Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Le auto diventano telefoni ambulanti. Al Ces di Las Vegas sono tutte elettriche, connesse, parcheggiano e arrivano da sole
Le stesse funzioni dello smartphone. I contenuti tecnologici, le app, l’interconnessione, i sensori di presenza, i touch screen, le fotocamere, la musica. Con la differenza che il telefonino lo portiamo noi in giro, l’auto ci porta lei. L’evoluzione tecnologica e, forse, la rivoluzione delle auto è in mostra al Ces di Las Vegas, dal
Le stesse funzioni dello smartphone. I contenuti tecnologici, le app, l’interconnessione, i sensori di presenza, i touch screen, le fotocamere, la musica. Con la differenza che il telefonino lo portiamo noi in giro, l’auto ci porta lei.
L’evoluzione tecnologica e, forse, la rivoluzione delle auto è in mostra al Ces di Las Vegas, dal 6 al 9 gennaio.
Già gli indizi del salone di Los Angeles di un mese fa ci mostravano un interessantissimo mutamento, in termini di qualità della vita, di modernità, di ecologia. L’auto sta diventando una capsula ambulante di tecnologia che ospita guidatore e passeggeri, in un rapporto che sta via via modificandosi verso l’automazione e l’ecoefficienza. Così, il Ces di Las Vegas continua ad attirare sempre più costruttori di automobili. È infatti tra le kermesse più importanti al Mondo di tecnologia: un tema sempre più preponderante nel mondo delle quattro ruote.
Non a caso sono sempre di più le auto esposte al Ces
Il salone dedicato a smart home, wellness, sports, robotica, automotive, realtà virtuale e non solo, si è definitivamente aperto alle quattro ruote.
“Qui c’è sempre meno enfasi sull’elettronica tipica, televisioni, tablet e smartphone – nota giustamente Andrea Chang del Los Angeles Times – e sempre più attenzione su innovazioni industriali rivoluzionarie come le auto connesse, elettriche e senza guidatore”. Qui, l’area dedicata all’automotive nel 2016 è maggiore del 25% rispetto al 2015.
Nove case automobilistiche di dimensioni mondiali figurano tra i 3.600 espositori tra cui General Motors (il cui Ad Mary Barra tiene un discorso così come Herbet Diess, a capo di Volkswagen). Proprio Gm ha appena annunciato un importante investimento nella startup rivale di Uber, Lyft, per sviluppare una rete di taxi senza autista. Le automobili sono dunque per la prima volta protagoniste del Ces 2016 di Las Vegas. Da quelle senza conducente a un futuro senza combustibili fossili, sono tutti al lavoro.
Rinspeed: guida da sola col drone dietro
Qui viene presentata in anteprima la Etos che farà poi il suo vero debutto europeo al Salone di Ginevra in marzo. Tecnicamente si tratta di una BMW i8. Al centro del progetto c’è la guida autonoma e il rapporto tra utente e tecnologia. Per questo la plancia è tutta nuova e avvolge tanto il passeggero quanto il guidatore con due display da 21,5 pollici. L’auto si manovra con un volante ripiegabile sviluppato dalla ZF TRW. La guida autonoma è supportata da otto telecamere ad alta definizione che hanno un angolo globale di 180° ed eliminano gli angoli ciechi, oltre a inviare sugli schermi interni immagini 3D. Il sistema è in grado di aggiornarsi e di tenere sotto controllo lo sguardo del guidatore per capire dove sta puntando. Il quadro tecnologico è completato dalla piattaforma di atterraggio (personalizzabile con 12.000 led) per il drone sul cofano posteriore, dal sistema NFC per pagare i parcheggi e dalla ricarica wireless per lo smartphone.
