Liberato il giornalista Olivier Dubois, per 711 giorni ostaggio nel Mali

Il giornalista francese Olivier Dubois è stato liberato. Era stato rapito da un gruppo jihadista, nella nazione africana, nel marzo del 2021.

Dopo 711 giorni di prigionia è stato finalmente liberato il giornalista francese Olivier Dubois. L’annuncio è arrivato la giornata di lunedì 20 marzo. Freelance, il reporter lavorava in particolare per il quotidiano transalpino Libération, ma anche per i settimanali Le Point e Jeune Afrique.

Olivier Dubois era stato rapito nel Mali settentrionale

Padre di due bambini, Dubois era stato rapito a Gao, nel Mali settentrionale – nazione nella quale vive – l’8 aprile del 2021. In un video diffuso poco meno di un mese più tardi, affermava di essere nelle mani del Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim), alleanza jihadista del Sahel, legata all’organizzazione al-Qaeda. Un secondo video, pubblicato il 13 marzo 2022, lo aveva ritratto ancora vivo ma non era stata specificata la data del filmato. Nel quale l’ostaggio si rivolgeva alla famiglia e al governo di Parigi chiedendo di “continuare a fare il possibile” per la sua liberazione.

Alla notizia del rilascio sono arrivate anche le congratulazioni del presidente della Francia Emmanuel Macron, che ha espresso il suo “immenso sollievo”. Lo stesso capo di stato, che ha poi accolto al suo arrivo all’aeroporto Dubois, aveva precisato che le condizioni di salute del giornalista sono buone.

Stanco ma in buona salute, il giornalista è atterrato a Parigi

Sorridente, scendendo dall’aereo che lo ha riportato a casa, il giornalista si è detto “stanco ma in buono stato. È qualcosa di straordinario essere qui, essere libero. Vorrei rendere omaggio al Niger per il sostegno in questa situazione delicata, e alla Francia e a tutti coloro che hanno operato per permettermi di essere qui oggi”.

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Da anni la situazione in alcune regioni del Mali è particolarmente tesa per via della presenza di gruppi jihadisti © Epa via Twitter

Per la sua liberazione si erano mobilitati in tanti, con numerosi appelli e anche con una petizione. L’organizzazione non governativa Reporter senza frontiere (Rsf) ha accolto con “gioia e enorme sollievo” la liberazione: “Dopo due anni di mobilitazione per raggiungere questo risultato, apprendiamo questa magnifica notizia”.

La soddisfazione di Reporter senza frontiere

“Avevamo ottenuto – ha rilevato il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire – delle informazioni rassicuranti sul nostro collega a più riprese negli ultimi mesi, anche molto di recente. Ci era parso in buona forma anche se la durata del suo rapimento ci preoccupava. Ringraziamo le autorità francesi per aver impiegato i mezzi necessari per ottenere la liberazione”.

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