Le soluzioni di smart home & building automation abilitano la transizione ecologica, come dimostra il Report di sostenibilità “Welcome to the Nice future”.
Le sostanze tossiche in casa
La maggior parte delle persone vittime di incendi non muore a causa del fuoco, ma per i fumi di combustione dei componenti sintetici di oggetti che sono all’interno della nostra casa.
Moquette, tendaggi, arredi, rivestimenti, materassi e materiali
isolanti oltre ad alimentare l’incendio esalano sostanze altamente
tossiche e “consumano l’ossigeno”. Perché? il motivo, che
suona un po’ paradossale, è che sono trattati con prodotti
ignifughi.
Sappiamo che non tutti i trattamenti ignifughi sono pericolosi, ma
anzi, su molti materiali sono possibili trattamenti non tossici a
base di sali di boro? Perché usiamo allora gli ignifuganti?
Nel caso di locali pubblici ce lo impone la legge: quando il carico
di incendio (cioè la presenza di materiali infiammabili)
supera una certa soglia.
Nel caso di un’abitazione privata, ovviamente, questa “limitazione”
non esiste.
Dunque prima di tutto è possibile ridurre al minimo il loro
utilizzo abbassando tale soglia nella sclta dei materiali. Per i
materiali di finitura e di rivestimento (specialmente se destinati
a edifici pubblici) richiediamo ai fornitori del prodotto
certificati di assenza di fumi nocivi in caso di incendio.
Vediamone alcuni che, probabilmente, sono presenti in
concentrazioni maggiori nelle nostre abitazioni.
Pvc
Con la sigla Pvc ci si riferisce al polivinilcloruro e al
polivinilcloruro plastificato (PVC-P).
Questo materiale viene utilizzato in numerosi manufatti per
edilizia: serramenti, canaline, rivestimenti per cavi elettrici,
rivestimenti murali e pavimenti.
In caso di incendio si determina una situazione pericolosa, dovuta
alla reazione dei ritardanti di fiamma contenuti nelle resine, i
quali agiscono togliendo alimento alla fiamma: cioè
allontanano letteralmente l’ossigeno dall’ambiente. L’ossigeno
viene sostituito dai composti di cloro, fluoro e bromo sprigionati
dalla reazione chimica in corso, e fino a quando non è
terminata, impedisce anche l’immissione artificiale di ossigeno,
creando un ambiente letale.
Poliuretano
Un ottimo isolante. Il progresso tecnologico è stato
raggiunto dal fatto che non vengono più utilizzati
idroclorofluorocarburi (HCFC) come agenti espandenti.
Però in caso di incendio produce fumi molto tossici (ossidi
di carbonio, acido cianitrico, isocianati) che quando si espandono
in un ambiente carente di ossigeno diventano pericolosi. Infatti
l’acido cianidrico si associa al monossido di carbonio determinando
velocemente l’asfissia.
Deca-brominato difenil etere
E’ un caso un po’ diverso dai precenti: la sicurezza di questo
prodotto non è mai stata testata e gli esperti pensano che
potrebbe provocare danni al cervello e al sistema nervoso.
E’ un composto chimico che viene usato per prevenire incendi in
molti prodotti comuni, come
auto e televisori e scocche in platica dei computer.
Anche se alcune aziende si sono già attivate, vietando l’uso
di questa sostanza pericolosa, per aderire alla legislazione
dell’Unione Europea, esse non hanno ancora una politica per
eliminare tutti i ritardanti di fiamma.
Tomaso Scotti
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si può tinteggiare casa con prodotti che proteggono l’ambiente e la nostra salute? Sì, se si usano idropitture e coloranti a base di materie prime vegetali e minerali.
Andreas Kipar è uno dei maggiori esperti internazionali di architettura del paesaggio.
Riutilizzo, durabilità e bellezza sono gli ingredienti che rendono sostenibili queste forme di artigianato giapponese, in cui materiali come ceramica, legno, carta e stoffa diventano preziosi perché lavorati con cura e rispetto.
Il progetto New Cairo vertical forest, firmato dallo studio Stefano Boeri architetti, avrà l’obiettivo di ossigenare una delle città più congestionate del Nordafrica e sarà pronto entro la fine del 2023.
Milano è detta “la verde” per l’insieme dei progetti, dai parchi agricoli alla forestazione urbana, che la rendono oggi un caso unico nel panorama italiano. L’intervista all’architetto Giuseppe Marinoni.
40 interviste è l’ultimo libro di Patrizia Scarzella, architetto e giornalista che da tempo collabora con LifeGate. Raccoglie le storie di noti personaggi del mondo del design, da lei collezionate in 40 anni di carriera.
Il nuovo campus Bocconi, trasparente e sostenibile, ha aperto i battenti a studenti e cittadinanza. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’innovazione e la sostenibilità sono i cardini della filosofia dello studio Architecture and vision di Arturo Vittori. Classe 1971, Vittori è architetto, designer e artista, amministratore delegato della non profit Warka Water e fondatore del marchio etico di moda Culture à porter. Viene da esperienze internazionali con architetti come Santiago Calatrava, Jean Nouvel, lo studio Future Systems. Tra i suoi