Una nuova ricerca dimostra che l’intelligenza artificiale (ia) può controllare le barriere coralline analizzando i suoni e i rumori emessi dagli elementi che le compongono.
L’università di Exeter ha utilizzato il programma per monitorare l’avanzamento dei progetti di ripristino dei coralli.
Le serie di registrazioni hanno identificato con successo lo stato di salute della barriera il 92 per cento delle volte.
Che rumore fa una barriera corallina? L’università di Exeter, in Inghilterra, ha deciso di scoprirlo per fini scientifici. Un team di ricercatori ha creato un programma di intelligenza artificiale in grado di determinare la salute delle barriere coralline ascoltandone i suoni prodotti. Gli organismi viventi composti dai polipi che si trovano nei fondali di mari e oceani, infatti, producono suoni e rumori complessi dovuti al passaggio di pesci e di altri animali. L’analisi con intelligenza artificiale di queste speciali canzoni permette di ottenere dati utili a misurare la salute dei coralli e avviare di conseguenza progetti di recupero.
Le canzoni che piacciono ai coralli
Nello studio diretto dal professore Ben Williams, un algoritmo informatico è stato addestrato utilizzando un vasto numero di suoni provenienti sia da barriere coralline sane che da quelle degradate, consentendo alla macchina di apprendere la differenza. L’intelligenza artificiale ha quindi analizzato delle nuove registrazioni ed è riuscita a identificare con successo la salute delle barriere coralline il 92% delle volte. “Le barriere coralline stanno affrontando molteplici minacce, inclusi i cambiamenti climatici, quindi monitorare la loro salute e il successo dei progetti di conservazione è fondamentale”, ha affermato Williams.
🪸 New research from Exeter scientists find Artificial Intelligence could create major opportunities to improve coral reef monitoring around the world 🪸https://t.co/aEJcClHKQepic.twitter.com/AN9HNgiuqc
Finora, una delle maggiori difficoltà è che le indagini visive e acustiche delle barriere coralline si basavano su metodi ad alta intensità di lavoro nei quali solo scienziati addestrati possono collaborare. “Le indagini visive sono limitate anche dal fatto che molte creature della barriera corallina si nascondono o sono attive di notte, mentre la complessità dei suoni della barriera ha reso difficile identificare la salute utilizzando registrazioni individuali”, spiega Willams. Il team di Exeter ha scelto un approccio tecnologico ispirato all’apprendimento automatico per realizzare un programma in grado di riconoscere il canto di una barriera corallina in buono stato. “I nostri risultati mostrano che un computer può rilevare schemi che non sono rilevabili dall’orecchio umano. Può dirci più velocemente e con maggiore precisione come sta la barriera corallina“.
A cosa serve la barriera corallina e come evitare il degrado
Le registrazioni utilizzate nello studio sono state effettuate in Indonesia, dove alcune delle barriere coralline locali sono gravemente danneggiate. Gli autori della ricerca affermano che il metodo con Ai crea grandi opportunità per migliorare il monitoraggio di questi importanti organismi. “Questo è uno sviluppo davvero entusiasmante. Registratori di suoni e intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati in tutto il mondo per monitorare la salute delle barriere coralline e scoprire se i tentativi di proteggerle e ripristinarle stanno funzionando”, aggiunge Tim Lamont, co-autore dello studio. “In molti casi è più facile ed economico installare un idrofono sottomarino su una barriera corallina e lasciarlo lì, piuttosto che avere subacquei esperti che visitano ripetutamente la barriera per esaminarla, specialmente in località remote”.
Circa il 25-50 per cento delle barriere coralline del mondo è stato distrutto e un altro 60 per cento è minacciato, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Questi ecosistemi sono fonti vitali di cibo e proteggono anche le coste delle nazioni insulari. 850 milioni di persone vivono entro 100 km da una barriera corallina e traggono beneficio economico dalla barriera più vicina. In futuro, Williams è convinto che il programma con intelligenza artificiale potrebbe essere esteso ad altri siti in tutto il mondo al fine di aiutare in progetti di restauro. “Ora vogliamo inviare registratori in giro per il mondo: alle Maldive, alla Grande barriera corallina, in Messico e in altri luoghi dove abbiamo partner che possono raccogliere dati simili”. La protezione dei coralli passa anche dalle loro canzoni.
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