Materiale usato nei secoli per la realizzazione di statue religiose, presepi, carri di carnevale, cavalli a dondolo, giocattoli, suppellettili e allegorie, la cartapesta ha radici lontane ed è uno dei più antichi esempi di riciclo perché per produrla si utilizza materiale cartaceo di recupero, unito a collanti naturali. Un materiale povero che la designer Francesca Carallo trasforma in oggetti
Lessmore. Se la poltrona è in cartone
Materiali riciclabili dal disegno unico, moderno. Materiali lavorati e assemblati nel minor impatto possibile. Anche l’arredo casa può essere sostenibile.
Materiali riciclabili dal disegno unico, moderno. Materiali lavorati e assemblati nel minor impatto possibile. Anche l’arredo casa può essere sostenibile.
Magari vi è già capitato di sedervici sopra. Sono comode, sono originali, sono di cartone ondulato. Sono le poltrone e le sedie realizzate dall’azienda Lessmore, bergamasca e “green” per vocazione. Selezionata tra le prime 10 del settore eco design dal Premio Sviluppo Sostenibile a Ecomondo 2013.
Una completa linea d’arredo in cartone ondulato, dal disegno unico e moderno. Ecco allora poltrone, sedute, librerie, tavoli e altri complementi tutti realizzati con un materiale che a fine vita sarà facilmente riciclabile, la carta.
L’ulteriore novità è che questo materiale è pensato per essere smontato, riassembleato, riutilizzato per personalizzare vari ambienti. Inoltre tutta la collezione è costituita da sedie, tavoli, tavolini, chaise-longue, librerie e complementi caratterizzati dalla possibilità di essere personalizzati con finiture diverse.
“Progettare oggetti per uno sviluppo sostenibile vuol dire dedicarsi con attenzione alla soluzione dei problemi attuali, che non stanno confinati in una discarica ma comportano un coinvolgimento diretto nella vita di tutti i giorni”, spiega Matteo Redaelli di Lessmore.
Ma non è solo il prodotto in sé ad essere sostenibile, ma tutta la linea di produzione, l’intero ciclo di vita: “Per quanto riguarda i produttori – continua Redaelli – l’attenzione deve essere altissima in ogni fase del prodotto: dalla progettazione, alla scelta di materie prime e delle modalità produttive, alla gestione del prodotto finito e alla sua vita fuori dalle mura dell’azienda. Penso allo stoccaggio, al consumo di energia nei trasporti, all’utilizzo che se ne fa nelle case e negli ambienti, al suo riciclo o allo smaltimento”.
In questo modo l’arredo non è più fine a sé stesso, ma entra a far parte di una filosofia produttiva precisa, dove non si può più sprecare nulla. Anche quest è eco-design.
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