi tutti noi conosciamo – viene raccontato
Il labrador è attualmente uno dei cani più popolari in Italia e all’estero. Una razza versatile, che si adatta a varie situazioni in modo del tutto naturale, selezionata allo scopo di lavorare insieme all’essere umano. È anche vero, però, che il cane di St. John – l’antenato da cui discende il labrador che oggi tutti noi conosciamo – viene raccontato come un cane instancabile nel lavoro, ma altrettanto ansioso di giocare e socializzare.
“Si può affermare che queste caratteristiche sono ancora fortemente presenti nei labrador moderni – spiega Sergio Severgnini dell’allevamento St. John labrador retriever – e la razza è istintivamente portata a cercare di compiacere l’uomo sempre e comunque. Ed è proprio questa componente del carattere del labrador che lo rende facile da educare e lo ha fatto preferire per molte attività con connotazione sociale come la ricerca in maceria o valanga e come cane antidroga. Senza dimenticare l’utilizzo di questi cani come guida per i ciechi e come soggetti da pet therapy”.
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Un’attività a cui il labrador non può esser destinato è sicuramente la guardia. “Non essendo una cane territoriale e aggressivo – prosegue l’allevatore – la sola reazione che potrà avere all’avvicinarsi di estranei sarà l’eccitazione dovuta alla voglia di giocare e socializzare”.
Labrador da gita all’aperto, da lavoro o semplicemente da compagnia
“La sua caratteristica capacità di adattamento fa sì che il labrador non abbia particolari esigenze, se non quella della compagnia dell’uomo o di altri cani. Pertanto avere un giardino non è una condizione necessaria per sceglierlo come compagno di vita”, aggiunge Severgnini.
Nella realtà questo cane per sentirsi a proprio agio ha necessariamente bisogno di essere parte di un gruppo sia esso composto da uomini o animali. “Anche se si possiede un enorme giardino, perciò – puntualizza l’allevatore – è necessario far uscire il più possibile il proprio labrador fin da piccolo, per consentirgli di confrontarsi con esperienze sociali e ambientali differenziate, e garantendogli così una crescita psicofisica sana e bilanciata.
A proposito di educazione, aggiunge Stefania Marchitelli, educatrice cinofila e terapeuta del comportamento animale, “se ben educato da adulto sarà un cane che non avrà difficoltà a stare in casa, a giocare quando è il momento, a rimanere da solo quando andiamo a lavoro, a rimanere sotto la scrivania se lavoriamo al computer, sempre pronto però per una lunga passeggiata al parco”.
Cane giocoso e instancabile è adatto quindi a persone attive e sportive che abbiano tempo per vivere con lui il quotidiano. Infatti la sua gioia maggiore è correre e vivere all’aria aperta sempre però con il suo amico umano al fianco. Lasciare un cane di questa razza a dormire tutto il giorno da solo su un divano è un autentico delitto.
Un cane sano e attivo, ma fate attenzione a…
La letteratura veterinaria riconosce il labrador come una delle razze soggette a displasia dell’anca e del gomito, ma è altrettanto vero che quest’ultima è una patologia dell’accrescimento in cui la componente ambientale svolge un ruolo preponderante su quella ereditaria.
“Ciò significa – delucida Severgnini – che se un soggetto nato da genitori esenti cresce sottoponendo le proprie articolazioni a sollecitazioni eccessive può comunque sviluppare questa patologia”. In Italia per dichiarare un soggetto idoneo alla riproduzione è obbligatorio che a un anno di età il cucciolo venga controllato per le displasie e che l’esito sia compreso tra il grado A e C per le anche e tra 0 e 1 nei gomiti.
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“Il codice etico che l’allevatore sottoscrive quando richiede il riconoscimento ufficiale del proprio allevamento all’Enci – prosegue l’allevatore – impone di escludere dalla riproduzione i soggetti dichiarati non idonei. È anche vero che questa è una regola tutta italiana molto restrittiva, ma che sicuramente non contribuirà a eliminare il problema della displasia di anche e gomiti dalla razza dal momento che l’eziologia di queste malattie non è esclusivamente genetica”.
