Mauro Corona, Storie del bosco antico, Mondadori 2005. “Gli alberi raccontano storie, ma bisogna essere persone speciali per sentirne la voce”. Come Mauro Corona, arrampicatore, scultore, che ha raccolto e trascritto i racconti più belli… “sentiti” durante le sue camminate nei boschi, nel silenzio delle valli, delle montagne. Sapevate che il riccio all’inizio del mondo
Lettere di Giacomo Leopardi
Il conte Giacomo Leopardi, una lettera all’amore della sua vita…
“Cara Fanny. Non vi ho scritto fin qui per non darvi noia,
sapendo quanto siete occupata. Ma in fine non vorrei che il
silenzio vi paresse dimenticanza, benché forse sappiate che
il dimenticar voi non è facile. Mi pare che mi diceste un
giorno, che spesso ai vostri amici migliori non rispondevate, agli
altri sì, perché di quelli eravate sicura che non si
offenderebbero, come gli altri, del vostro silenzio. Fatemi tanto
onore di trattarmi come uno de’ vostri migliori amici; e se siete
molto occupata, e se lo scrivere vi affatica, non mi rispondete. Io
desidero grandemente le vostre nuove, ma sarò contento di
averne da Ranieri o dal Gozzani, ai quali ne domando.
Delle nuove da me non credo che vi aspettiate. Sapete ch’io
abbomino la politica, perché credo, anzi vedo, che
gl’individui sono infelici sotto ogni forma di governo; colpa della
natura che ha fatti gli uomini alla infelicità; e rido della
felicità delle masse, perché il mio piccolo cervello
non concepisce una massa felice, composta d’individui non felici.
Molto meno potrei parlarvi di notizie letterarie, perché vi
confesso che sto in gran sospetto di perdere la cognizione delle
lettere dell’abbiccì, mediante il disuso del leggere e dello
scrivere. I miei amici si scandalizzano; ed essi hanno ragione di
cercar gloria e di beneficare gli uomini; ma io che non presumo di
beneficare, e non aspiro alla gloria, non ho torto di passare la
mia giornata disteso su un sofà, senza battere una palpebra.
E trovo molto ragionevole l’usanza dei Turchi e degli altri
Orientali, che si contentano di sedere sulle loro gambe tutto il
giorno, e guardare stupidamente in viso questa ridicola
esistenza.
Ma io ho ben torto a scrivere questa cose a voi, che siete
bella, e privilegiata dalla natura a splendere nella vita…”
Fonte: Giacomo Leopardi. Lettere, tomo II;
scelta e commento a cura di S. e R. Solmi, Classici
Ricciardi-Einaudi, 1966-77.
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