Il rinnovo dell’adesione al progetto Bee my Future di LifeGate rafforza l’impegno del Gruppo Germinal nei confronti della tutela delle api, in linea con la filosofia dell’azienda improntata alla sostenibilità.
L’apiario di Gorgonzola non c’è più, ma Bee my future non si ferma
Gli eventi che hanno colpito Milano i giorni scorsi hanno distrutto anche l’apiario di Gorgonzola. La testimonianza di Marco Zucchetti, apicoltore hobbista.
“Pensavo di aver adottato tutte le precauzioni possibili. Ho seguito il ‘manuale del bravo apicoltore’ alla lettera, ma non è bastato. E quando una quercia del diametro di un metro viene buttata giù, quando cadono chicchi di grandine grossi come palline da tennis per venti minuti, capisci che non è un evento normale. La natura sta urlando e ci sta dicendo che dobbiamo cambiare registro”. Quando chiamo al telefono Marco Zucchetti, apicoltore hobbista che fa parte della famiglia di LifeGate da molti anni, ormai, e che per primo ci ha aiutati, supportando con il proprio lavoro il progetto Bee my Future, ha la voce rotta dall’emozione e dall’incredulità. Perché purtroppo, alcune delle arnie da lui curate con tanta devozione nell’apiario di Gorgonzola non ci sono più. Sono state tra le vittime degli eventi estremi che hanno colpito Milano tra venerdì 21 e la notte a cavallo tra il 24 e 25 luglio.
Cosa è successo all’apiario Bee my Future di Gorgonzola
“L’evento più grave è stato quello di venerdì sera”, continua Zucchetti, “durato un quarto d’ora, con grandine e vento a fortissima velocità”. Come spiega l’apicoltore, le arnie sono state colpite duramente dalla grandine e dalla pioggia e buttate, da un forte, vento in un fosso, che successivamente si è allagato. La maggior parte delle api è affogata e le arnie sono perlopiù andate distrutte, disperse tra i campi di mais. Tra queste, anche “l’arnia tecnologica”, quella dotata del sistema di monitoraggio. “È stato strappato via tutto” afferma Marco. “Anche la centralina meteo è volata via, in mezzo alla campagna. Sembra ci sia stato un bombardamento”.
Per un caso fortuito, Zucchetti non ha perduto proprio tutte le sue arnie. Delle 20 posizionate a Gorgonzola, almeno la metà erano state spostate nei giorni precedenti in aree con condizioni migliori, visto che la siccità prima e l’eccessiva umidità poi avevano impedito alle api di nutrirsi correttamente. Nell’apiario erano rimaste una decina di arnie. La stima della perdita, secondo Marco, è di circa 350mila esemplari. “Un po’ di telai sono stati recuperati”, continua. “Ho provato a salvare il salvabile, ora vedremo nei prossimi giorni se le poche api rimaste sopravvivranno”.
Come ci si tutela e come si riparte?
Ma come ci si tutela in un contesto in cui il clima peggiora di anno in anno? Le arnie di Bee my future, infatti, erano già state messe in sicurezza, in una posizione tranquilla, protette a nord dai venti e rialzate per evitare che potessero allagarsi. “Ma questo vento ha abbattuto querce alte 20 metri e del diametro di un metro. Le normali accortezze non sono servite” continua Marco. “Credo che prima o poi dovremo rivedere i nostri standard, perché quelli vecchi non funzionano più”.
E adesso? Il progetto, naturalmente, non si ferma. “Io ci credo tantissimo”, ribadisce Zucchetti. “Ora decideremo come ripartire. Adesso non ha molto senso, di solito gli apiari si installano in primavera, con i raccolti e la piena fioritura. Farlo adesso con fioriture che diminuiscono è difficile. Cominciamo a capire come rientrare dall’emergenza. E poi ci organizzeremo per la ripartenza”.
Le arnie adottate dalle aziende non sono state toccate. Ugualmente, le stesse aziende possono fare molto per supportare il progetto Bee my Future, con un ulteriore piccolo supporto per aiutarci a ripristinare ciò che è stato perso, a partire dal reintegro con nuove famiglie di api, nuove arnie e un nuovo sistema di biomonitoraggio.
Per informazioni su come aiutarci, scrivi a [email protected], oppure clicca qui.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Inizia il 21 marzo la campagna L’ape è vita: chi noleggia un’auto con Maggiore contribuisce alla tutela di 100 api col progetto Bee my future di LifeGate.
Grazie all’associazione Il Miele Buono, Bee my Future di LifeGate sbarca nell’area metropolitana di Roma, nell’oasi Lipu di Castel di Guido.
L’apicoltore non è un mestiere per soli uomini. Lo dimostra la storia di Federica, un lavoro tra api e sostenibilità, sostenuto da Bee my Future e dai prodotti naturali per la pelle del viso Florena Fermented Skincare.
Florena Fermented Skincare, con i suoi innovativi cosmetici naturali con fiori e oli fermentati, ha aderito al progetto Bee my Future di LifeGate. Così, mentre si deterge, idrata e rigenera la pelle del viso, si proteggono 500mila api.
I prodotti viso naturali di Florena Fermented Skincare nascono dalla fermentazione di fiori e oli, si prendono cura della pelle del viso e, nello stesso tempo, anche dell’ambiente.
Non è disponibile alcun riassunto in quanto si tratta di un articolo protetto.
La coltivazione bio degli oliveti favorisce la sopravvivenza delle api, custodi della biodiversità a tavola. Un circolo virtuoso a cui potete partecipare anche voi con l’extravergine Bios Monini e LifeGate, grazie al progetto Le api e l’olio, che torna alla terza edizione.
Il blocco ha creato problemi ad alcuni apicoltori, in molti casi però le api hanno beneficiato della nostra forzata reclusione ricordandoci, ancora una volta, che effettivamente siamo noi a disturbare la natura.