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Lacrime: la pioggia dell’anima
Lacrime come momento di grande liberazione, reazione benefica specifica dell’essere umano le lacrime sono un calmante naturale.
E’ una reazione benefica specifica dell’essere umano, una delle
poche che non condividiamo con il regno animale: piangere è
una delle cose che ci distingue come esseri umani.
L’Università del Minnesota ne ha codificato il segnale
biologico:dopo il pianto aumenta la permeabilità della pelle
e la respirazione riprende ritmo, il corpo accelera il ripristino
dell?equilibrio. Per avere un litro di lacrime da analizzare ne
sono state raccolte 66.000 dagli occhi dei volontari e la loro
analisi chimica ha svelato l?alchimia: prolattina ed enkefalina. La
prima è un ormone da stress che le donne producono
più degli uomini, e questo spiega la maggior facilità
con cui le donne sanno sciogliersi in pianto. La seconda è
un anestetico naturale prodotto dall?ipofisi nel cervello come
reazione a un evento fisico doloroso e acuto. Pertanto le lacrime
sono un calmante naturale, un lenitivo che abbassa la percezione
della tristezza o della rabbia.
E nel nostro mondo attento alla comunicazione sono un segnale
formidabile di reazione pienamente espressa che si collega
direttamente al centro emotivo in modo autentico e sincero, senza
mediazioni e senza maschere. Accettare di provare emozioni e
autorizzarsi ad esprimerle non è mai segno di debolezza. E?
molto pericoloso invece trincerarsi nel blocco emotivo e perdere la
capacità di innesco della spontaneità: se manca
immediatezza si ha davvero bisogno di aiuto.
Il messaggio delle lacrime è di grande valore anche in
medicina e spesso il pianto accompagna il racconto di una storia
personale. Ma anche nei comuni rapporti umani è abitudine
associare al pianto un comportamento emotivo, una chiave di
lettura. Vediamo quale:
Coccodrillo
Lacrime a comando per pretendere attenzione: il ricatto di un bimbo
che vuole fare capricci, l?ex partner offeso e arrabbiato che non
vuole restare solo, il genitore anziano che usa il pianto per
rimproverarti. Laddove la lacrima è una tattica esercitata
sul senso di colpa Chicory è il fiore di Bach da offrire, da
spargere sul cuscino del bimbo addormentato: 4 gocce per ricordare
che l?amore non ha strategie.
Musica
Il moto immoto, il blocco, la coscienza di essere al palo, uno stop
piantato sulla strada che toglie il respiro. Il battito del cuore
non fluisce, il sonno si interrompe e lascia in preda a una notte
lunga e piena di coscienza. Ambra Grisea è il rimedio
omeopatico per il blocco difficile da forzare, per chi è
davvero sotto pressione e stenta a sciogliersi. Adatto a chi riesce
ad abbandonarsi alle lacrime sulle note di una musica amata.
Consolazione
Pulsatilla è un piccolo fiore e un grande rimedio
omeopatico, vicino al cuore di chi si sente fragile e non teme di
mostrare lacrime sincere. Non cerca mai lo scontro diretto, invece
di litigare piange. E? ipersensibile e le sue lacrime cercano
consolazione, vogliono un abbraccio: il ritorno alla madre, il
cerchio della famiglia, la carezza.
Rabbia
Gelosia, odio, sospetto. La rabbia, manifesta o rinchiusa, distilla
veleno e nutre sentimenti vendicativi. L?amore tradito, il lavoro
perso, il progetto mancato: una ferita che non si rimargina,
un?offesa che non si placa. Holly è il fiore per concedersi
una diversa possibilità, un lieto fine di rinuncia alla
rabbia.
Delusione
Natrum Muriaticum è il sale omeopatico, l?essenza di chi
dopo il fallimento si chiude a riccio e rifugge amicizia e
consolazione. E? un pianto intimo, feroce, che però non ama
svelarsi e ripiega il dolore in se stesso.
Maschera
Ride per non piangere: è Agrimony, il fiore di Bach
destinato a chi è incapace di mostrarsi e di piangere. Per
chi maschera ansia e tormento con allegria e buon umore. E spesso
abusa di alcol o droghe pur di stare nel personaggio
Stella
Nel dolore buio e irrevocabile, nel lutto, nella vera perdita una
piccola luce può sempre essere accesa: Star of Bethlehem non
può cancellare il dolore ma può asciugare almeno una
lacrima. E? il fiore di chi resta impietrito dal dolore di una
cattiva notizia e deve ritrovare in sé la forza di affermare
che la vita continua.
Allergia
Le lacrime degli allergici sonno alle porte, pronte ad arrossare
gli occhi alle prime inflorescenze di primavera. Meglio procurarsi
un buon collirio di Cineraria Maritima, una pianta delle nostre
spiagge, le cui foglie sono usate per contrastare congiuntiviti e
infiammazioni delle palpebre.
Gioia
Da queste lacrime che aprono il cuore, meglio non trovare rifugio,
né protezione. Chi le ha provate lo sa, e ne ha fatto
tesoro.
Dottoressa Stefania Piloni
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