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Laserterapia per animali, la nuova frontiera della veterinaria moderna
La laserterapia è una tecnica terapeutica che viene usata con successo anche in veterinaria. Ecco i campi di intervento e le patologie dei nostri amici animali che possono essere affrontate con successo con l’aiuto del laser.
La laserterapia non è solo una metodica non invasiva dedicata agli uomini e ai loro piccoli o grandi problemi fisici, ma è anche appannaggio del mondo a quattro zampe. Artrosi, traumi, dolori articolari, ma anche gengiviti e problematiche del cavo orale sono solo alcune delle patologie che possono essere trattate con l’aiuto del laser (acronimo di light amplification by stimulated emission of radiation) che, non richiedendo anestesia, permette di ridurre lo stress in ogni paziente. Ma come funziona la laserterapia? Il raggio laser viene veicolato con un trasduttore sulla pelle in modo che l’energia luminosa venga assorbita dal tessuto cutaneo producendo effetti terapeutici benefici sull’organismo.
In quali casi è utile la laserterapia in veterinaria
Sono diversi i campi di intervento in cui questa terapia, non invasiva e indolore, si è dimostrata efficace fornendo risultati importanti nel trattamento di molteplici patologie. Si va dalle malattie articolari come, per esempio, l’osteoartrosi nel cane e l’osteocondrodisplasia nel gatto a problematiche legate al dolore cronico, alla fibrosi dopo la resezione della testa del femore, alla rieducazione post chirurgica dell’intervento al crociato anteriore, alla displasia del gomito per arrivare alle distorsioni in genere.
“La nostra Laserterapia MLS® in particolare ha offerto un contributo fondamentale anche nel trattamento di contratture, stiramenti muscolari o tendinopatie dando ai pazienti la possibilità di recuperare la migliore condizione fisica in tempi rapidi. Ciò vale sia per gli animali da compagnia, come cani e gatti, sia per le specie esotiche, conigli e tartarughe per esempio, sia per i cavalli”, spiegano i responsabili di ASAlaser, azienda leader nella ricerca e produzione di terapie laser per utilizzo in campo umano e veterinario. I veterinari hanno inoltre verificato che l’efficacia di questa soluzione terapeutica è evidente anche nella cicatrizzazione di ferite o nella risoluzioni di ematomi di vecchia data.
Un laser non vale l’altro
“La laserterapia è un presidio medico in uso da oltre dieci anni, ma solo negli ultimi cinque/sei si è diffusa in diverse strutture veterinarie con grande successo. Il progressivo miglioramento del rapporto qualità/prezzo, la maggior affidabilità delle apparecchiature e i riscontri scientifici hanno creato grande interesse verso questi dispositivi e il loro utilizzo nella cure degli animali da compagnia”, spiega il dottor Paolo Squarzoni, che dal 1987 si occupa di odontostomatologia dei piccoli animali.
Un laser però non vale l’altro: “È importante che il medico veterinario che intende utilizzare la laserterapia scelga accuratamente il tipo di laser da acquistare perché alcune apparecchiature sono specificatamente concepite per trattare determinate patologie, ma possono essere inutili, se non addirittura controindicate, per altre. È comunque sempre bene, prima di procedere all’acquisto di un’apparecchiatura laser, evincere dalla bibliografia scientifica se i valori di lunghezza d’onda, potenza e altre caratteristiche tecniche sono adatte per lo scopo cui si vuole destinare l’apparecchio per la laserterapia”, aggiunge Squarzoni.
La laserterapia è indolore e regala benefici immediati
Dermatologia, algologia, fisioterapia e problematiche artrosiche sono solo alcune delle discipline che ricorrono alla laserterapia, dimostratasi vincente anche in odontostomatologia riscuotendo successi nel trattare le patologie del cavo orale, gengiviti soprattutto. “Nell’uomo l’odontostomatologia ha tratto grandi benefici della laserchirurgia e della laserterapia, ciò ha suscitato un grande interesse anche da parte dei veterinari che operano in campo odontostomatologico tanto da indurre diversi professionisti ad applicare queste tecniche anche in medicina veterinaria”, prosegue Squarzoni.
“Per ciò che mi riguarda il mio primo approccio è stato rivolto alla laserchirurgia e, visti i successi ottenuti e la praticità d’uso, in seguito ho iniziato a utilizzare la laserterapia per alcune patologie orali (stomatite cronica felina, gengiviti, cheiliti, ecc.) ottenendo ottimi risultati, intesi come risoluzione della patologia o come integrazione ad altre terapie”.
Se si pensa che l’applicazione del laser risulta anche ben tollerata dal piccolo paziente, se ne comprende meglio l’importanza. “In genere non è prevista nessuna forma di sedazione o, addirittura, anestesia e, spesso, è sufficiente la presenza e la collaborazione del proprietario per evitare anche la contenzione forzata del paziente. La laserterapia, inoltre, è ben accettata proprio perché indolore e dà benefici immediati e a lungo termine, rivelandosi valida alternativa alla somministrazione di farmaci”, conclude Paolo Squarzoni.
L’applicazione di questa terapia prevede solitamente una serie di sedute molto brevi, la cui frequenza andrà stabilita dal medico curante. Importantissimo, comunque, prima di sceglierla come metodo di cura, individuare un professionista di fiducia che sappia operare con il laser con competenza e professionalità per poi rimettersi alle sue indicazioni e ai suoi suggerimenti.
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