Ad Ankara maxi scambio di prigionieri Russia-Occidente, libero anche il reporter Gershkovich

È il più grande scambio di detenuti dal tempo della guerra fredda. Coinvolte 26 persone provenienti dalle carceri di sette diversi Paesi.

Ultimo aggiornamento delle 19:00

La notizia si rincorreva da ore. Alla fine l’ufficialità: ad Ankara, in Turchia, si è tenuto il maxi scambio di prigionieri tra Russia e Occidente che ha coinvolto 26 persone detenute nelle carceri di sette Paesi: Russia, Usa, Germania, Polonia, Slovenia e Norvegia. Lo ha confermato anche l’agenzia governativa russa Ria Novosti citando il canale televisivo turco TRT Haber.

Come scrive Ria Novosti, si tratta della “più grande operazione di scambio degli ultimi anni”, avvenuta con la mediazione dell’intelligence turca. Dieci persone, tra cui due minorenni, torneranno in Russia, tredici in Germania e tre negli Stati Uniti.

Oltre al giornalista statunitense del Wall Street Journal Evan Gershkovich, condannato in Russia a sedici anni di carcere con l’accusa di spionaggio, sono stati liberati l’ex Marine Paul Whelan, accusato di spionaggio, la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, il veterano dei diritti umani e copresidente dell’ong Memorial Oleg Orlov, l’artista Aleksandra Skochilenko, gli oppositori russi Vladimir Kara-Murza, Ilja Yashin, Andrej Pivovarov, Lilija Chanysheva, Ksenia Fadeeva, e ancora Kevin Lik, Demuri Voronin, Vadim Ostanin, Patrick Schobel, Herman Moyzhes, e Rico Krieger, che era stato condannato a morte in Bielorussia e poi graziato dal presidente Aleksandr Lukashenko. Alcuni di loro hanno la cittadinanza tedesca.

Secondo The Insider, tra i vari detenuti Mosca avrebbe ricevuto in cambio Vadim Krasikov, presunto ex agente dei servizi segreti russi condannato all’ergastolo in Germania con l’accusa di omicidio; Artem Dultsev e Anna Dultseva, condannati in Slovenia con accuse di spionaggio e Roman Seleznev, un presunto hacker condannato a 27 anni di carcere negli Usa.

Commentando la notizia, Yulia Navalnaya, vedova dell’oppositore Aleksej ucciso in carcere nel febbraio 2024, ha detto che i negoziati sono durati diversi anni. Dopo la morte di Navalny, che avrebbe dovuto essere tra i prigionieri oggetto dello scambio, “molte persone” hanno tentato di “tenere tutto insieme in qualche modo e salvare tutti”, ha detto Navalnaya, ricordando però che ci sono molti altri detenuti politici che continueranno a restare dietro le sbarre.

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Il giornalista statunitense del Wall Street Journal Evan Gershkovich, 32 anni, condannato in Russia a 16 anni di carcere con l’accusa di spionaggio, sarebbe stato liberato. Lo scrive l’agenzia Bloomerg, citando alcune fonti informate dei fatti, dopo varie indiscrezioni che fanno pensare a un imminente maxi scambio di prigionieri tra la Russia e l’Occidente. Insieme a lui, Mosca avrebbe rilasciato anche l’ex marine americano Paul Whelan, 54 anni, in carcere dal 2018 per spionaggio. Accuse sempre respinte sia dai due imputati, sia da Washington. La notizia del rilascio non è ancora stata confermata dalla stampa russa.

Lo scambio di prigionieri

Nelle ultime ore si rincorrono le voci di un possibile grosso scambio di detenuti tra la Russia e i Paesi occidentali, che coinvolgerebbe anche diversi detenuti politici russi, nei giorni scorsi trasferiti dalle loro celle verso destinazioni ignote. La liberazione di Gershkovich e Whelan farebbe parte proprio di questo accordo.

Secondo Bloomerg, i due sarebbero in viaggio verso destinazioni al di fuori della Russia.

Stando a quello che ha riferito un funzionario europeo a condizione anonimato, il Cremlino starebbe rilasciando anche l’oppositore politico Vladimir Kara Murza, incarcerato con una condanna record di 25 anni per tradimento e per aver criticato la guerra in Ucraina.

Nelle ultime ore la stampa russa indipendente sta segnalando degli aerei di Stato intercettati nei cieli russi, già utilizzati in passato per portare a termine altri scambi di prigionieri.

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