Faraday Future: 1000 CV per sfidare Tesla
La storia di quest’azienda è affascinante. Nata dal nulla, negli uffici dismessi da Nissan in America, per volere del miliardario cinese Jia Yueting, il nono uomo più ricco della Cina (si stima che abbia un patrimonio personale di 6 miliardi di dollari). E ha un sogno: rivoluzionare il sistema dei trasporti. Faraday Future, il nome della nuova azienda, al Consumer Electronics Show mostra un’auto che è un guanto di sfida a Tesla: FZero1 Concept, prototipo di supercar elettrica da 1000 CV e 320 km/h, un’auto da corsa del futuro con la propulsione affidata a un modulo di quattro unità elettriche che la fiondano da 0 a 100 k/h in tre secondi. Aerodinamica estrema, materiali ultraleggeri, pesi e tecnologie per gravare il meno possibile sull’ambiente e sfrecciare a zero emissioni. La piattaforma si avvale di un telaio modulare – Vpa, cioè Variable Platform Architecture. Forse è la base di un prossimo, futuro Suv elettrico. Tutte le funzioni della vettura vengono racchiuse in uno schermo che trova poso al centro del volante. Già annunciato l’impiego della tecnologia di guida autonoma che sarà adottata più avanti. Vogliono cominciare a costruire auto in serie nel 2017, al completamento di uno stabilimento da 1 miliardo di dollari in Nevada. L’obiettivo di realizzare una supercar rivoluzionaria entro il 2017, seguita a breve distanza da altri 6 modelli: tutte auto elettriche e iperconnesse, basate sull’interazione istantanea tra pilota, dati e veicolo. Per formare la prima squadra di 400 impiegati, hanno pescato da Audi, Bmw, Ferrari e Tesla. La visione della Faraday si sintetizza in cinque punti: costruire una nuova auto elettrica, una nuova rete di car-sharing, un sistema di guida autonoma, l’integrazione intelligente di tutti i device, e, infine, puntare alla produzione di massa.
Ford: insieme con Amazon per connettere la casa con l’auto
Novità tra Amazon, Sync 3 e droni. Mentre sta per presentare la sua nuova vettura ibrida plug-in, e sarà un Suv, Ford si concentra sui sistemi di smart mobility. Ha già distributo globalmente una serie di progetti in via di sviluppo eccitanti, che vanno dalle nuove soluzioni di car sharing all’integrazione dei software mobile nelle auto, fino alla guida autonoma. Ha già avviato una partnership con Google. Ha aumentato di tre volte portandolo a 30 il numero di vetture autonome in fase di test nelle strade di California, Arizona e Michigan. Ha inoltre introdotto il nuovo sensore Lidar, sviluppato dalla californiana Velodyne: cattura immagini in 3 dimensioni fino a 200 metri ed è poco più grande di una tazza di caffè. Il dettaglio fondamentale: il costo dovrà essere accessibile, per tutti.
Intanto, mentre ferve l’attesa per i dettagli sulla costruzione di auto senza pilota, a partire dal 2017 tutte le automobili targate Ford saranno compatibili con i sistemi CarPlay di Apple e Auto di Android. Il nuovo sistema multimediale Sync 3 presente sui veicoli della Casa dell’Ovale blu distribuiti in Nord America si potranno quindi gestire i device portatili Apple e Android – come smartphone e tablet – sfruttando i comandi vocali per effettuare chiamate, ascoltare musica e utilizzare le funzioni del sistema di navigazione multimediale.
Qui è stata anche ipotizzata la possibile interazione con le app Amazon Echo, Alexa e Wink nell’ambito di un accordo tra la casa americana ed il colosso di Seattle. Si potrà interagire con la macchina stessa da casa propria, per sapere tutta una serie di informazioni come il livello di carburante o il livello di carica delle batterie in caso di vetture elettriche, la distanza percorribile, oppure programmare l’accensione o lo spegnimento del motore e la temperatura a bordo. Si potranno effettuare in remoto tutta una serie di azioni come aprire o chiudere la porta del garage, o accendere le luci tramite touch o comandi vocali.
Un pick-up F150, uno dei modelli più di successo della storia Ford negli States, è poi stato equipaggiato di un drone nel cassone posteriore, comandabile direttamente dalla plancia della macchina. Un accordo in collaborazione con il costruttore DJI chiamato “drone-to-veichle” punta a ottenere ipotetiche informazioni utili per intervenire in zone colpite da calamità naturali evidentemente inaccessibili ai veicoli.
Mercedes-Benz: 84 fari a led e parcheggio a distanza
A sei giorni dal debutto al Salone di Detroit, la Mercedes-Benz Classe E esce allo scoperto. Di tutto rispetto il Cx di 0,23, 100 kg pià leggera del modello predecessore, un sistema di illuminazione Multibeam Lead con 84 elementi luminosi individualmente regolabili dall’elettronica a seconda delle necessità, tablet panoramico, volante touch e… si parcheggia a distanza via app. Il Remote Parking Pilot permette di parcheggiare l’auto a distanza, tramite smartphone. Non mancheranno progressi sul fronte della comunicazione V2V, con la possibilità di ricevere informazioni da altre auto sulla presenza di ostacoli o incidenti sul percorso, né la guida semi-autonoma in autostrada.
