Dall’ecoansia a sensazioni positive di unione con la Terra. Conoscere le “ecoemozioni” ci aiuta a capire il nostro rapporto con ciò che ci circonda e come trasformarle in azione.
Le 5 piante più curiose viste a Orticolario
Dalla mano di Buddha alla torcia d’argento, cinque esempi della magnifica varietà floreale esposta nella splendida cornice di Villa Erba a Cernobbio, in occasione della sesta edizione di Orticolario.
Dal 4 al 6 ottobre, oltre 20mila visitatori hanno affollato i
padiglioni e lo splendido parco affacciato sul lago di Villa Erba,
a Cernobbio (CO), per la sesta edizione di Orticolario,
mostra-mercato dedicata al giardinaggio in tutte le sue forme e
complementi.
In questo scenografico sfondo naturale, 250 espositori
provenienti da tutta Italia e parte d’Europa hanno dato spettacolo
con le proprie collezioni.
Ecco 5 esempi della magnifica varietà botanica che il mondo
florovivaistico ha messo in mostra quest’anno a Orticolario.
Cedro mano di Buddha Il nome scientifico sarebbe Citrus medica sarcodactylus,ma questa varietà di cedro molto profumata, diffusa in Cina e Giappone, è comunemente nota come “mano di Buddha”. E vedendola si capisce facilmente perché. La forma dei suoi frutti è il risultato di un’anomalia genetica, che si manifesta spontaneamente e fa sì che ogni spicchio tenda a svilupparsi come unità a sé stante. [Vivai Torre, Milazzo (ME), www.vivaitorrenatale.com] |
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Cleistocactus strausii I cactus hanno una crescita lenta, ma con pazienza possono assumere forme che nulla hanno da invidiare a una scultura moderna. Questo Cleistocactus strausii ha circa quarant’anni, tuttavia la sua “chioma” argentea non è dovuta all’età bensì alle fitte e sottili spine biancastre, simili a una folta peluria, che ricoprono interamente il fusto (è infatti detto anche “torcia d’argento”). [Cactusmania, Ventimiglia (IM), www.cactusmania.it] |
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Davallia trichomanoides Originaria della Malesia, è una pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle felci le cui radici, anziché sprofondare nel terreno, affiorano all’aria aperta per ossigenare la pianta. Per questo la davallia è spesso usata in vasi sospesi: il peloso apparato radicale fuoriesce dal contenitore e ne ricopre le pareti, nascondendole elegantemente alla vista. [Vivai Torre, Milazzo (ME), www.vivaitorrenatale.com] |
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Giacinto d’acqua Non ha nulla a che fare col più comune giacinto da giardino. Questa è una pianta acquatica tropicale, che galleggia in superficie nutrendosi della materia organica in sospensione. Per farlo utilizza un rigonfiamento dei piccioli delle foglie costituito da un tessuto spugnoso, che fa da galleggiante. In Amazzonia, dov’è originario, il giacinto d’acqua è la principale fonte di cibo del lamantino, ma altrove è impiegato invece per la fitodepurazione delle acque. [Arborea Green Farm, Istrana (TV), www.arboreafarm.com] |
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Tillandsia cacticola Vuole il detto che “non si vive di sola aria”. Non così per le tillandsie, genere di piante originarie del Sud America cheper campare non hanno bisogno della terra. Si nutrono infatti attraverso le foglie, che sono cosparse di minuscole squame (tricomi) che trattengono l’umidità e il pulviscolo presenti nell’aria. Per questo le tillandsiehanno riconosciute capacità di purificare l’ambiente dall’inquinamento. [Plantas y Viento, Cossato (BI), www.plantasyviento.com] |
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