Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Latte levy, proposta la tassa sulle tazze usa e getta in Regno Unito
Nel Regno Unito è stato proposta la “latte levy”, una tassa di 25 penny (un quarto di sterlina) sulle tazze da caffè monouso non riciclabili, con l’obiettivo di eliminarle entro il 2023.
Mentre in Italia non accenna a placarsi la polemica sui sacchetti biodegradabili a pagamento, nonostante il nostro sarà anche il primo paese a vietare i cotton fioc di plastica, nel Regno Unito arriva una nuova proposta che ipotizza una tassa di 25 penny (un quarto di sterlina, equivalente a 28 centesimo di euro) che verrebbe addebitata ai consumatori per ogni tazza usa e getta impiegata nelle caffetterie. I proventi derivanti da questo aumento – già rinominato “latte levy“, ossia l’imposta sul “latte”, inteso come la bevanda simile al caffellatte – potrebbero essere usati per migliorare il sistema di riciclo, tuttora inadeguato. L’obiettivo è di arrivare alla messa al bando di questi contenitori realizzati in materiale non riciclabile entro il 2023.
Latte levy, la tassa sulle tazze usa e getta
La proposta del latte levy è stata avanzata pochi giorni fa da alcuni parlamentari che hanno raccolto un appello dell’Environmental audit committee (Eac), l’organo del parlamento britannico che vigila sulla sostenibilità e sull’impatto ambientale delle scelte del governo. Il comitato ha proposto anche di fissare come obiettivo il riciclo di tutte le tazze usa e getta entro il 2023. Qualora il traguardo non venisse raggiunto, il governo dovrebbe mettere al bando i contenitori di caffè monouso. Non solo verrebbero multati i produttori che continuano a mettere in commercio imballaggi e confezioni difficili da riciclare, ma si investirebbe sull’educazione dei consumatori, rendendo la raccolta differenziata dei materiali più facile da comprendere.
2,5 miliardi di tazze gettate ogni anno
Nel solo Regno Unito vengono gettate 2,5 miliardi di tazze monouso all’anno come dimostra una ricerca dell’università di Cardiff, una quantità che consentirebbe di circondare il pianeta cinque volte e mezzo, come sottolinea l’Eac. In teoria, le tazze usate vengono differenziate e molte catene di caffetterie promuovono questa scelta responsabile, ma in realtà meno dell’1 per cento può essere effettivamente riciclato poiché nel Regno Unito esistono solo tre strutture in grado di separare la carta dalle componenti in plastica. Le persone gettano questi contenitori in cestini adibiti alla raccolta differenziata non sapendo che la maggior parte di essi verrà incenerita o smaltita in discarica perché il rivestimento in plastica rende costoso il processo di riciclo.
“I produttori e i distributori di tazze da caffè usa e getta non hanno agito per risolvere il problema e il governo è rimasto con le mani in mano“, ha dichiarato la presidente dell’Eac, Mary Creagh. “Il mercato delle caffetterie si sta espandendo rapidamente in Regno Unito e quindi dobbiamo avviare la rivoluzione del riciclo dei rifiuti”.
Le reazioni
Intanto il British coffee association, associazione nazionale di settore, ha detto di condividere quanto riportato dall’Eac ma ha anche comunicato che ritiene “che una tassa non sia la risposta giusta”. Occorrerebbe piuttosto, spiega, investire nelle infrastrutture e migliorare i processi per riciclare in maniera corretta questi prodotti. In attesa di sapere cosa ne pensano i consumatori di questa proposta, è arrivata subito la risposta di Greenpeace UK, secondo cui non bisogna “consentire all’industria del packaging di ignorare queste raccomandazioni”. Infine Laura Foster, capo di mari puliti presso la Marine conservation society ha riferito: “Così come l’addebito sui sacchetti di plastica a cui tutti ormai siamo abituati, un aumento sul nostro caffè al momento dell’acquisto aiuterà i consumatori a pensare se usare una tazza riutilizzabile”.
La situazione attuale in Regno Unito
Nel Regno Unito alcune catene di caffetterie scontano già un piccolo importo dall’acquisto di bevande calde a quei clienti che decidono di servirsi delle tazze riutilizzabili, come Pret A Manger, che ha da poco raddoppiato lo sconto portandolo a 50 penny, quindi a mezza sterlina. Il colosso della caffetteria Starbucks ha invece comunicato che comincerà una prova di tre mesi in 25 punti vendita a Londra, applicando un addebito di 5 penny alle tazze in carta a partire dal prossimo mese, mentre verrà confermato lo sconto di 25 penny a chi porta la propria tazza riutilizzabile. La catena statunitense ha inoltre comunicato che la prova effettuata nel 2016 che consisteva di fare uno sconto di 50 penny ai clienti che usavano tazze riciclabili “non ha mosso l’ago verso dove invece si pensava”.
Può essere che grazie alla proposta della latte levy finisca l’era delle tazze usa e getta, e che i consumatori inizino a pensare a bere il caffè come a un rituale lento e a questa come una bevanda da godersi con tranquillità e nel rispetto dell’ambiente.
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