Bmw: la sportiva elettrica si scapotta e va a parcheggiare da sola
La bellissima spider elettrica in mostra non è “solo” una Bmw i8 cabrio e senza portiere. In realtà, concentra tutto il meglio della Casa tedesca in termini di sicurezza, facilità d’uso e integrazione con “Internet delle cose”. Il suo scopo è quello di cambiare l’esperienza di viaggio e il concetto stesso di piacere di guida. Presentando il concept di Vision Future Interaction, Klaus Fröhlich – capo Ricerca e Sviluppo e membro del board Bmw – ha affermato che ci si è concentrati sulle capacità predittive del veicolo, sulla massimizzazone della sicurezza e la riduzione dello stress negli spostamenti quotidiani. Attraverso AirTocuh, per esempio, i gesti dei passeggeri vengono “letti” sui tre assi (in 3D: per ridurre al minimo il tempo di distrazione dalla strada). L’auto sarà in grado di decidere se far suonare prima la sveglia dello smartphone connesso, qualora sulla strada da percorrere ci sia congestione del traffico. Il sistema è capace di individuare un parcheggio libero e di andare a occuparlo. Anche questa tecnologia è già pronta, è stata vista in azione qui al Ces su una i3: l’auto, in seguito a un cenno ben preciso della mano, si avvia, accende le frecce e si posteggia in totale autonomia.
Volkswagen: rinasce il pulmino, ed è tutto elettrico
Volkswagen guarda avanti. Svelato al Ces il monovolume compatto elettrico con un’autonomia dichiarata di 600 chilometri e la capacità di ricarica fino al 80% in 15 minuti. Budd-e (“amico elettrico”) è il nome di questo prototipo di microbus che si propone come punto di svolta per Wolfsburg: da un lato, raccoglie l’eredità (e il carisma) del mitico pulmino; dall’altro, porta sul palco del Ces la piattaforma su cui si svilupperà il futuro a zero emissioni del Gruppo, intenzionato a lanciare venti modelli elettrici e ibridi plug-in entro il 2020. La nuova strategia Volkswagen era studiata da tempo ma forse ha avuto la spinta decisiva durante il Dieselgate. Ultraconnesso e parte integrante dell’Internet delle Cose (“l’auto è il dispositivo mobile definitivo”, ha ricordato il capo del marchio Herbert Diess), il microvan a trazione integrale è un piccolo maratoneta. La batteria da 101 kWh lo spinge fino a quasi 150 km/h, offre un’autonomia di 533 km secondo il ciclo Nedc, una trentina in più rispetto all’Audi basata sulla e-tron quattro concept che verrà prodotta a partire dal 2018.
È interessante che Volkswagen abbia scelto il Ces per svelare la sua concept car e i suoi ultimi progressi in materia di sicurezza ed ecoefficienza, un sistema propulsivo elettrico e tecnologie futuristiche pensate per arrivare su strada fra qualche anno. Il mezzo che riprende un design così “iconico” quale quello dei mitici pulmini del 1950 doveva per forza presentare delle idee innovative e molto importanti per avere successo. Prima il largo e solido montante posteriore, poi il design geometrico della sezione centrale e, in terzo luogo, il frontale che deve avere uno sbalzo poco pronunciato. E la distanza dal montante anteriore al muso cortissima. Proposta come un’anteprima che tuttavia appare già pronta per la produzione di serie del futuro microbus che dovrebbe essere assemblato nella fabbrica di Volkswagen a Puebla in Messico a partire dal 2017, la Concept dovrebbe adottare un sistema di propulsione elettrica di nuova concezione oltre ad altre tecnologie di connettività avanzate.
Volkswagen ha anche firmato una lettera di intenti durante il Ces dal Ceo di Mobileye, Amnon Shashua, e da Herbert Diess, numero uno del marchio Volkswagen. La joint venture, valida per il mercato europeo, prevede lo sviluppo di sistemi intelligenti di monitoraggio in grado di far “percepire” alle vetture autonome l’ambiente circostante. I chip di Mobileye sono attualmente utilizzati dalla Tesla (per l’Autopilot) e dalla stessa Audi per il cervellone autonomo zFAS, cuore della tecnologia Piloted driving.
