Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Le aziende italiane rinunciano all’olio di palma. Coop in testa
Olio di palma addio: Coop e le aziende raggruppate nell’Aidepi annunciano di voler rinunciare all’utilizzo dell’olio tropicale accusato dall’Efsa di contenere sostanze tossiche.
L’Aidepi, Associazione industriali della pasta e del dolce italiani, la stessa che nel 2015 aveva lanciato una campagna di comunicazione proprio a favore dell’olio di palma, ha annunciato di voler “fare, nel più breve tempo possibile, tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore”. La decisione è arrivata dopo aver visionato il parere dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, Efsa, che rivela la presenza di sostanze cancerogene e genotossiche nell’olio di palma (e in misura minore in altri oli e grassi vegetali).
La decisione dopo una campagna serrata contro l’olio di palma
A stimolare il dietrofront dell’associazione c’è sicuramente il parere negativo dell’Efsa, ma anche la petizione contro l’invasione dell’olio di palma lanciata 18 mesi fa su Change.org da Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade, firmata da 176mila persone, potrebbe aver giocato un ruolo di primo piano. “Abbiamo vinto. Le aziende alimentari italiane hanno annunciato l’addio all’olio di palma”, scrivono le organizzazioni promotrici della petizione che è stata ampiamente ripresa dal quotidiano britannico Guardian dopo aver scoperto che le importazioni in Italia nel 2015 hanno subito una vistosa riduzione a causa delle pressioni dell’opinione pubblica.
In contemporanea, in una nota, Coop ha annunciato di voler sostituire l’olio di palma in tutti i suoi prodotti alimentari a marchio. In seguito alla pubblicazione del dossier Efsa, “coerentemente con il principio di precauzione da sempre applicato, Coop ha sospeso la produzione dei prodotti a proprio marchio che contengono olio di palma. Per questi prodotti Coop accelererà il processo di sostituzione dell’olio di palma, privilegiando l’impiego di olio extravergine di oliva o oli monosemi e ricorrendo a ricette e formulazioni nutrizionalmente più equilibrate. Coop ha già sostituito l’olio di palma in oltre 100 prodotti a marchio molto importanti; tra questi ricordiamo i prodotti delle linee destinati ai bambini “Crescendo” e “Club 4-10”, così come i prodotti della linea Viviverde e la crema spalmabile Solidal Coop. La sostituzione dell’olio di palma nei rimanenti 120 prodotti a marchio avverrà nei prossimi mesi. Ci scusiamo quindi con i clienti e i soci per le mancanze temporanee di alcuni prodotti nei nostri punti di vendita”.
Dopo la pubblicazione del parere Efsa sulla pericolosità per la salute derivante dal consumo di olio di palma, soprattutto per bambini e adolescenti, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha chiesto al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis di avviare una verifica urgente ed approfondita sul tema.
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