Inoltre nel mondo i sistemi di valutazione sono molto diversificati, basti pensare che solo nel Regno Unito la British veterinary association (Bva) utilizza un sistema di determinazione dei gradi delle displasie differente da quello italiano, da molti riconosciuto come più “generoso”, e che gli esiti delle letture fatte in Inghilterra sono accettati anche in Italia.
Oltre alla displasia vi sono poi altre patologie a cui la razza è soggetta che possono coinvolgere l’apparato cardiaco, respiratorio o oculare. Alcune di queste malattie sono genetiche e pertanto la loro esenzione può esser determinata in maniera certa attraverso dei test a cui dovrebbero essere sottoposti i riproduttori.
Cane rustico e buon mangiatore
Il labrador è un cane rustico e ci sono pochi problemi relativi alla sua cura giornaliera per quel che riguarda pelo e pulizia. “Solo durante i periodi di muta è consigliabile spazzolarlo regolarmente per agevolare la perdita del pelo morto e la ricrescita di quello nuovo. Spazzolature al di fuori dei periodi di muta possono portare a un diradamento del sottopelo, strato fondamentale che permette al labrador di proteggersi dal freddo dalle intemperie e dall’acqua”, spiega Sergio Severgnini.
I cani di questa razza, infatti, secernono un grasso naturale che permette loro di mantenere il proprio mantello impermeabile. Eccessivi e frequenti lavaggi con detergenti non idonei rischiano di impoverire, se non eliminare del tutto, questa importante caratteristica, con le immaginabili conseguenze.
“Il labrador ha il suo odore – continua l’allevatore – e anche lavandolo ogni giorno non si riuscirà a eliminare completamente questa caratteristica olfattiva. È quindi consigliabile abituare il nostro naso al suo odore piuttosto che cercare di eliminarlo con shampoo o deodoranti”. Un cane di questa razza è spesso un gran mangiatore che passerebbe la vita a far la posta a un biscotto o a un würstel. Attenzione, però, a questa caratteristica di razza.
I labrador tendono, infatti, con l’avanzare dell’età ad appesantirsi e a ingrassare. Una dieta calibrata e ben dosata e l’assoluto divieto di bocconcini o premi fuori pasto contribuirà a fare del nostro labrador un cane sano e vitale a lungo. “Il labrador è un mix letale di dolcezza ed esuberanza – aggiunge Stefania Marchitelli – ed è importante sin dall’inizio essere pazienti, ma anche fermi nelle decisioni e coerenti nei comportamenti. Soprattutto, è bene aggiungerlo, per quanto riguarda il cibo”.
I colori del labrador
“I colori ammessi dallo standard di razza sono tre nero, cioccolato o fegato e giallo, quest’ultimo può assumere una gradazione di colore che va dal bianco panna al rosso volpe”, spiega Sergio Severgnini. “Quando un labrador giallo possiede il mantello con una tonalità molto vicina al rosso volpe viene definito fox red. Taluni, sbagliandosi, considerano il fox red un quarto colore, ma non è così e si tratta sempre di un labrador giallo”.
Nei mantelli neri e cioccolato è ammessa una macchia bianca sul petto la cui dimensione può variare. In alcune regioni d’Europa questa viene chiamata hunting spot. “La macchia bianca – aggiunge l’allevatore – cosi come le punta delle dita candide o la comparsa di peli bianchi sul muso sono un’eredità del cane di St. John. Spesso si sente parlare anche di soggetti Dudley e Silver. Mentre nel primo caso parliamo di labrador a tutti gli effetti, ma con una combinazione di colori tra mantello e mucose non accettata dagli standard di razza, nel secondo invece si tratta di un incrocio genetico fra la razza labrador e quella weimaraner, quindi una nuova razza con caratteristiche proprie non riconosciuta ufficialmente. Almeno per ora”.
È importante sottolineare che esiste una assoluta uguaglianza fra il colore cioccolato e gli altri dal punto di vista del carattere e delle caratteristiche fisiche, fatta ovviamente eccezione per il colore del mantello. Comunque sia il labrador, al di là dei colori prescritti dallo standard, rimane il cane metropolitano preferito ormai da anni. Sportivi e giovani coppie, famiglie numerose o single di città, lo hanno scelto per le sue caratteristiche innate di socievolezza e adattabilità. Con la promessa di un futuro radioso in un mondo che, sempre di più, tende a tornare alla natura e a un modo di vivere più semplice e diretto.
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