Fca: tutti connessi, anche le auto della polizia
Fiat Chrysler Automobiles introdurrà presto in alcuni dei modelli dei propri brand, già a partire dal 2016, la quarta generazione del sistema di infotainment ‘Uconnect’ che comprende alcuni importanti miglioramenti tra il modulo di navigazione 8.4 NAV, lo schermo tattile capacitivo, una superiore velocità di calcolo del processore, maggiori livelli di brillantezza e risoluzione oltre alle funzionalità Apple CarPlay e Android Auto. Nello stand di Las Vegas i visitatori possono scoprire tutte le soluzioni che il Gruppo proporrà nel prossimo futuro, come la Predictive technology (l’auto impara le abitudini del guidatore e si interfaccia con la sua agenda per fornire informazioni personalizzate), i sistemi Vehicle-to-X communication (le auto potranno comunicare tra loro e con infrastrutture, avvisando ad esempio se davanti al veicolo si è verificato un incidente) o, ancora, il cosiddetto Workload manager, che permetterà di monitorare lo stress e le condizioni fisiche di chi siede al volante. Molto interessante anche il sistema Privacy mode che evita, quando un passeggero è a bordo, di mostrare informazioni e messaggi personali del guidatore. Verranno anche mostrate applicazioni del sistema Community tagging, che permette di informare gli abitanti di una zona circoscritta su eventuali problemi alle strade e alla circolazione. Altra importante novità portata da FCA a Las Vegas è l’integrazione del sistema nell’Uconnect nei veicoli della polizia americana – di cui Chrysler è un importantissimo fornitore negli Stati Uniti – con un grande display da 12,1 pollici interfacciato con il computer della Polizia.
Chevrolet: l’elettrica con 320 km di autonomia
Il gigante americano sta svelando finalmente i dettagli dell’avvio della produzione della Chevy Bolt. È la prima auto 100% elettrica che vanta 320 chilometri di autonomia, il cui prezzo d’attacco sta sotto i 35.000$. È anche stato annunciato che questo modello sarà già disponibile contemporaneamente in tutti e 50 gli stati Usa. Non è il primo modello elettrico lanciato da Chevrolet, c’era già la Spark EV che però, secondo gli esperti, era più un fiore all’occhiello che un’auto da vendere. Questa dovrebbe andare: ha batterie LG Chem con un prezzo produttivo di 145 $/kWh, prossimo al miglior prezzo in assoluto del mondo nel campo delle batterie agli ioni di litio.
Volvo Concept 26: con Microsoft l’auto si chiama con l’orologio
Comandi vocali. Dopo la convergenza su HoloLens, la nuova tecnologia di realtà aumentata, la Casa svedese e il gigante dell’high-tech tornano a collaborare. Il progetto, annunciato al CES 2016, prevede la possibilità di impartire alcuni comandi alle Volvo sfruttando Microsoft Band 2, un dispositivo indossabile al confine tra lo smartwatch e il fitness tracker.
L’auto in question è un prototipo – molto realistico – che Volvo ha presentato al Salone di Los Angeles e si chiama “Concept 26” perché 26 sono i minuti che in media ogni giorno ciascun automobilista trascorre in auto bloccato nel traffico. Sono queste le condizioni in cui questa Volvo può mettersi a guidare da sola. Il volante si ritrae, il sedile si allontana e si reclina così il guidatore può perfino accavallare le gambe e un grande display emerge dalla plancia. Si basa su un concetto brevettato di design di sedile completamente nuovo, che “culla” i passeggeri nella fase di trasformazione in una delle tre modalità – Drive, Create o Relax – in grado di adattarsi nel tempo a nuove tecnologie o a nuove necessità. La guida automatica promette di essere anche più ecoefficiente, nessuna accelerazione inutile, né frenate compulsive, né tallonamenti aggressivi. Intanto va avanti il progetto di ricerca di Volvo Cars “Drive Me” che prevede una flotta di vetture a piena guida autonoma in grado di trasportare clienti reali sulle strade di Goteborg (Svezia) nel 2017.
Nvidia: ecco i processori per guidare le auto
Svolta autonoma anche per Nvidia. Il produttore hardware svela le sue soluzioni per far diventare le auto sempre più indipendenti dalla guida umana, dal pilota automatico Drive PX al cruscotto digitale Drive CX passando per il kit Jetson Pro, pensato per sposare i modelli attuali con la robotica.
Il Drive PX2 in particolare è un supercomputer da 12 core che effettua milioni di operazioni al secondo e riesce a processare i segnali di 12 videocamere, radar e sensori di ogni tipo. Non solo: grazie al deep learning, il PX2 è in grado di analizzare ciò che succede fuori e dentro dall’auto, imparando a riconoscere sempre meglio ostacoli e altri veicoli, anche in condizioni meteorologiche particolarmente difficili. Fatto apposta per la auto senza guidatore.
Kia: la strada verso la guida autonoma è tracciata
La casa coreana ha voluto essere protagonista al Ces con un keynote sulla “visione del futuro della guida autonoma”: “Kia’s vision and roadmap for fully autonomous vehicle.” Hanno già in listino la Soul EV, di recente ristilizzata, ma questa nuova direzione è proprio una novità.
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